La Commissione europea ha annunciato il piano di razionamento del gas
Dal 1° agosto 2022 al 31 marzo 2023 gli Stati europei dovranno impegnarsi per il razionamento del gas, tagliando i consumi del 15 per cento.
Dal 1° agosto 2022 al 31 marzo 2023 gli Stati europei dovranno impegnarsi per il razionamento del gas, tagliando i consumi del 15 per cento.
I crediti di carbonio sono acquistabili dalle aziende che vogliono investire in progetti green in maniera proporzionale al volume di inquinamento prodotto.
“Ipocrita” chiedere ai Paesi UE di non usare i combustibili fossili per riscaldare le abitazioni e muovere l’industria, afferma Timmermans. Transizione energetica in pausa ma non c’è da perdere la speranza.
Italia e Turchia hanno firmato nove accordi per la cooperazione tra i due stati. Ma al centro dello scambio non ci sono né diritti civili né rinnovabili.
Cambiano i rapporti tra stati e continenti per l’approvvigionamento dell’energia ma non cambia il tipo di fonte: parliamo sempre di combustibili fossili.
La Russia taglia del 40 per cento l’approvvigionamento di gas verso la Germania. E questa accende le centrali a carbone per risparmiare più gas possibile.
Solo il 5 per cento dei dirigenti dell’energia è donna. Il paradosso? Nella transizione sostenibile mancano le quote rosa, maggiori nelle imprese tradizionali e in Paesi come la Russia.
In Puglia è stato pubblicato un bando per l’accesso a un fondo perduto con la formula del reddito energetico. L’ importo massimo è di 8.500 euro.
Con il RePowerEU, l’Unione europea punta ad abbandonare il gas e a spingere l’acceleratore sulle rinnovabili. Ecco cosa prevede il piano.
A Bordeaux è in funzione la centrale solare di Labarde, che garantisce l’energia elettrica necessaria per rispondere al fabbisogno di 70mila persone.