Oltre cinquecento musiche scritte per film e serie tv. Sette nomination e due premi Oscar vinti, innumerevoli candidature e onorificenze ricevute dai più prestigiosi festival di tutto il mondo. È una stima trasversale quella che il mondo della musica, del cinema e della cultura internazionale hanno tributato al maestro Ennio Morricone durante la sua lunga carriera di compositore e musicista.
La stessa stima che ora tutti esprimono a voce unanime, nel momento dell’ultimo saluto al grande maestro che, dopo una vita straordinaria, è partito per il suo ultimo viaggio.
Addio a Ennio Morricone. I funerali in forma privata, “nel rispetto del sentimento di umiltà”
Il grande musicista, arrangiatore e direttore d’orchestra Ennio Morricone si è spento nella notte tra il 5 e il 6 luglio, in una clinica romana, per le conseguenze di una caduta avvenuta qualche giorno fa in casa sua, che aveva causato la rottura del femore.
In una nota la famiglia ha annunciato che i funerali si terranno in forma privata “nel rispetto del sentimento di umiltà che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza”.
Nella stessa nota si legge anche che il maestro:
“Ha conservato sino all’ultimo piena lucidità e grande dignità. Ha salutato l’amata moglie Maria che lo ha accompagnato con dedizione in ogni istante della sua vita umana e professionale e gli è stato accanto fino all’estremo respiro ha ringraziato i figli e i nipoti per l’amore e la cura che gli hanno donato. Ha dedicato un commosso ricordo al suo pubblico dal cui affettuoso sostegno ha sempre tratto la forza della propria creatività”
Il mondo intero piange Ennio Morricone
Una perdita, quella del maestro Ennio Morricone, che non è certamente solo italiana, ma che lascia tutto il mondo orfano di uno dei più grandi compositori di colonne sonore (e non solo) del nostro tempo.
Basta fare un giro dei social e del web per vedere come la notizia rimbalzi di ora in ora sulle principali testate internazionali e sui profili delle star e delle personalità del mondo della politica e della cultura.
Durante la sua lunga carriera, infatti, il maestro ha conquistato stima, ammirazione e riconoscimenti non solo da parte del nostro Paese, ma da tutto il mondo.
Proclamato Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica Italiana nel 1995 e Cavaliere dell’Ordine Nazionale della Legion d’Onore di Francia nel 2009, Ennio Morricone aveva ricevuto l’ultimo importante riconoscimento lo scorso 12 gennaio.
Convocato in Senato, il maestro aveva, infatti, ritirato il premio alla carriera riservato alle eccellenze italiane nelle arti e nella cultura. Un riconoscimento che, nonostante i tantissimi già ricevuti, lo aveva profondamente commosso.
Dagli spaghetti western a Tarantino
La fama di compositore di Ennio Morricone iniziò negli anni ’60, grazie alla sua collaborazione con l’amico Sergio Leone, suo compagno di classe alla scuola elementare. Per il regista, Morricone realizzò alcune delle sue colonne sonore più memorabili, a cominciare dal primo spaghetti-western di Leone Per un pugno di dollari, a cui seguirono gli altri due film della cosiddetta Trilogia del dollaro: Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto, il cattivo.
Il fortunato sodalizio proseguì con altri titoli immortali, come C’era una volta il West, Giù la testa e C’era una volta in America, ultimo film della carriera di Leone. Il genere western divenne il suo marchio distintivo grazie anche alle collaborazioni con Sergio Corbucci e Duccio Tessari. Non solo. Morricone negli anni spaziò tra i generi e compose, tra le tante, anche le splendide colonne sonore di Nuovo cinema Paradiso, con cui Giuseppe Tornatore vinse il premio Oscar per il miglior film straniero nel 1990, e di Novecento di Bernardo Bertolucci.
Non passò molto tempo prima che Hollywood volle anche per sé il talento del grande musicista italiano. A cominciare dagli anni ’70 Morricone fu alla corte di grandi registi americani e internazionali come Brian De Palma, John Carpenter, Barry Levinson, Mike Nichols e Quentin Tarantino.
Queste collaborazioni gli portarono numerosi riconoscimenti, con ben cinque candidature all’Oscar per I giorni del cielo di Terrence Malick, Mission di Roland Joffé e The Untouchables – Gli intoccabili, di Brian De Palma, Bugsy di Barry Levinson e Malèna di Giuseppe Tornatore.
La celebre statuetta però arrivò solo nel 2007 con un premio Oscar alla carriera tributatogli dall’Academy nel 2007 “per i suoi magnifici e multiformi contributi nell’arte della musica per film”.
Nove anni dopo, nel 2016, arrivò un altro Oscar: quello per la colonna sonora di The Hateful Eight di Quentin Tarantino, a cui il maestro era legato da un rapporto di profonda stima. Un legame che affondava le radici nella passione del regista americano per gli spaghetti western.
Compositore, arrangiatore e insegnante
Nato a Roma nel 1928, Ennio Morricone studiò al Conservatorio di Santa Cecilia, seguendo le orme paterne (suo padre era trombettista), iniziò a scrivere e comporre per il cinema nella metà degli anni Cinquanta e contemporaneamente ad arrangiare canzoni per la casa discografica RCA Italiana. Non tutti sanno, infatti, che tra le canzoni più famose che Morricone arrangiò ci sono dei pezzi storici della musica leggera italiana di quegli anni come Pinne fucile ed occhiali e Guarda come dondolo di Edoardo Vianello, Sapore di sale di Gino Paoli e Se telefonando di Mina.
A questa lunga e fortunata carriera di arrangiatore e compositore, Morricone affiancò anche quella di insegnante di conservatorio e direttore d’orchestra, che lo portò ad essere protagonista di numerosi concerti organizzati in Italia e nel mondo, sempre accolti con grande entusiasmo da un pubblico trasversale.
Da Mattarella a Conte, il cordoglio sui social
La notizia della morte del maestro Ennio Morricone ha subito fatto il giro del mondo, raccogliendo il cordoglio di star, personalità e della stampa internazionale sul web e sui social. A cominciare dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha dichiarato:
La scomparsa di Ennio Morricone ci priva di un artista insigne e geniale. Musicista insieme raffinato e popolare, ha lasciato un’impronta profonda nella storia musicale del secondo Novecento. Attraverso le sue colonne sonore ha contribuito grandemente a diffondere e rafforzare il prestigio dell’Italia nel mondo.
#Mattarella: La scomparsa di Ennio #Morricone ci priva di un artista insigne e geniale. Musicista insieme raffinato e popolare, ha lasciato un’impronta profonda nella storia musicale del secondo Novecento.
Anche il premier Giuseppe Conte ha voluto rendere omaggio al grande compositore:
Ricorderemo sempre, con infinita riconoscenza, il genio artistico del Maestro #EnnioMorricone. Ci ha fatto sognare, emozionare, riflettere, scrivendo note memorabili che rimarranno indelebili nella storia della musica e del cinema pic.twitter.com/SNGmJjfJ2H
Oltre a loro tanti i nomi dello spettacolo che hanno voluto lasciare un ricordo o esprimere la propria stima per il grande compositore. Da Alessandro Gassmann, “Grazie immenso maestro”, a Paola Turci, “Il compositore dei capolavori assoluti. Arrivederci Maestro”.
Un coro unanime per un artista e un uomo che, col suo talento e la sua intelligenza, ha portato alto il nome dell’Italia in tutto il mondo e che, con la sua musica, si è di certo guadagnato l’immortalità.
La regista Sarah Friedland ha usato il suo discorso di ringraziamento alla Mostra del cinema di Venezia per esprimere il suo sostegno alla popolazione palestinese. Per fortuna, non è stata l’unica.
Il 9 maggio è arrivato nelle sale italiane la pellicola “Il segreto di Liberato”. Una pellicola indipendente che racconta la vita dell’artista napoletano senza volto.
Il regista Pawo Choyning Dorji, già candidato all’Oscar per il miglior film internazionale, racconta il suo paese in C’era una volta in Bhutan, una commedia ironica e brillante che arriva al cinema il 30 aprile.
Il documentario sul legame tra industria della carne, lobby e politica è visionabile nelle sale che scelgono di proiettarlo. Il 5 maggio arriva su Rai 3.
Il docufilm Food for profit svela il legame tra industria della carne, lobby dell’agroalimentare e potere politico e chiede di fermare i sussidi pubblici agli allevamenti intensivi.