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Enrico Giovannini, Asvis. Sullo sviluppo sostenibile, i cittadini sono più preparati di politica e media
REmini2020: la strada per lo sviluppo sostenibile è ancora in salita, secondo il portavoce di Asvis Enrico Giovannini. Ma gli italiani sono attenti e partecipi.
Quando si parla di sviluppo sostenibile, c’è un nome che in Italia è una vera e propria autorità. Quello di Enrico Giovannini, ex-ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, professore all’università di Tor Vergata e portavoce di Asvis, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile. L’abbiamo incontrato alla fiera di Rimini, dove stiamo raccontando il progetto REmini2020 di Fondazione Meeting e Conai, che nell’arco di tre anni vuole rendere sostenibile il Meeting per l’amicizia tra i popoli. Ci ha confermato che “per portare l’Italia, l’Europa, il mondo verso lo sviluppo sostenibile servono tre elementi: cambiamento di mentalità, tecnologia, governance. Da questo punto di vista, eventi come questo possono aiutare a cambiare mentalità”.
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L’Italia è ancora lontana dallo sviluppo sostenibile
Trovandoci di fronte a una persona che ha messo la concretezza dei dati al centro della sua storia professionale, non potevamo non chiedere qualche cifra sui nostri progressi in materia di Sdgs, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile che secondo le Nazioni Unite dovremmo raggiungere entro il 2030. Nel mese di luglio l’Istat ha pubblicato un rapporto sui progressi dell’Italia e purtroppo, secondo Giovannini, ciò che ne emerge non è certo positivo: “L’Italia non è su un sentiero di sostenibilità, né economica, né sociale, né ambientale”. Sul fronte sociale ed economico, “la crisi ha colpito duramente, la povertà è aumentata, le disuguaglianze si sono ampliate, la disoccupazione giovanile è alta”. Sul fronte ambientale, prosegue, la cavalcata delle rinnovabili è un ottimo segnale ma ancora non basta, poiché “le emissioni di CO2 sono riprese più di quanto stia crescendo la produzione”.
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E dire che, anche grazie all’attività di Asvis, “l’Agenda 2030 è entrata nelle scuole, nelle università, prossimamente anche nella formazione dei dirigenti pubblici”. Ad arrancare, secondo Giovannini, sono piuttosto la politica e i media, che sembrano ancora ragionare per compartimenti stagni, “non riescono a cogliere la visione unitaria e così facendo non riescono a trasmetterla al paese”. Oltretutto, “continuano spesso a concentrarsi su quei pochi numeri ben noti come il pil, tralasciando molti altri dati che pure esistono” e che sarebbero molto più adeguati a rispecchiare il benessere delle persone e del territorio.
REmini2020, un cammino triennale verso la sostenibilità
LifeGate è in trasferta a Rimini per raccontare il progetto REmini2020, un percorso triennale che prende il via con la 39° edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli. L’obiettivo è quello di rendere sostenibile questo grande evento, lavorando su diverse aree: economia circolare, energia, alimentazione, mobilità.
Qualche cifra può essere utile per comprendere la portata della manifestazione. Dal 19 al 25 agosto i 130mila metri quadrati allestiti nella Fiera di Rimini vengono animati da convegni, workshop, tavole rotonde, mostre e spettacoli, che contagiano anche il territorio della città romagnola. Dopo le 800mila presenze del 2017, per il 2018 sono già stati coinvolti 530 relatori e 2.750 volontari.
A collaborare con la Fondazione e stilare la strategia di sostenibilità del Meeting è Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi). Questo è il primo importante banco di prova per la sua nuova sfida: affrontare il tema della sostenibilità nei grandi eventi con un approccio a 360 gradi.
Foto in apertura © Luigi Zanni / LifeGate
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