Orientare le persone verso scelte più consapevoli è una priorità. La parola ad Alessandra Rosa, Direttore delle attività associative dell’Aci.
Ermete Realacci, Symbola. Noi italiani dobbiamo credere di più nei nostri punti di forza
REmini2020: Ermete Realacci, presidente di Symbola, invita a riflettere sui traguardi raggiunti dall’Italia in materia di economia circolare, che spesso passano sotto silenzio.
In collaborazione con gli studenti dello Iusve
Chi è il campione europeo nel riciclo dei rifiuti? Non la Germania e nemmeno la Francia, ma l’Italia. Si tratta di un primato importante, di cui dovremmo andare fieri. Eppure, solo un nostro connazionale su dieci ne è consapevole e ben cinque su dieci, messi di fronte a quest’informazione, storcono il naso scambiandola per una fake news. A svelare questo paradosso è il report I.T.A.L.I.A 2019 – Geografie del nuovo made in Italy pubblicato da Symbola, la fondazione per le qualità italiane, insieme a Unioncamere e Fondazione Edison. Ci siamo fatti spiegare il perché dal presidente Ermete Realacci, che faceva parte del ricco parterre di ospiti del Meeting di Rimini.
“Abbiamo delle leggi avanzate in materia di economia circolare, ma i nostri primati sono legati soprattutto alla nostra storia. Essendo un paese povero di materie prime, nel corso dei secoli abbiamo costruito delle filiere che ottimizzano il loro impiego”. Recuperando i materiali risparmiamo ogni anno 21 milioni di tonnellate di petrolio, ed evitiamo di emettere in atmosfera quasi 60 milioni di tonnellate di CO2. Se è così, allora, perché noi italiani stentiamo a riconoscere i successi che abbiamo davanti agli occhi? Secondo Realacci, è un vizio caratteriale che ci accompagna: “È stato presentato un lavoro sullo spread, la differenza tra la percezione che gli altri hanno di un paese e la percezione che ne hanno gli abitanti dall’interno. C’è solo un paese che si vede peggio di come lo vedono gli altri: l’Italia”.
L’appello di Realacci al prossimo governo
Difficile non toccare l’argomento politica, durante un’edizione del Meeting che si è svolta nel bel mezzo della crisi di governo. Soprattutto perché, finora, la sostenibilità e l’ambiente sono stati relegati ai margini del dibattito: come denuncia Fridays for future Italia, meno dell’1 per cento dei post sui social media dei principali leader di partito cita esplicitamente la crisi climatica in corso. Dal prossimo esecutivo, di qualsiasi colore esso sia, Realacci auspica che “sia almeno al livello a cui è arrivata gran parte dell’economia e della società. Un terzo delle imprese manifatturiere italiane ha fatto investimenti green, e sono imprese che innovano, esportano, crescono e creano lavoro più delle altre. Io mi auguro che il prossimo governo capisca che questo non è un angolo delle anime belle, ma una straordinaria scommessa economica e produttiva”.
❌ Meno dell’1% dei post dei politici italiani riguarda la #crisi #climatica
Possibile che #DiMaio #Salvini #Zingaretti non abbiano il tempo per dar peso ai disastri climatici?
? No,non è possibile.Per questo scendiamo in piazza.#governodelcambiamentoclimatico #talkaboutclimate pic.twitter.com/PCdYnySJ0B— Fridays For Future – Casale M.TO (Italia) (@FFFCasaleMTO) August 18, 2019
REmini2020, un cammino triennale verso la sostenibilità
LifeGate è in trasferta a Rimini per raccontare il progetto REmini2020, un percorso triennale che ha preso il via nel 2018. L’obiettivo è quello di rendere sostenibile il Meeting per l’amicizia tra i popoli, lavorando su diverse aree: economia circolare, energia, alimentazione, mobilità.
Qualche cifra può essere utile per comprendere la portata della manifestazione, che quest’anno spegne quaranta candeline. Dal 18 al 24 agosto i 130mila metri quadrati allestiti nella Fiera di Rimini vengono animati da convegni, workshop, tavole rotonde, mostre e spettacoli, che contagiano anche il territorio della città romagnola. Nel 2018 sono state registrate oltre 800mila presenze, con 627 relatori per 248 incontri. A mettere in moto questa imponente macchina organizzativa è uno staff suddiviso in 14 dipartimenti, affiancato da ben 2.527 volontari.
A collaborare con la Fondazione e stilare la strategia di sostenibilità del Meeting è Conai (Consorzio nazionale imballaggi). Questo è il primo importante banco di prova per la sua nuova sfida: affrontare il tema della sostenibilità nei grandi eventi con un approccio a 360 gradi.
Foto in apertura © Leonardo Usinabia / LifeGate
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