Esodo estivo, cosa sono gli Adas e perché in auto ci salvano la vita

Calura, distrazioni, stanchezza. L’esodo estivo in auto nasconde molte insidie. Gli Adas, Advanced driver-assistance systems, possono aiutarci a prevenire o ridurre gli incidenti. Cosa sono e come usarli.

Dal 7 luglio 2024 tutti i nuovi veicoli venduti in Italia devono essere equipaggiati con i sistemi avanzati di assistenza alla guida, ossia con gli Adas (Advanced driver assistance systems). Si tratta di un importante passo avanti per incrementare la sicurezza della strada, in linea con il regolamento europeo 2019/2144, (General safety regulation 2), in vigore dal 6 luglio 2022 per i modelli di nuova omologazione e, come detto, dal 7 luglio per tutti i veicoli da immatricolare, anche se già prodotti. L’obiettivo principale è ridurre incidenti e mortalità sulle strade europee.

Esodo estivo, perché aumenta il rischio per la sicurezza in auto

L’incidentalità stradale, specie nei lunghi e caldi esodi estivi, rappresenta un problema che ogni anno tocca picchi negativi proprio in occasione dei viaggi per le vacanze. Un problema di enormi dimensioni anche a livello mondiale. A dirlo l’annuale Global status report on road safety redatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo il quale si stima che sulle strade di tutto il mondo – 178 i paesi analizzati – muoiano ogni anno un milione e trecento mila persone; fra i venti e i cinquanta milioni il numero di feriti. Cifre impressionanti. A cui si aggiunge che le vittime sono soprattutto i giovani fra i 15 e i 29 anni.

Secondo l'OMS, l’utilizzo del telefono cellulare aumenta di circa quattro volte le probabilità di incidente.
Secondo l’OMS, l’utilizzo del telefono cellulare aumenta di circa quattro volte le probabilità di incidente.

Il telefonino alla guida fra le maggiori cause di rischio

Sempre secondo il report redatto dall’OMS, i principali fattori di rischio sulla strada sono tutti legati ai comportamenti alla guida, con esempi poco virtuosi soprattutto nei mesi estivi, quando i lunghi viaggi, la stanchezza e il caldo possono indurre a comportamenti molto rischiosi. Ecco i principali.

  • Velocità e stile di guida
  • Guida in stato di ebbrezza
  • Mancato o non corretto utilizzo del casco
  • Mancato o non corretto utilizzo delle cinture di sicurezza e dei sistemi di sicurezza per bambini
  • Guida distratta

Gli Adas, come ci aiutano e perché sono il futuro della mobilità

Quando si parla di sicurezza in auto, si parla in sintesi di due classi di sistemi: sistemi di sicurezza passiva (le cinture di sicurezza, i poggiatesta, gli airbag), ossia che limitano il più possibile le conseguenze di un incidente, che rendono meno gravi i danni; sistemi di sicurezza attiva o Adas, Advanced driver-assistance systems (dispositivi, sistemi o apparati come telecamere, sensori, radar…), ossia che hanno la possibilità di evitare che l’incidente si verifichi, o di prevenire o ridurre fortemente i rischi connessi, specie nei confronti degli utenti più vulnerabili come pedoni, ciclisti e motociclisti. Agli Adas citati, la nuova normativa in vigore dal 7 luglio, prevede altri obblighi, come la dotazione di sistemi per il monitoraggio della pressione dei pneumatici, capaci di inviare un segnale di allerta al conducente nel caso in cui si verifichi una perdita di pressione in uno degli pneumatici.

  • L’Adaptive cruise control (ACC), è un sistema che tramite sensori radar rileva i veicoli che lo precedono e, impostata la velocità di crociera, la adegua per mantenere una distanza di sicurezza impostata frenando e accelerando automaticamente.
  • L’AEB (Autonomous emergency braking), ossia un sistema di frenata automatica d’emergenza che, con le stesse modalità dell’ACC, agisce in modo attivo e automatico sui freni in caso di emergenza (il video sopra ne mostra le funzionalità a difesa di pedoni e ciclisti).
  • Lane assist/Lane warning, sono sistemi di segnalazione e avviso dell’attraversamento delle linee di corsia; in alcuni casi, dopo aver segnalato la situazione anomala di possibile rischio di incidente (con vibrazione del volante o con segnale acustico), questi sistemi sono in grado di agire sullo sterzo riportando automaticamente l’auto nella giusta traiettoria.
  • Blind spot assist o Blind spot monitoring, sono in grado di rilevare la presenza di veicoli nelle corsie adiacenti quando questi entrano nella zona non coperta dai retrovisori esterni, il cosiddetto punto cieco, attivando un segnale sul retrovisore stesso.
  • Stanchezza del conducente/colpo di sonno, grazie all’analisi del comportamento di sterzata del conducente o in funzione del posizionamento della testa o della postura di guida, rileva un possibile stato di affaticamento ed emette un segnale acustico di avviso di possibile colpo di sonno.
  • Night view o Night vision, consente al conducente, di solito grazie a un visore a infrarossi – di rilevare al buio persone o animali, grazie alla loro visualizzazione su un display aggiuntivo inserito nella strumentazione dell’auto.
  • Park assist, grazie a sensori e telecamere (posteriori, anteriori o con visualizzazione del veicolo dall’alto), il sistema monitora l’area di parcheggio attorno al veicolo e provvede alle manovre di parcheggio in modalità completamente automatica.
  • Automatic high beam assist, rilevano l’avvicinamento di luce da fari di altri veicoli e automaticamente cambiano dagli abbaglianti agli anabbaglianti; nelle versioni più evolute possono adattare anche il fascio dell’illuminamento in funzione delle situazioni di traffico o dei tratti di strada (curve, salite e discese etc).
Oltre agli Adas, anche la guida autonoma potrebbe essere una soluzione per risolvere radicalmente il problema della sicurezza stradale, eliminando il principale problema, l’uomo e le sue distrazioni. ©Kia Motors
Oltre agli Adas, anche la guida autonoma potrebbe essere una soluzione per risolvere radicalmente il problema della sicurezza stradale, eliminando il principale problema, l’uomo e le sue distrazioni. ©Kia Motors

La guida autonoma sarà il rimedio

L’OMS stima che, in assenza di interventi, ci sarà un’ulteriore crescita degli incidenti stradali, destinati a diventare la settima causa di morte in assoluto entro il 2030. Oltre agli Adas, anche la guida autonoma potrebbe essere una soluzione per risolvere radicalmente il problema della sicurezza stradale, eliminando il principale problema, l’uomo e le sue distrazioni. Ma per questo, serve ancora un po’ di tempo.

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