Mancano 3.700 GW per centrare l’obiettivo di triplicare le rinnovabili, secondo Ember. Ma ora c’è chi teme un rallentamento della crescita solare dopo anni.
Estate 2017, le rinnovabili britanniche battono tutti i record
Nel Regno Unito le rinnovabili assestano un pesante colpo ai combustibili fossili conquistando il podio della produzione elettrica.
Dopo lo storico sorpasso dell’eolico sul carbone del febbraio scorso, in Gran Bretagna l’energia rinnovabile segna un nuovo e importante passo in avanti. A giugno eolico e solare, con l’aiuto del nucleare, hanno generato più energia di quanta ne abbiano prodotta i combustibili fossili tutti insieme. E l’industria delle rinnovabili cresce nonostante la fine del sostegno pubblico.
L’energia britannica è sempre più rinnovabile
Il 26 maggio, i pannelli fotovoltaici hanno prodotto più di un quarto di tutta l’elettricità necessaria alle famiglie e alle attività economiche del Paese grazie a condizioni atmosferiche particolari che hanno permesso al solare di frantumare ogni record precedente. E per la prima volta, il 7 giugno, la produzione di energia con carbone, petrolio e gas è stata superata da quella delle fonti rinnovabili.
Un grande lavoro costruito passo dopo passo
L’exploit dell’energia pulita britannica è un risultato importante raggiunto dal Paese passo dopo passo. Il calo dei costi delle tecnologie rinnovabili, in particolare eolico e solare, hanno incoraggiato l’industria energetica a installare decine di migliaia di pannelli solari. Anche le famiglie britanniche hanno sposato l’idea del fotovoltaico e oggi la piovosa Gran Bretagna si ritrova con un mercato di circa 900 mila sistemi fotovoltaici posati sui tetti delle case e messi in rete. Un grande lavoro di rinnovamento sostenuto inizialmente con importanti sovvenzioni pubbliche e che oggi, di fronte a un’industria delle rinnovabili più matura e in grado muoversi autonomamente nel mercato, possono essere spostate su investimenti diversi, in altri settori dell’energia pulita che hanno bisogno di crescere.
La prossima tappa: lo stoccaggio dell’energia pulita
In tema di energia pulita, il governo britannico sta ragionando sulle prossime tappe di un settore che dimostra, una volta fatto il primo passo, di saper creare posti di lavoro e sviluppo economico, preservando l’ambiente e la qualità dell’aria. Recentemente, i ministri hanno stanziato centinaia di milioni di sterline per sviluppare sistemi di stoccaggio, un tema su cui gli analisti concordano diventerà sempre più centrale e strategico.
La conservazione dell’energia elettrica è la chiave del prossimo sviluppo e su questo il Regno Unito sta cercando di muoversi per tempo. “Le rinnovabili non sempre producono quando vogliamo, lo stoccaggio aiuterà a risolvere il problema, non solo per le reti di trasmissione, ma anche per la produzione domestica di energia. Già ora è possibile acquistare una batteria più piccola della nostra caldaia ed essere così in grado di conservare l’elettricità generata a casa; questo cambierà l’intero mercato”, ha detto James Court della Renewable Energy Association.
Le rinnovabili finanziariamente convenienti
L’avanzata delle rinnovabili è innegabile non solo nel Regno Unito ma anche nel resto del mondo. L’innovazione ha giocato un ruolo fondamentale in questo processo. Quando il vento soffia e il sole splende, il costo dell’elettricità prodotta con fonti rinnovabili scende molto vicino allo zero, cosa che spinge a utilizzarla al posto di qualsiasi altra fonte.
Ne è convinta anche la direzione dell’Aerodromo di Dunsfold, vicino a Guildford, nel Surrey, conosciuto anche come la pista da corsa di ‘Top Gear’. Qui è stato costruito un impianto solare formato da 8.500 pannelli fotovoltaici. Un progetto impegnativo anche dal punto di vista finanziario che non avrebbe visto la luce senza fondi a disposizione. Jamie McAllister, direttore del centro, ha detto a Sky News: “Come tutti i grandi progetti di infrastrutture rinnovabili, è un progetto multi-milionario, ma funziona in quanto produce energia più economica sul sito piuttosto che prenderla dalla rete. Non è solo una fonte rinnovabile ma è finanziariamente attraente, il che significa che è buona per noi e buona per le imprese che hanno base qui”.
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