Non solo agosto è stato il secondo più caldo mai registrato, ma l’emisfero settentrionale ha avuto la sua estate più calda. Dal 2015 le temperature non fanno che registrare record su record.
Non è ancora terminata e già fa segnare un nuovo record. L’estate 2020 è infatti la più calda mai registrata nell’emisfero settentrionale. È quanto fa sapere la Noaa (National cceanic and atmospheric administration) che in un bollettino pubblicato lo scorso 14 settembre spiega inoltre che l’agosto appena concluso è tra i 10 più caldi che si siano mai avuti dal 1998 e tra i cinque più caldi dal 2015 ad oggi.
Non c’è dunque solo la crisi sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19 a tenere alta l’attenzione, ma anche quella climatica, che si sta mostrando in tutta la sua consistenza: gli incendi in California, il ciclone nel Mediterraneo e l’inusuale scioglimento dei ghiacci polari non sono altro che effetti legati (anche) all’aumento delle temperature.
“Ormai si contano 428 mesi consecutivi che hanno registrato temperature superiori alla media climatica del 20mo secolo. Questo e gli altri dati espressi dalla Noaa dovrebbero impressionare, ma non basta più essere impressionati”, spiega a LifeGate Serena Giacomin, presidente dell’Italian Climate Network. “È necessario raggiungere immediatamente la piena consapevolezza dei problemi legati al riscaldamento globale e andare oltre: questi dati non vengono pubblicati con l’obiettivo di fare impressione, vengono pubblicati perché possano diventare uno strumento strategico, per decidere il nostro futuro in modo che sia sostenibile e sicuro. Bisogna riuscire a trasformare questi dati in reazioni positive e migliorative. Bisogna dare valore a questi dati con azioni di adattamento e mitigazione”.
L’estate più calda nel Nord del pianeta
Secondo gli scienziati dei National centers for environmental information della Noaa l’emisfero settentrionale ha registrato il suo periodo più caldo tra giugno e agosto, con un aumento di 1,17°C rispetto alla media, superando il periodo più caldo stabilito nel 2016 e di nuovo nel 2019. Le cinque estati più calde (giugno-agosto) per l’emisfero Nord del pianeta si sono verificate dal 2015 ad oggi. Questa stagione, che segna anche l’inverno dell’emisfero australe, è stata la terza più calda della Terra da 141 anni a questa parte, ovvero da quando si effettuano le misurazioni strumentali.
Le aree con le rilevazioni più alte sono state la Russia settentrionale, gli Stati Uniti sud-occidentali e nord-orientali, il Canada orientale e l’oceano Pacifico settentrionale, con variazioni di temperatura media superiore a 2,0°C.
Agosto 2020, tra i più caldi di sempre
Non solo l’estate che sta per terminare è stata dunque tra le più calde, ma anche agosto ha fatto registrare la stessa tendenza: sempre secondo il bollettino della Noaa, la temperatura media globale della superficie terrestre e oceanica è stata di 0,94°C sopra la media del 20mo secolo, rendendo questo il secondo agosto più caldo nel record di 141 anni, dietro all’agosto del 2016. Tendenza confermata anche dal bollettino mensile redatto dal programma Copernicus che, sempre ad agosto, segnalava come quest’ultimo mese sia stato il più caldo mai registrato dopo quelli del 2015, 2017, 2018 e 2020. Con soli 0,1°C di differenza.
Le temperature in tutta Europa sono state prevalentemente superiori alle medie del 1981-2010 lo scorso agosto. In particolare i valori sopra media più elevati sono stati registrati in una fascia che si estende dalla Francia attraverso Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Germania. Tanto che la stessa Francia ha registrato il terzo agosto più caldo, dopo quelli del 2003 e del 1997.
Secondo i dati preliminari il 2023 è stato un anno anomalo, in cui l’assorbimento netto della CO2 da parte degli ecosistemi terrestri si è quasi azzerato.
La comunità energetica nata all’inizio degli anni Duemila è diventata un porto sicuro nella Florida esposta alla minaccia degli uragani, grazie a una pianificazione efficiente basata su innovazione e fonti rinnovabili.