In vista della sfida tra Kamala Harris e Donald Trump alle elezioni presidenziali Usa, ripercorriamo i grandi temi aperti in materia di clima.
L’Europa va verso la sua prima legge sul suolo per limitare il riscaldamento globale
La Commissione europea propone una legge per il ripristino del suolo degradato, per tutelare la sicurezza alimentare. Ma per molti ci sono poche ambizioni.
- La Commissione europea ha proposto una direttiva sui suoli degradati.
- L’uso del suolo è la seconda fonte di emissioni di gas serra.
- Ripristinare i suoli degradati permetterebbe di mantenere l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi.
Sono giorni dedicati alla natura e alla sua salvaguardia. Almeno tra le istituzioni europee: prima dell’approvazione da parte del Parlamento europeo della legge sul ripristino degli ambienti naturali (Natural restorarion law), la Commissione europea ha presentato il 5 luglio una proposta di direttiva per ripristinare i suoli degradati. Si chiama “Directive of the European parliament and of the council on soil monitoring and resilience (Soil monitoring law)”. La nuova legge chiede agli Stati membri di monitorare la salute del suolo, di monitorare l’uso di fertilizzanti e la loro erosione. Non mancano le critiche: la direttiva non specifica quali devono essere gli obiettivi a livello nazionale per migliorare la qualità del suolo.
Una direttiva ci vuole, ma questa non è vincolante
Il commissario europeo per l’ambiente, Virginijus Sinkevičius, ha affermato che l’obiettivo finale è che il continente abbia suoli sani entro il 2050. Attualmente, più del 60 per cento dei suoli europei è considerato in cattivo stato. “Se i nostri suoli continuano a degradarsi, il rischio maggiore è per la nostra sicurezza alimentare e per gli agricoltori”, ha detto. “Riesco a malapena a immaginare come potremmo fare agricoltura senza terreni fertili. I peggiori effetti della siccità e delle inondazioni possono essere evitati con suoli più sani”.
Tuttavia, la nuova legge non ha obiettivi giuridicamente vincolanti. “Stiamo aprendo la strada a ulteriori opportunità di reddito per agricoltori e proprietari terrieri attraverso un sistema di certificazione volontaria per la salute del suolo”, ha aggiunto Sinkevičius.
resto
L’uso del suolo rappresenta la seconda fonte di emissioni
L’uso del suolo è la seconda principale fonte di emissioni di gas a effetto serra dopo i combustibili fossili e una delle principali cause di perdita di biodiversità. Oltre alla cementificazione e la deforestazione, i suoli riversano in un cattivo stato di salute a causa dell’uso eccessivo di fertilizzanti e la perdita di torbiere. Una ricerca pubblicata all’inizio del mese ha indicato che modesti miglioramenti ai suoli agricoli in tutto il mondo potrebbero immagazzinare abbastanza CO2 da mantenere il mondo entro 1,5°C dal riscaldamento globale.
Persino le lobby dell’agroindustria ammettono che la legge non è abbastanza ambiziosa. Una di queste, la One planet business for biodiversity (OP2B) ha affermato che “l’Ue deve andare oltre”. “Apprezziamo molto l’importanza che la Commissione attribuisce all’agricoltura e il suo ruolo centrale nella gestione del suolo. Tuttavia, avremmo apprezzato che la commissione avesse compreso l’entità degli sforzi necessari per passare a pratiche di gestione sostenibili e mobilitare i fondi necessari per sostenere la transizione verso un’agricoltura rigenerativa su larga scala”.
Legge poco ambiziosa sul consumo di suolo
Un’altra “mancanza” della direttiva riguarda il consumo di suolo, ovvero la cementificazione. Il tema viene citato ma il testo è “ancora un po’ debole”, ha spiegato Paolo Pileri, ordinario di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano, su Altreconomia. “Da un lato si chiede di ridurre le aree consumabili, il che fa pensare che dovremmo finalmente darci da fare per generare un articolo di legge urbanistica che consente di togliere le aree edificabili dai piani regolatori senza il contraccolpo dei ricorsi al Tribunale amministrativo regionale (Tar) di turno. Dall’altro nel medesimo articolo si apre un po’ troppo alle compensazioni (che sappiamo pericolose da noi perché alla fine consentono enormi consumi di suolo in cambio di una manciata di alberi e un po’ di energia) e si parla di ottimizzazione delle urbanizzazioni e/o di selezioni di aree dove l’impatto risulterebbe meno grave”. In ogni caso, tutti sono d’accordo nell’approvazione di questa direttiva il più presto possibile, senza stravolgimenti ed emendamenti che possano fermarla. In futuro si potrà correggerla e renderla più ambiziosa. Ma ora non c’è tempo da perdere.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il rapporto Ecosistema urbano 2024 mostra alcuni progressi nelle città italiane, ma troppo lenti. E c’è troppo divario tra nord e sud.
Un evento meteorologico estremo ha colpito la regione di Valencia, in Spagna. Decine i dispersi. Il governo invia l’esercito nelle zone colpite.
Dalla Cop16 arriva il report sullo stato mondiale degli alberi elaborato dall’Iucn. I risultati non sono quelli che speravamo.
Il 29 ottobre 2018, le raffiche di vento della tempesta Vaia hanno raso al suolo 40 milioni di alberi in Triveneto. Una distruzione a cui si sono aggiunti gli effetti del bostrico, che però hanno trovato una comunità resiliente.
Una proposta di legge è in discussione in Francia per vietare le bottiglie di plastica di dimensioni inferiori a 50 centilitri.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.
Secondo il rapporto Greenitaly di Symbola, negli ultimi 5 anni più di un terzo delle aziende ha investito nel green. E tutti ne hanno tratto benefici.
Alcune buone notizie e qualche passo indietro nelle misure previste dal nuovo provvedimento del Consiglio dei ministri, in attesa del testo definitivo.