La presenza di sostanze tossiche responsabili dell’inquinamento dell’aria, soprattutto nelle grandi città, supera ancora le soglie raccomandate dall’Oms.
L’inquinamento dell’aria è responsabile ogni anno della morte prematura di 1.200 tra bambini e ragazzi, soltanto in Europa. A spiegarlo è un rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (Eea), pubblicato lunedì 24 aprile, i cui dati si riferiscono all’insieme dei paesi membri dell’Unione europea, ai quali si aggiungono Norvegia, Islanda, Svizzera, Turchia, Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord, Kosovo, Liechtenstein e Serbia. Non sono stati considerate, però, nazioni come l’Ucraina e il Regno Unito: il dato complessivo del Vecchio Continente è perciò certamente ancor più pesante.
20 years ago I was working on air pollution. Have to say very little action has been taken since then.https://t.co/dIfg2Sm9Vd
La Pianura Padana tra le aree maggiormente a rischio in Europa
Esattamente come nel caso degli adulti, i giovani e giovanissimi non sono risparmiati dagli effetti nefasti della presenza di agenti inquinanti nell’aria che respiriamo. Che siano essi di origine industriale, agricola o provenienti dai tubi di scappamento dei veicoli alimentati da motori termici. Assieme al numero di morti, occorre considerare poi quello di persone che si ammalano a causa delle esalazioni tossiche.
“Nonostante alcuni passi avanti registrati nel corso degli ultimi anni – spiega nel rapporto l’agenzia europea – le concentrazioni dei principali agenti inquinanti nell’aria rimane al di sopra dei livelli raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), principalmente nelle regioni dell’Europa centrale e orientale, assieme all’Italia”. Il nostro paese appare dunque tra quelli più a rischio, soprattutto per via della presenza della Pianura Padana.
L’inquinamento provoca morti ma anche malattie tra i più giovani
Il documento precisa che gli effetti degli agenti inquinanti cominciano a farsi sentire già prima della nascita. L’esposizione delle donne incinte alle sostanze tossiche, infatti, è legata ai casi di nascite premature e a quelli di bambini sottopeso, come ha evidenziato da una ricerca dell’Imperial college di Londra. La presenza di sostanze nocive nell’aria, inoltre, aumenta il rischio di insorgenza di patologie come l’asma, di cui soffre il 9 per cento della popolazione europea di meno di 18 anni.
Nello scorso di novembre la stessa Agenzia europea per l’ambiente aveva pubblicato un altro rapporto, prendendo in considerazione l’intera popolazione. Da esso è emerso come siano ancora 238mila i morti prematuri (dato relativo al 2020) in Europa a causa dell’inquinamento atmosferico. D’altra parte, secondo l’Oms, il 97% della popolazione che vive nelle aree urbane del Vecchio Continente è regolarmente esposta a concentrazioni di agenti inquinanti non conformi alle direttive sanitarie.
Dalla Basilicata alla Sicilia, passando per la Puglia: cambiamenti climatici e infrastrutture non all’altezza stanno creando una situazione insostenibile.
La Coppa del Mondo di calcio 2034 si terrà in Arabia Saudita, una scelta della Fifa fortemente criticata per il suo evidente richiamo allo sportswashing.
“Quando scaliamo ci sentiamo libere da tutto”. Le cholitas escaladoras, un gruppo di donne indigene boliviane, rompono gli stereotipi legati all’alpinismo e alla società.