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Gli eventi dal vivo ripartono, ma gli americani non si sentono ancora al sicuro
Mentre concerti e festival riprendono in tutto il mondo, uno studio rivela che gli americani non sono ancora pronti a partecipare agli eventi dal vivo.
Secondo un recente sondaggio condotto negli Stati Uniti dalla compagnia assicurativa HealthCare insider, mentre la pandemia Covid-19 si attenua e negli States decade l’obbligo della mascherina all’aperto per i vaccinati, alcuni settori sarebbero più pronti alla ripresa rispetto ad altri. Tra le attività che gli statunitensi non sono ancora del tutto pronti a compiere, c’è la partecipazione a eventi dal vivo, come i concerti.
Lo studio condotto da HealthCare insider
Il sondaggio ha coinvolto 1.664 adulti statunitensi a cui è stato chiesto di scegliere quando si sentirebbero sicuri a riprendere diverse attività, come utilizzare i mezzi pubblici, frequentare una palestra, tornare in ufficio o abbracciare una persona cara. Mentre la metà dei partecipanti ha dichiarato di non aver alcun timore a riprendere le attività all’aperto (50%) o a frequentare negozi seppur al chiuso (44%), solo il 16% ha dichiarato di sentirsi a proprio agio a partecipare già da ora a un evento dal vivo.
Il 15% ha indicato l’autunno 2021 come data indicativa per tornare a frequentare i live, il 10% l’inverno 2021 mentre il gruppo più numeroso del 29% ha affermato che probabilmente aspetterà il 2022 inoltrato. L’8% ha affermato che non si sentirà mai più a proprio agio a partecipare a un evento dal vivo.
Covid-19 ed eventi dal vivo: come si prospetta l’estate 2021
Nonostante le percentuali non troppo incoraggianti dello studio americano, i primi concerti e festival in programma in tutto il mondo per l’estate 2021, in realtà, stanno avendo un grande successo in termini di vendita biglietti: nel Regno Unito, per esempio, Live nation ha venduto più di 170mila biglietti in meno di tre giorni per le edizioni 2021 dei festival di Reading e Leeds.
D’altra parte, il sondaggio condotto negli Stati Uniti non ha preso in considerazione come le misure anti Covid-19 (la riduzione della capacità dei concerti o il distanziamento, per esempio) potrebbero influenzare una risposta inizialmente diffidente, o il fatto che essere vaccinati potrebbe influire sulla risposta degli intervistati.
A febbraio scorso, in un sondaggio condotto da Live nation entertainment, il 95% degli appassionati di musica aveva dichiarato che avrebbe partecipato a un concerto una volta tolte le restrizioni, con l’83% dei fan che continuava a conservare i biglietti per gli spettacoli riprogrammati. L’amministratore delegato del gruppo Michael Rapino, in occasione della pubblicazione del rapporto sugli utili del primo trimestre del 2021 dell’azienda, ha dichiarato: “I fan stanno comprando i biglietti e gli eventi si stanno esaurendo più velocemente che mai”.
Sono parecchi gli esperimenti che negli ultimi mesi hanno cercato di indagare le misure più adatte per un ritorno sicuro alla musica dal vivo: i ricercatori spagnoli, per esempio, non hanno trovato nessun segno di livelli più elevati di infezione tra le persone che hanno preso parte a un grande concerto di prova (con mascherina e distanziamento) il mese scorso a Barcellona.
Nel Regno Unito, a Liverpool, i magazzini Bramley-Moore Dock, nelle scorse settimane, hanno organizzato il primo evento in discoteca dopo un anno: una serata aperta a seimila persone, senza mascherina né distanziamento, che però ha previsto un rigoroso controllo dei partecipanti tramite tampone con esito negativo all’ingresso.
Intanto, anche in Italia, nonostante le difficoltà dovute alle incertezze del periodo, i concerti stanno lentamente riprendendo il via e, a distanza di più di un anno, anche nel nostro Paese si incomincia a riparlare di ripartenza del mondo degli eventi dal vivo.
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