Per Vidas, associazione che offre assistenza socio-sanitaria gratuita ai malati terminali da più di trent’anni, la divulgazione culturale è fondamentale per sensibilizzare il pubblico su temi legati alla malattia e su argomenti più universali legati all’esistenza umana come la paura, l’indifferenza, la memoria, l’amore, la felicità, l’attesa, le solitudini, la civiltà, la responsabilità. Risale al
Per Vidas, associazione che offre assistenza socio-sanitaria gratuita ai malati terminali da più di trent’anni, la divulgazione culturale è fondamentale per sensibilizzare il pubblico su temi legati alla malattia e su argomenti più universali legati all’esistenza umana come la paura, l’indifferenza, la memoria, l’amore, la felicità, l’attesa, le solitudini, la civiltà, la responsabilità. Risale al 1985, anno in cui l’associazione è stata fondata, il primo Convegno su “Cultura della morte ed eutanasia” e su “La verità e il malato, quindi il dolore”. Fin da allora queste riflessioni hanno stimolato un dialogo interreligioso aperto e rispettoso di tutte le etnie, le religioni, le culture, in accordo con lo spirito laico dell’associazione.
Gli incontri culturali del 2017
In questa cornice si inseriscono i due appuntamenti del 10 e del 23 marzo che si terranno rispettivamente alle 18 e alle 20.30 presso il Centro congressi della Fondazione Cariplo, in via Romagnosi 8, a Milano e che saranno entrambi della durata di mezz’ora. Nel primo, moderato da Ferruccio de Bortoli, presidente di Vidas, e intitolato La responsabilità di una scelta fino alla fine (#sceltafinoallafine), interverranno il teologo e scrittore Vito Mancuso e la docente di filosofia del diritto e di bioetica Patrizia Borsellino. Il secondo sarà un dialogo tra Enzo Bianchi, fondatore della comunità di Bose, e Ferruccio de Bortoli sul tema del dono (#ildono).
Ingresso con offerta libera – Prenotazione obbligatoria
Informazioni e iscrizioni su: www.vidas.it/incontri-culturali
[email protected] – 02.72511.203