It.a.cà 2018 è la decima edizione del festival del turismo responsabile. Sei mesi di appuntamenti in 14 tappe in tutta Italia, si parte da Bologna il 25 maggio.
“Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze!”
Questi i versi del poeta greco Konstantinos Kavafis che catturano perfettamente lo spirito del festival It.a.cà Migranti e viaggiatori, il primo e unico in Italia dedicato al turismo responsabile. Nel 2018 giunge alla sua decima edizione la rassegna che quest’anno parte da Bologna il 25 maggio e, snodandosi attraverso 14 tappe in tutta Italia, si conclude a Pavia il 28 ottobre, portando al centro dell’incontro tra migliaia di cittadini la ricerca di un turismo rispettoso del territorio, dei suoi abitanti e dell’ambiente. Con uno sguardo speciale anche ai temi delle minoranze, dell’accoglienza ai migranti, dei diritti umani e dell’inclusività.
Mostre, incontri, convegni, eventi in piazza, concorsi, camminate fluviali, itinerari in bicicletta, trekking, esplorazioni, workshop gratuiti e molto altro per attraversare città, campagne, mari e monti dalle Alpi alla Puglia.
It.a.cà 2018, dieci anni del festival del turismo responsabile
It.a.cà nasce dieci anni fa a Bologna, città che dal 25 maggio al 4 giugno ospita la prima tappa dell’edizione 2018. Il nome del festival richiama l’isola greca nota per essere la patria del leggendario eroe Ulisse ma anche la frase in dialetto bolognese it a cà, cioè “sei a casa?”. Così il viaggio è concepito come un percorso che da casa riporta a casa, alla scoperta di se stessi e del territorio in tutta la sua genuinità. Quella del festival è una storia decennale, riconosciuta anche dall’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite che ha premiato It.a.cà per l’eccellenza e l’innovazione nel turismo con gli Unwto awards.
Centinaia di appuntamenti portano alla scoperta di luoghi noti ma anche segreti che rappresentano la ricca diversità del nostro paese. L’obiettivo è quello di sviluppare una coscienza sociale, ambientale ed economica collettiva che sposi un turismo inclusivo, consapevole e promotore dello sviluppo sostenibile. Si parla dunque di accessibilità universale, mobilità eco, rigenerazione urbana, promozione culturale e paesaggistica, innovazione e turismo slow per “coniugare la sostenibilità del turismo con il benessere dei cittadini”, queste le parole di Pierluigi Musarò, direttore di It.a.cà e professore all’Università di Bologna.
Il programma e gli appuntamenti
Proprio per porre l’attenzione sulla salvaguardia del territorio, il tema principale di It.a.cà 2018 è quello della delocalizzazione strategica dei flussi turistici. A questo è dedicato il secondo fine settimana del festival dall’1 al 3 giugno che si svolge nei territori dell’Appennino bolognese, uno snodo nevralgico per tutta la zona. E anche quest’anno sono tanti gli appuntamenti per gli amanti del trekking e dei viaggi slow con itinerari a piedi e a pedali. Da non perdere anche i free walking tour, passeggiate accompagnati da esperte e appassionate guide del luogo.
Una delle grandi novità di quest’anno interessa anche i cittadini e visitatori di Bologna con il lancio della piattaforma online It.a.càAccessibile. Una community impegnata a favore di un turismo accessibile attraverso un ventaglio di temi di confronto e appuntamenti fruibili legati alla disabilità.
Dopo la tappa bolognese (25 maggio – 4 giugno), il festival prosegue nei Monti Dauni (28 maggio – 1 giugno), nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini (30 giugno – 1 luglio), a Ravenna (30 giugno – 1 luglio), nel Gran Sasso (7 – 9 settembre), a Salento (14 – 16 settembre), a Rimini (20 – 23 settembre), in Trentino (24 – 30 settembre), a Reggio Emilia (28 – 30 settembre), a Parma (4 – 7 ottobre), a Napoli (12 – 14 ottobre), nel Monferrato (13 – 21 ottobre), a Ferrara (24 – 30 ottobre) e si chiude a Pavia (26 – 28 ottobre). Qui è possibile consultare il programma completo del festival It.a.cà 2018.
Il festival è promosso e organizzato da Associazione Yoda, Cospe Onlus e Nexus Emilia Romagna. Ha il patrocinio del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna, di Bologna Welcome, dell’Unesco, della Città metropolitana di Bologna, di Bologna City Branding e dell’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese.