
It.a.cà, il festival del turismo responsabile, è giunto alla sua nona edizione: tema di quest’anno sarà il turismo sostenibile per lo sviluppo.
It.a.cà, il festival del turismo responsabile, è giunto alla sua nona edizione: tema di quest’anno sarà il turismo sostenibile per lo sviluppo.
Forse nel vostro viaggio non incontrerete sirene, ciclopi o il dio del vento, come accadde a Ulisse nel suo girovagare per il Mediterraneo; ma nulla vieta che anche il vostro itinerario si snodi attraverso mete inaspettate e luoghi poco battuti, prima di tornare a casa, nella vostra Itaca. Questo senso di avventura, scoperta e insieme di meraviglia è quello che anima It.a.cà Migranti e viaggiatori, il festival del turismo responsabile che quest’anno si svolge dal 19 maggio al 22 ottobre e che è giunto ormai alla sua nona edizione.
Come per Ulisse, infatti, il viaggio verso Itaca non è solo un ritorno a casa, così anche per gli organizzatori di It.a.cà, (letto staccato, it a cà, appunto, in dialetto bolognese significa “sei a casa?”), il viaggio stesso, fatto di luoghi, persone e bellezze dimenticate da riscoprire, è spesso più importante della meta da raggiungere e ci permette di sentirci a casa anche lontano da essa.
Quattro regioni, dieci tappe e un solo tema, quello del turismo sostenibile per lo sviluppo: It.a.cà ha deciso di prendere come spunto la celebrazione Onu 2017 per promuovere la pratica di un viaggio responsabile che rispetti il pianeta e non ne alteri il patrimonio naturale e artistico. Un turismo non di massa, non invasivo né distruttivo, che non ostacoli le attività commerciali del luogo, ma piuttosto favorisca quelle etiche e sostenibili, in grado di garantire uno sviluppo reale del territorio. Come ha affermato più volte Pierluigi Musarò, direttore di It.a.cà e professore all’Università di Bologna. “Il turismo è uno dei principali settori dell’economia mondiale e può rappresentare un’importante opportunità di sviluppo per i paesi più svantaggiati, purché se ne preservino economie, culture, società e ambiente”.
Il punto di partenza è Bologna, luogo in cui è nata It.a.cà: qui, dal 19 al 28 maggio, si terranno eventi in piazza, mostre, concorsi, incontri, convegni, proiezioni di film, laboratori per grandi e piccini; saranno inoltre proposti trekking e gite fuori porta. Il tutto per promuovere un’idea di turismo davvero “sano”, rispettoso del pianeta e delle persone, un turismo che permetta ai viaggiatori non solo di sentirsi a casa lontano da casa, ma che li sproni a prendersi cura dei luoghi visitati, delle bellezze e delle risorse, come se anche la meta del viaggio non fosse un luogo “altro”, ma appunto casa.
Dopo la tappa bolognese, il festival prosegue a Ferrara (29-31 maggio), a Padova (1-4 giugno), a Ravenna (4-11 giugno), a Rimini (20-24 settembre), in Trentino (25 settembre – 1 ottobre), a Reggio Emilia (30 settembre-2 ottobre), a Parma (2-8 ottobre), a Rovigo (13-15 ottobre) e nel Monferrato (20-22 ottobre). Sul sito It.a.cà è possibile scaricare il programma completo dell’evento.
Nel corso del tempo, grazie al lavoro di divulgazione, It.a.cà è diventato un punto di riferimento per gli amanti del settore, una piattaforma di innovazione e un network tra enti pubblici e privati. Il festival è promosso e organizzato dall’Associazione YODA, COSPE Onlus, NEXUS E–R, in collaborazione con AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile) e una rete di oltre 150 realtà attive nell’ambito turistico. L’evento ha il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Unesco, della Regione Emilia Romagna, del Comune di Bologna, dell’Università di Bologna, della Città Metropolitana di Bologna e di City of food.
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