Come è fatta la materia? E una fuga? Lo scopriamo il 6-7 ottobre in Auditorium a Milano con Materia in fuga, primo concerto di Musica & Scienza de laVerdi.
Martedì 6 e mercoledì 7 ottobre alle ore 20:00, all’Auditorium di Milano, torna Musica & Scienza, la rassegna multidisciplinare dell’orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi (laVerdi) giunta alla sua seconda edizione. Un ciclo di incontri che vede la musica colta in dialogo con le discipline scientifiche, dalla psicanalisi all’astrofisica, in un tentativo di ricerca di analogie, similarità, principi che ricorrono e che ci possono aiutare a decifrare meglio la realtà in cui viviamo.
La rassegna si apre quest’anno con il concerto intitolato Materia in fuga, che vede il ritorno sul palco dell’Auditorium dell’astrofisico Simone Iovenitti, graditissimo ospite, già tra i protagonisti della scorsa edizione. Insieme a lui, l’anno scorso, si è affrontato lo studio delle pulsar, oggetti compatti di origine stellare che emettono suggestivi fenomeni luminosi, paragonandole alla Quinta sinfonia di Beethoven, la cui complessità musicale è caratterizzata dalla ripetizione incessante e regolare di un unico frammento armonico, esattamente come il segnale luminoso di una pulsar.
Il 6 e il 7 ottobre, invece, Iovenitti ci trascinerà all’interno della materia stessa, portandoci alla scoperta della sua struttura e delle leggi che la regolano: dall’immensamente grande della grandiosità dello spazio interstellare all’immensamente piccolo, dunque, ma con lo stesso obiettivo: costruire un ponte fra due mondi.
Ma, cosa c’entra la struttura della materia con la musica? È a questo punto che entra in gioco l’Orchestra sinfonica laVerdi, guidata dal direttore Ruben Jais. Gli incontri di Musica & Scienza, infatti, sono pensati come dei veri e propri dialoghi con lo scienziato a suon di musica, perché scienza e musica sono molto più vicine di quello che si possa immaginare.
Se in ogni scienza noi vediamo un ramo dell’albero della sapienza allora ogni scienza ci appare in tutto il suo significato. Capiamo allora anche il giusto significato della specializzazione scientifica, il giusto senso della professionalità che non isola dal resto del sapere, non esclude il dialogo con le altre discipline, non esclude l’impegno, sia didattico che divulgativo, di comunicare i contenuti della propria scienza a qualsiasi pubblico.
— Ennio De Giorgi, matematico italiano
Lo stretto rapporto che intercorre tra musica e matematica nello specifico fu studiato sin dall’antichità. D’altro canto, la musica e la materia condividono la stessa organizzazione e, ancora, l’esecuzione di un’orchestra, in cui i singoli elementi si amalgamano in un’unica sinfonia, non è tanto dissimile dalla composizione della materia. Visto il legame, perché non provare a divulgare le scienze, partendo proprio dal linguaggio universale della musica?
Iniziando, allora, dal capolavoro che rappresenta il quarto e ultimo movimento della Sinfonia n.41 in Do maggiore K.551 di Wolfgang Amadeus Mozart (e in particolare nel grandioso fugato che contraddistingue il suo finale) e dalla Fuga in Sol minore BWV 578 di Johann Sebastian Bach, Ruben Jais e laVerdi offrono al pubblico la possibilità di scoprire strutture interne alla musica che ricordano le strutture della materia, in un viaggio speculativo illuminante e imperdibile.
Ecco la risposta alla nostra domanda. È così che la musica diventa un’opportunità per fare divulgazione scientifica: grazie alla morfologia di una struttura musicale, la fuga, in cui a un soggetto che enuncia il tema corrisponde poi un controsoggetto che ne esprime una versione complementare e una risposta che non è altro che il soggetto replicato su altezze diverse. Materia e musica hanno davvero molte più analogie di quante mai potessimo immaginare.
Per informazioni e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; Tel. 02.83389401/2/3; online: www.laverdi.org.