Il Premio Cairo è il più importante concorso dedicato ai giovani emergenti del mondo dell’arte.
Dal 2000 esiste una manifestazione dedicata alla promozione dei giovani artisti italiani: il Premio Cairo, che promuove e premia le voci emergenti più interessanti del panorama dell’arte contemporanea. Voluto fortemente da Cairo Editore, questo concorso rappresenta un’incredibile opportunità per i giovani artisti, ma anche per la città di Milano, che si conferma sempre più come polo di attrazione per artisti e creativi. In più di vent’anni, il Premio Cairo ha contribuito a lanciare talenti e promosso la cultura delle arti visive nel nostro Paese e la ventitreesima edizione alle porte promette di fare lo stesso. La formula è consolidata: il Museo della Permanente di Milano ospiterà le venti opere selezionate dalla redazione del mensile “Arte” che verranno analizzate da una giuria di elezione, che annuncerà il vincitore durante la serata inaugurale, solo su invito, del 14 ottobre. La mostra sarà poi aperta al pubblico dal 15 al 20 ottobre. La neutralità climatica dell’evento sarà ancora, e per la terza volta, garantita dall’adesione al servizio Climate Action di LifeGate, che calcola l’impronta carbonica, definisce piani di gestione e riduzione, e compensa le emissioni finanziando progetti certificati per la salvaguardia del clima e dell’ambiente.
Il Premio Cairo, la serata inaugurale, la giuria e la mostra
Gli artisti in gara sono tenuti a presentare una loro opera inedita, che sarà valutata dalla giuria presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente dell’omonima Fondazione di Torino, e composta dai nomi più importanti del panorama odierno dell’arte contemporanea e dei poli museali italiani. Con lei in giuria ci saranno Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di storia dell’arte-Fondazione Giorgio Cini di Venezia, Mariolina Bassetti, Presidente Christie’s Italia, Ilaria Bonacossa, direttrice di Palazzo Ducale di Genova, Bruno Corà, presidente della Fondazione Burri di Città di Castello, Lorenzo Giusti, direttore della Galleria d’arte moderna e contemporanea (Gamec) di Bergamo, Gianfranco Maraniello, direttore del Polo Museale del moderno e contemporaneo del Comune di Milano, Cristina Mazzantini, direttrice della Galleria nazionale d’arte moderna di Roma e, per finire, Emilio Isgrò, l’artista delle “cancellature”, uno dei nomi italiani più famosi a livello internazionale nel mondo dell’arte contemporanea.
Gli artisti in gara
Tutti Millennial o Gen Z gli artisti in gara, nati tra il 1984 e il 2001. Una selezione che riflette la volontà del Premio Cairo di dare un’opportunità agli artisti più giovani. Il portare nuova linfa vitale al settore dell’arte contemporanea e delle arti visive è la ragion d’essere di una manifestazione che in ventitré anni non ha mai smesso di investire sui giovani talenti. A sfidarsi in questa edizione 2024 saranno Thomas Berra, Chiara Calore, Tomaso De Luca, Pietro Fachini, Emilio Gola, Giuseppe Lo Schiavo, Giulia Maiorano, Giulia Mangoni, Pietro Moretti, Matteo Pizzolante, Aronne Pleuteri, Vera Portatadino, Carlo Alberto Rastelli, Marta Ravasi, Adelisa Selimbašic’, Davide Serpetti, Arjan Shehaj, Luca Staccioli, Maddalena Tesser e Flaminia Veronesi.
La scorsa edizione è stata vinta da un’opera sull’eco-ansia
Il dipinto che si è aggiudicato la vittoria della scorsa edizione, “Stiamo bene negli acquitrini” porta la firma di Giuliana Rosso ed è un racconto tramite pennellate di come gli adolescenti stiano affrontando questo momento di fragilità climatica del nostro pianeta. Nel quadro vediamo infatti tre ragazze immerse in un paesaggio naturale semi distrutto: un universo immaginifico post apocalittico dove ad essere protagonisti sono alberi spogli e melma che rivelano una ricerca estetica e pittorica sulle emozioni e i disagi adolescenziali determinati dai cambiamenti climatici.
Il Premio Cairo si conferma carbon neutral
Per la terza edizione consecutiva, il Premio Cairo aderisce al servizio Climate Action, e al suo programma di calcolo, gestione e riduzione, e compensazione delle emissioni di carbonio. Gli sforzi principali saranno concentrati sulla serata inaugurale del 14 ottobre, riservata agli artisti, alla giuria e agli ospiti del premio, stampa e nomi illustri del mondo dell’arte. L’adesione al progetto di LifeGate consentirà di calcolare nel modo più accurato possibile le emissioni prodotte durante l’evento inaugurale tenendo conto dei consumi in fatto di elettricità, ma anche del menù del rinfresco e della cena, della mobilità dei partecipanti, dei rifiuti prodotti e di tutto quello che concorre al funzionamento della serata. Lo step successivo prevede, laddove sia possibile, di ridurre al minimo le emissioni in questione. La restante inevitabile produzione di CO2 dell’evento, verrà calcolata e compensata finanziando uno dei progetti certificati per la salvaguardia del clima e dell’ambiente che, in questo caso, prevede l’implementazione dell’energia rinnovabile, e in particolare quella solare, in India.
Obiettivo del progetto in questione è generare una capacità totale di 927 MW di energia attraverso l’istallazione di pannelli solari fotovoltaici negli stati indiani di Gujarat, Karnataka, Madhya Pradesh, Rajasthan e Telangana. L’attività non comporta inquinamento atmosferico diretto o inquinamento acustico e non presenta impatti ambientali e socioeconomici negativi dovuti all’implementazione del progetto, ma al contrario contribuisce a generare opportunità di lavoro durante le fasi di costruzione e funzionamento. Gli impianti portano allo sviluppo di infrastrutture nella regione come strade e, producendo energia, favoriscono il fiorire di altre imprese nella regione.