Dal 9 al 12 settembre presso le Serre dei Giardini Margherita di Bologna, ultima tappa dell’edizione 2020-21 di Resilienze festival.
Indagare nuovi approcci e nuovi linguaggi per interrogarci sui legami che ci connettono all’ambiente e sull’impatto che abbiamo su di esso, attraverso l’arte in tutte le sue forme e i diversi punti di vista che gli artisti possono offrirci con le proprie opere. Questo è il concept del terzo e ultimo atto dell’edizione 2020-21 di Resilienze festival, in corso dal 9 al 12 settembre 2021 presso le Serre dei Giardini Margherita di Bologna, progetto ideato e promosso da Kilowatt.
L’ultima parte del festival, partito nel settembre 2020 con il primo atto, La semina, si conclude ora con Il raccolto, fase particolarmente importante perché permette di raccogliere i frutti di un’edizione dedicata a interrogarsi sui Legami invisibili, ossia quelle connessioni invisibili che, se indagate a fondo, ci permettono di riconnetterci alla natura, all’ambiente che ci circonda, al nostro ecosistema e trovare nuovi orizzonti di senso attraverso i quali immaginare un futuro possibile.
Quattro giorni ricchi di presentazioni, proiezioni, laboratori, mostre che propongono percorsi interdisciplinari per discutere di ecosistemi, risorse naturali, filiere sostenibili, territori e culture.
L’arte protagonista di Resilienze festival
L’arte è la grande protagonista del festival: dalla musica all’illustrazione, passando per il cinema, fino alle installazioni multimediali di Marco Barotti, main artist di questa edizione, e alla realtà virtuale di Hera immersive area, spazio dedicato a opere interattive di artisti provenienti da tutto il mondo, selezionati da Sara Tirelli.
Per tutti quattro i giorni di festival è possibile visionare le opere di Marco Barotti, artista multimediale pluripremiato che, in occasione di Resilienza festival, espone per la prima volta in Italia.
L’obiettivo principale del suo lavoro è creare un ecosistema tecnologico come metafora dell’impatto antropogenico sul Pianeta, per porre le persone di fronte a una riflessione inevitabile che renda più consapevoli sulle problematiche ambientali. A Bologna, l’artista presenta una retrospettiva delle sue opere: Clams, The woodpecker, Swans e l’ultima produzione Moss, opera che analizza l’aria delle nostre città e reinterpreta i dati raccolti creando paesaggi sonori e cinetici.
Durante i giorni di festival, è possibile ammirare anche le tre opere in realtà virtuale, all’interno di Hera immersive area: VR Nightsss, delle artiste polacche Weronika Lewandowska e Sandra Frydrysiak, Unceded territories, dell’artista Paisley Smith, e Repetitions redundacies, del visionario artista iraniano Mohsen Hazrati. La visione delle opere è prenotabile online e fino al 12 settembre all’interno della Welcome immersive vr room, dov’è possibile immergersi nell’opera Ice time 360° iceberg cycle di Clea Waite.
In questa area saranno inoltre disponibili due altri titoli che, da prospettive diverse, indagano l’eco-sistema in cui abitiamo: Spheres di Eliza Mcnitt, prodotto da Darren Aronofsky e narrato da figure del calibro di Patty Smith e Millie Bobby Brown, e Biosphere di Robert Fox.
Arte, tecnologia e ambiente
A Resilienze festival, l’arte è lo strumento con cui si indagano tematiche ambientali e ci si orienta nella complessità, esplorando linguaggi e punti di vista inediti. In questa edizione, il legame fra arte contemporanea, tecnologia e ricerca è estremamente profondo.
A sottolinearlo ulteriormente c’è il Data tour d’Italie, in programma sabato 11 settembre alle ore 19:00: evento, parte del programma diffuso del Festival ars electronica, che mette in connessione centri culturali e centri di ricerca scientifica per raccontare l’Italia e le grandi sfide ecologiche attraverso i dati, rendendoli uno strumento utile per disegnare una società più inclusiva, sostenibile e bella.
Spazio anche al cinema con la proiezione di film, come Honeyland, diretto da Tamara Kotevska e Ljubomir Stefanov, primo film a essere candidato all’Oscar sia nella categoria Miglior documentario che in quella Miglior film straniero, che parla di api e del fragile equilibrio che lega l’essere umano alla natura che lo circonda, o Aquarela di Victor Kossakovsky, in programma venerdì 10 settembre alle ore 22.30: un percorso attraverso le varie forme dell’acqua.
L’acqua è anche file rouge della mostra fotografica permanente Parlo acqua – una mostra collettiva itinerante di opere illustrate: venti artisti, selezionati tra i cento che hanno partecipato alla call internazionale, espongono le proprie opere pensate come strumento di informazione, educazione e stupore attorno al tema dell’acqua, in un percorso ideale che parte dalla Serra acquaponica delle Serre dei Giardini, che invece ospita l’esposizione delle tavole della graphic novel Le avventure di Mr. Aquaponic, a cura di Aquaponic design.
A completare il quadro di questa edizione, tanti incontri e laboratori, come la meditazione guidata insieme a Daniel Lumera, domenica 12 settembre alle ore 08:00, l’evento dedicato al giornalismo ambientale in programma sabato 11 settembre alle ore 10:00, che ospita la riflessione sul futuro dell’Amazzonia con il leader indigeno Atucà Guaranì, e il workshop Aural tools di domenica 12 settembre alle ore 15:00 , per indagare modi e processi attraverso cui si produce il suono.
Info
È possibile consultare il programma completo sul sito ufficiale del festival.
La maggior parte degli eventi è disponibile anche online, in forma di diretta streaming. Tutti gli eventi del festival sono gratuiti, ma è obbligatorio iscriversi entro ventiquattro ore dall’inizio (le info sulla prenotazione sono disponibili tra le informazioni dei singoli appuntamenti) e presentare la certificazione verde Covid-19 Green Pass (non richiesta ai bambini di età inferiore a 12 anni compiuti).