Il Lago dei Cigni di Matthew Bourne torna a danzare a Milano sul palcoscenico del Teatro degli Arcimboldi dal 13 al 23 novembre.
Per il suo diciannovesimo compleanno, il Lago dei Cigni di Matthew Bourne torna a danzare a Milano sul palcoscenico del Teatro degli Arcimboldi dal 13 al 23 novembre.
Due settimane speciali dedicate non solo ai fan più accaniti ma soprattutto a tutti coloro che nel 2010 non hanno avuto occasione di assistere alla più famosa e provocatoria rivisitazione de Il Lago dei Cigni mai vista. Uno spettacolo che ha fatto dire al celeberrimo Mikhail Baryshnikov “Matthew Bourne mi ha fatto innamorare ancora di Swan Lake, come se fosse la prima volta. Geniale!”.
Matthew Bourne
Lo spettacolo
La rilettura di Matthew Bourne, pur rimanendo fedele alle musiche di Tchaikovsky, trasforma il balletto in una vera e propria pièce teatrale che fonde sul palcoscenico danza, stile, ironia, spettacolo, sarcasmo e passione per creare un potente Lago dei cigni dei nostri tempi.
La versione di Bourne è nota soprattutto per la sostituzione delle eteree figure femminili con un ensemble tutto maschile che presenta, al posto della fragile Odette, un Cigno maschio sensuale, forte e misterioso. Da qui il grande scalpore suscitato dalla lettura omossessuale dell’amore tra il Principe e il Cigno e dalla messa in scena delle dinamiche di una Corte che ricorda in molti aspetti quella anglosassone dei Windsor. Ma, al di là della trasgressione, è lo stesso Bourne a spiegare il senso di questa scelta: “L’idea di un cigno maschio ha per me un senso perfetto” – afferma Bourne – “la forza, la bellezza, l’enorme apertura alare di queste creature mi induce più facilmente a pensare alla muscolatura maschile che a quella di un’aggraziata ballerina nel suo tutù bianco”.
Il risultato è una creazione unica che vanta addirittura una prestigiosa citazione cinematografica nella scena finale del film Billy Elliot, dove un Billy ormai adulto conquista il ruolo di protagonista proprio nello Swan Lake di Matthew Bourne.
I personaggi
Il Principe, figura in bilico tra realtà e immaginazione, è fragile e insicuro, attratto dalla forza seduttiva e originale del Cigno. Il Cigno è l’ideale irraggiungibile d’amore e trasgressione, di indipendenza e libertà cui il Principe tende e che desidera conquistare. Matthew Bourne sostituisce le figure di Rothbart e Odile con quelle del perfido Segretario Privato e di suo figlio, lo Stranger, entrambi uniti nell’ordire un piano per screditare il Principe agli occhi della madre. La Regina, fredda e cinica, è l’origine delle sofferenze del Principe, privato dell’affetto materno sin dalla sua giovane età.
Il Daily Telegraph ha definito Matthew Bourne’s Swan Lake “epico, tragico, personale e universale. Uno spettacolo eccezionale”. Ed è così, non solo per la geniale idea creativa e l’altissima tecnica espressiva del corpo di ballo, ma perché lo Swan Lake di Bourne comunica con un linguaggio narrativo adatto alla sensibilità moderna coinvolgendo tutte le generazioni.