Al Museo della Permanente un’edizione speciale del concorso fotografico internazionale che premia i migliori 100 scatti che raccontano il mondo naturale.
dal 22 Novembre al 9 Febbraio
Milano
Mostra
È un’edizione speciale quella numero sessanta del Wildlife photographer of the year: la mostra di fotografie naturalistiche più prestigiosa al mondo esporrà infatti per la prima volta le immagini premiate quest’anno in contemporanea al Natural history museum di Londra e a Milano, al Museo della Permanente. Un’occasione speciale per ammirare e meravigliarsi dinanzi a scatti unici e spettacolari del mondo naturale e per riflettere sull’importanza di preservare ciò che di inestimabile ogni giorno il pianeta ci offre. Dal 22 novembre 2024 al 9 febbraio 2025, Milano e Londra sono unite per celebrare la variegata bellezza della natura.
Wildlife photographer of the year: la natura che incanta in 100 immagini
È uno dei concorsi fotografici più amati al mondo. Forse perché le emozioni scaturite ammirando la natura, in ogni sua forma, sono spesso indimenticabili, per unicità e bellezza. E gli scatti che raccontano il pianeta in questa sessantesima edizione del Wildlife photographer of the year non deluderanno. A vincere l’ambito titolo quest’anno è l’immagine di Shane Gross, fotoreporter canadese per la conservazione marina che l’ha realizzata mentre faceva snorkeling nel lago Cedar sull’isola di Vancouver (Columbia Britannica). Si intitola The swarm of life (Lo sciame della vita), e mostra il magico e colorato mondo sottomarino dei girini di rospo occidentali, una specie quasi a rischio a causa della distruzione dell’habitat e dei predatori.
Il Young wildlife photographer of the year 2024 — dedicato ai giovani talenti — è stato assegnato al tedesco Alexis Tinker-Tsavalas per lo stupefacente scatto Life under dead wood (C’è vita sotto il legno morto) che raffigura i corpi fruttiferi della muffa melmosa e un piccolo collembolo, catturato con la tecnica del “focus stacking” in cui vengono combinate 36 immagini, ciascuna con un’area diversa a fuoco, poiché questi animali possono saltare molte volte la loro lunghezza corporea in una frazione di secondo. Un focus incredibile su un mondo infinitamente piccolo.
Per questa speciale edizione del premio e poi della mostra, è stata introdotta una nuova categoria chiamata Impact award che premia l’immagine che racconti una storia di speranza e/o di cambiamento positivo. Tra gli adulti il vincitore è il fotografo australiano Jannico Kelk per Hope for the Ninu (Speranza per i Ninu) che ritrae un bilby maggiore in una riserva recintata, in modo che il piccolo marsupiale possa prosperare dopo essere stato portato quasi all’estinzione da predatori come volpi e gatti. Liwia Pawłowska dalla Polonia ha invece ricevuto il Young impact award per Recording by hand (Registrazione a mano): una sterpazzola rilassata durante l’inanellamento degli uccelli, tecnica che aiuta gli sforzi di conservazione registrando la lunghezza, il sesso, le condizioni e l’età di un uccello per aiutare gli scienziati a monitorare le popolazioni e tracciare i modelli migratori.
Tra le 100 fotografie, anche due opere di artisti italiani: Fortunato Gatto, vincitore della categoria Piante e funghi con lo scatto Old man of the Glen (Il vecchio della valle) che mostra una vecchia betulla contorta nelle antichissime pinete di Glen Affric (Regno Unito), e con Menzione d’onore nella stessa categoria per High tide indicator (Indicatore di alta marea) e A carpet of woods (Un tappeto di boschi); Filippo Carugati che ha ricevuto la Menzione d’onore nella categoria Subacquee con lo scatto Green, thin and rare to see (Verde, magro e raro da vedere).
Cos’è il Wildlife photographer of the year
Il premio internazionale Wildlife photographer of the year è dedicato senza distinzione a fotografi professionisti e amatoriali che vengono giudicati in forma anonima da una giuria internazionale di esperti, in base a originalità, narrazione, eccellenza tecnica e pratica etica. Quest’anno sono arrivati scatti da artisti di 117 paesi diversi. Esposte a Milano e Londra troverete le foto vincitrici dei due massimi riconoscimenti: Wildlife photographer of the year 2024 e Young wildlife photographer of the year 2024, ma anche tutte le altre immagini premiate e finaliste divise in categorie: Comportamento: Mammiferi, Comportamento: Uccelli, Comportamento: Invertebrati, Comportamento: Anfibi e Rettili, Fauna selvatica urbana, Animali nel loro ambiente, Subacquee, Oceani – la visione d’insieme, Ritratti di animali, Le zone umide – la visione d’insieme, Arte della natura, Piante e Funghi, e le tre sezioni dedicate ai più giovani: fino a 10 anni,11-14 anni, 15-17 anni.
Ci sono poi le categorie documentarie: Premio per il miglior portfolio, Premio storia fotogiornalistica, Premio portfolio astro nascente, Fotogiornalismo, e la sezione Scelte dal pubblico presentata in slideshow su grande schermo.
“Organizzare la 12ª edizione del Wildlife photographer of the year a Milano è per me motivo di grande orgoglio, soprattutto perché questo evento è reso possibile, oltre che dal nostro impegno, dal sostegno costante e appassionato del pubblico, che ogni anno partecipa con grande entusiasmo. Questa 60ª edizione, la prima in contemporanea con Londra, ci consente di offrire alla città un allestimento straordinario al Museo della Permanente e di ribadire il nostro impegno per la conservazione dell’ambiente. La mostra, realizzata in collaborazione con il Natural history museum di Londra, proprietario del premio, è uno strumento educativo potente, pensato per sensibilizzare il pubblico sulla protezione delle meraviglie della natura e celebrare la bellezza del nostro pianeta. La forza delle immagini, capace di trasmettere emozioni e consapevolezza, rende questa mostra un invito concreto ad agire per un futuro più sostenibile”, ha dichiarato Roberto Di Leo, presidente di Radicediunopercento, associazione culturale che ha organizzato quest’edizione.
Esposta al Museo della Permanente (via Filippo Turati 34, Milano) dal 22 novembre 2024 al 9 febbraio 2025, la mostra sarà straordinaria — come la definiscono gli organizzatori —grazie a un allestimento tecnologico dove gli scatti, posti su grandi pannelli, avranno una nitidezza e una profondità eccezionali grazie alla retroilluminazione a led, regalando al pubblico un viaggio coinvolgente e immersivo e un’esperienza ancora più viva della natura. Inoltre, un grande schermo di 4 metri con slideshow in loop mostrerà altre 25 foto premiate dal pubblico (People’s choice). Infine, una sala video, con monitor da 80 pollici, proporrà imperdibili filmati di backstage delle foto vincitrici, interviste ai fotografi e altri contenuti legati alla mostra.
Gli appuntamenti al Museo della Permanente
Che si tratti di una mostra speciale è evidente anche dagli eventi e dalle proposte collaterali: un calendario ricco e per tutti i target che permette di completare l’esperienza. Sono infatti previste visite guidate (tre turni: 18.30, 19.30 e 20.30, tutte con prenotazione obbligatoria e un costo di € 7) ogni venerdì con Marco Colombo, in più ad altre a tema specifico:
Giovedì 9 gennaio alle 19:30 Luca Eberle – Uccelli
Giovedì 16 gennaio alle 18:30 Francesco Tomasinelli – Mimetismo
Giovedì 23 gennaio alle 19:30 Luca Eberle – Micromondo
Giovedì 30 gennaio alle 18:30 Francesco Tomasinelli – Predatori
C’è anche la possibilità di incontrare — gratuitamente acquistando il biglietto della mostra — alcuni fotografi specializzati nell’immortalare i soggetti naturali più vari:
Sabato 14 dicembre alle 21:00 – Federico Veronesi: presentazione libro “Walk the Earth”
Sabato 21 dicembre alle 21:00 – Marco Colombo, Francesco Tomasinelli, Giulia De Amicis: “Tentacoli: i misteri di polpi,
seppie e calamari”
Sabato 11 gennaio alle 21:00 – Marco Andreini: documentario “Ogni volta che il lupo”
Sabato 18 gennaio alle 21:00 – Pietro Formis: “Luci dal profondo: Fotografia naturalistica subacquea”
Un mare in tempesta fomentato da tuoni e fulmini si abbatte sulla riserva naturale orientata Bosco Pantano di Policoro, in Basilicata. Questa è la scenografia rappresentata nella foto vincitrice del primo premio Mother Earth day della 15esima edizione del prestigioso concorso Obiettivo Terra. Brigida Viggiano, la fotografa che si è occupata di immortalare questo scatto, ha
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Quando l’arte trova “casa” nel paesaggio, possono nascere luoghi di racconto che vanno al di là delle opere stesse. Il risultato è spesso sorprendente.