In occasione dell’uscita il 9 marzo del suo ultimo album, David Byrne ha fatto pubblica ammenda per non aver chiamato alcuna artista nella realizzazione del disco, a cui hanno invece partecipato 25 tra musicisti e produttori. Molti di questi sono amici e collaboratori di una vita, come Brian Eno, altri sono nuovi compagni di avventura.
Everything That Happens Will Happen Today – David Byrne Brian Eno
Everything That Happens Will Happen Today – David Byrne Brian Eno Dopo un quarto di secolo è la loro prima novella collaborazione: Brian Eno e David Byrne tornano dopo l’epocale My Life in the Bush of Ghosts e insieme compongono un album con alcune tra le più solide e ben intagliate canzoni dalla fine dei
Everything That Happens Will Happen Today – David Byrne Brian Eno
Dopo un quarto di secolo è la loro prima novella
collaborazione: Brian Eno e David Byrne tornano dopo l’epocale My
Life in the Bush of Ghosts e insieme compongono un album con alcune
tra le più solide e ben intagliate canzoni dalla fine dei
Talking Heads.
Chi s’aspetta le sonorità del 1981 sarà spiazzato:
undici canzoni drittamente rock. La voce di Byrne è
modernissima, si fa beffe degli anni (e della generazione di ugole
esalanti goodbye my lover) e viene maestosamente circondata dalle
melodie di Eno – sotto ‘Everything That Happens’ c’è un po’
di Apollo soundtrack, sotto ‘Strange Overtones’ Nerve Net.
Byrne ha detto che Everything That Happens è stato ispirato
anche dal gospel e infatti il tema ricorrente sembra essere la
vita, la mortalità, la vecchiaia, tutte cose che passano,
come le mode. Quel che rimane è l’arte.
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