Forte di due certificazioni sulla gestione ambientale dell’evento e con il 67% di raccolta differenziata in media (e l’intero ultimo trimestre al 70%), siamo in testa alla classifica dei grandi eventi più attenti all’ambiente. L’esposizione universale di Milano ha fatto meglio dei Giochi Olimpici di Londra 2012, che hanno registrato il 62% di differenziata e una
Cos’era e cos’è Expo ora che si può visitare
Dal 1851, ogni cinque anni, per la durata di sei mesi, le città di tutto il mondo ospitano un evento unico: l’esposizione universale. Nel 2015 è il turno del capoluogo lombardo che, proprio il primo maggio, ha aperto i cancelli di Expo Milano 2015. Come in tutte le esposizioni che, dalla prima di
Dal 1851, ogni cinque anni, per la durata di sei mesi, le città di tutto il mondo ospitano un evento unico: l’esposizione universale. Nel 2015 è il turno del capoluogo lombardo che, proprio il primo maggio, ha aperto i cancelli di Expo Milano 2015.
Come in tutte le esposizioni che, dalla prima di Londra, si sono succedute con scadenza quinquennale, le attrazioni principali sono i padiglioni della nazione ospitante. Nel sito dell’esposizione il Padiglione Zero, il Palazzo Italia e soprattutto l’Albero della vita catturano l’attenzione del visitatore interessando adulti e bambini ai temi dell’Expo.
Con il motto “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, Expo Milano 2015 tocca il nervo scoperto della politica internazionale, l’alimentazione e la nutrizione del pianeta, ma lo fa con garbo, entrando in punta di piedi nella coscienza dei visitatori. La consapevolezza sui temi che affliggono il pianeta passano in sordina ma sono presenti, non è presente il dramma della fame ma le grandi risorse dei paesi, non è visibile la povertà, la malnutrizione e le disuguaglianze ma ogni padiglione uno dopo l’altro celebra la bellezza, l’unità e le capacità della propria nazione in una successione di eventi e spettacoli che emozionano e coinvolgono.
Il progetto dell’area, affidato a un gruppo di architetti di fama mondiale tra cui Stefano Boeri, Ricky Burdett e Jacques Herzog, si sviluppa lungo due assi, il principale, il cardo, ospita i padiglioni italiani, quello ortogonale, il decumano, ospita i padiglioni di tutte le nazioni che danno vita all’evento.
Lungo il cardo, il Palazzo Italia è il cuore dell’intera esposizione, qui vengono mostrati i paesaggi, le tradizioni, la cultura e, ovviamente, la gastronomia del nostro paese a tutto il mondo. Il cardo culmina a nord con la Lake Arena dove, tra le acque del canale Villoresi, si staglia l’icona indiscussa di Expo Milano 2015: l’Albero della vita. Verso sud il cardo lascia spazio all’Open Air Theatre, il teatro in cui è stata resa ufficiale l’apertura di Expo.
Mentre sul cardo sfila l’identità italiana, sul decumano vibra dell’energia dei paesi esteri. Ai due estremi il Padiglione Zero (ovest) e la collina mediterranea (est). Fra i due si accende il folklore di tutto il mondo.
Il Padiglione Austria respira con gli odori del sottobosco misti ai profumi dei piatti tipici, il Padiglione Azerbaijan rappresenta il paese caucasico in una struttura avvolgente e piena di punti di intrattenimento, il Padiglione del Kazakistan anima la festa d’inaugurazione con le musiche e gli strumenti caratteristici del loro paese.
Per vedere tutto ciò che si può ammirare in questo grande parco divertimenti per adulti, non può bastare una giornata, così come non è sufficiente per raccontarlo. La visita è ancora lunga.
Cosa bisogna sapere su Expo 2015, dentro e fuori
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L’agricoltura biologica in Perù, che rispetta la terra e chi la coltiva, ha permesso ai contadini peruviani di uscire dalla povertà e dal narcotraffico.
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Dal 15 ottobre Milano ospita una mostra fotografica molto particolare: una selezione di venti scatti di Peter Caton rappresentativi di come sia possibile coltivare (e mangiare) cibo senza inquinare.