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La festa continua in Turkmenistan anche dopo l’inaugurazione di Expo 2015
La prima domenica di Expo 2015 è stata un trionfo di colori e tradizioni. Nonostante il tempo non fosse promettente, nulla della spettacolare macchina scenica dei padiglioni si è fermato. Al contrario, gli edifici che ospiteranno per i prossimi sei mesi i rappresentati di 145 paesi di tutto il mondo hanno aperto ufficialmente le porte
La prima domenica di Expo 2015 è stata un trionfo di colori e tradizioni. Nonostante il tempo non fosse promettente, nulla della spettacolare macchina scenica dei padiglioni si è fermato. Al contrario, gli edifici che ospiteranno per i prossimi sei mesi i rappresentati di 145 paesi di tutto il mondo hanno aperto ufficialmente le porte alla curiosità dei visitatori.
© Expo 2015 / Daniele Mascolo
La festa e l’atmosfera allegra e accogliente di Expo 2015 raggiungono il culmine quando l’inaugurazione di uno dei padiglioni coincide con il National Day della nazione stessa. Questo è il caso del Padiglione Turkmenistan, inaugurato ieri (3 maggio) alla presenza del Presidente della Repubblica Gurbanguly Berdimuhamedov e del Commissario generale di Expo Milano 2015 Bruno Pasquino. La cerimonia ha avuto inizio con uno spettacolo di danze e musiche tipiche turkmene e si è conclusa al Palazzo Italia, dove il Berdimuhamedov è stato accolto dal Commissario Diana Bracco.
© Ilaria D’Ambrosi/LifeGate
In tutti i padiglioni giochi di luce, proiezioni, elementi interattivi e veri e propri show sono costruiti intorno al tema della produzione agricola e della nutrizione. Nessuno di questi appare come un museo, piuttosto come il ritaglio di un angolo del mondo portato a Milano. Così nel padiglione Giappone uomini e donne in kimono spiegano, rigorosamente in lingua giapponese (tradotta simultaneamente), la cerimonia del tè, mentre su un’altura del padiglione Svizzera una coppia in abiti tradizionali suona il corno alpino e nel padiglione thailandese un gruppo di ballerini danzano al suono dei tamburi tra le spire di un dragone dorato.
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