La finanza ha la fondamentale responsabilità di traghettare i capitali verso la transizione energetica. Se ne è discusso al Salone del Risparmio 2022.
ExxonMobil, gli azionisti (a sorpresa) impongono più trasparenza sul clima
Il colosso petrolifero ExxonMobil dovrà piegarsi alle richieste dei suoi azionisti, proprio sul terreno più scivoloso: quello del cambiamento climatico.
Per ExxonMobil, è una svolta senza precedenti. Pur essendosi opposto a lungo, d’ora in poi il colosso petrolifero americano dovrà essere più chiaro e trasparente sull’impatto dei cambiamenti climatici. E questo per volere dei suoi stessi investitori.
ExxonMobil si arrende ai suoi azionisti
Tutto risale all’assemblea degli azionisti di ExxonMobil che si è tenuta lo scorso 31 maggio, proprio nelle stesse ore in cui il presidente americano Donald Trump preparava la conferenza stampa con cui avrebbe annunciato l’uscita degli Usa dall’Accordo di Parigi. Tra le numerose mozioni all’ordine del giorno, ce n’è una che richiede di fare un report dettagliato sull’impatto sul modello di business dell’azienda dovuto alle politiche globali per limitare l’aumento medio delle temperature al di sotto dei 2 gradi centigradi. Tra i promotori figurano, tra gli altri, la chiesa anglicana e Thomas P DiNapoli, responsabile del controllo della contabilità pubblica dello Stato di New York.
La stessa mozione era stata presentata l’anno scorso, raccogliendo però soltanto poco più del 38 per cento dei sì. Ma quest’anno, a sorpresa, i soci la approvano con una schiacciante maggioranza del 62 per cento. Non si tratta di un voto vincolante, ma è pur sempre un chiaro segnale per i vertici di ExxonMobil, che si sono sempre dichiarati contrari alla proposta.
In a stunning victory, a resolution on #climaterisk disclosure at #ExxonMobil passed with 62% majority! https://t.co/hozaWwxZex @CeresNews
— DiCaprio Foundation (@dicapriofdn) 31 maggio 2017
Decisivi BlackRock e State Street
Tra i sostenitori di maggior peso, due colossi del calibro di BlackRock e State Street Global Advisors, rispettivamente il primo e il terzo asset manager del mondo. Pochi mesi fa State Street Corporation, la società “madre” di State Street GA, ha commissionato al suo centro di ricerca uno studio sugli investimenti sostenibili in cui vengono interpellati quasi seicento investitori istituzionali. Le loro risposte non lasciano dubbi: il 92 per cento di loro esige che le aziende identifichino in modo esplicito i fattori Esg (ambientali, sociali e di governance). Solo 35 su 100 credono che ciò equivalga a rinunciare a una parte del proprio rendimento.
La svolta di BlackRock sui cambiamenti climatici
L’altro nome eccellente è quello di BlackRock, che all’assemblea di ExxonMobil del 2016 aveva bocciato la medesima mozione, attirandosi pesanti critiche. Anche il fondo più grande al mondo, negli ultimi mesi, ha rilasciato dichiarazioni nette e inequivocabili sul clima. I cambiamenti climatici – si legge nei documenti ufficiali pubblicati dal colosso finanziario – sarà tema di dialogo e di dibattito attivo con il management delle aziende. E, se i consigli di amministrazione non si dimostreranno abbastanza pronti a lavorare per il clima, BlackRock potrebbe addirittura votare contro la loro rielezione.
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