L’ultimo bilancio di sostenibilità di Gruppo CAP, Sorgente di connessioni, ricorda l’importanza di fare rete per rendere concreta la transizione ecologica.
Facile, come bere un bicchier d’acqua
Aprire un rubinetto, vedere sgorgare acqua pulita e potersi riempire un bicchier d’acqua. Tutto questo è ancora un sogno per molte persone.
Ma per quasi la metà della popolazione mondiale, bere un bicchier d’acqua è ancora un miraggio. Infatti, secondo il rapporto delle Nazioni Unite “Un-Water”, 2,6 miliardi di persone non hanno accesso a nessun servizio idrico e igienico.
Il 22 marzo si celebrerà in tutto il mondo, la Giornata Mondiale dell’Acqua, un’iniziativa promossa dall’ONU, per riflettere sulla gestione sostenibile delle risorse idriche del pianeta e stimolare la cooperazione internazionale affinché il diritto all’acqua sia riconosciuto al maggior numero di persone possibile.
Secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), entro il 2025, 1,8 miliardi di persone vivranno in Paesi o regioni con una scarsità d’acqua assoluta, e due terzi della popolazione mondiale potrebbero vivere in avranno forti difficoltà ad avere anche soltanto un bicchier d’acqua. Questo comporterà un numero impressionante di profughi, che, non per guerre o epidemie, ma per la mancanza d’acqua, si troveranno a spostarsi verso regioni dove questa risorsa sia disponibile.
Nel mondo, sempre secondo le Nazioni Unite, c’è acqua a sufficienza per tutti, ma solo se questa viene gestita in modo adeguato. Ecco che sia le Ong che le aziende private si sono mobilitate, per il prossimo 22 marzo, per sensibilizzare e stimolare l’attenzione verso un uso ed un utilizzo sostenibile dell ‘oro blu’.
Legambiente e Altraeconomia rilanciano la campagna ‘Imbrocchiamola’, una campagna nazionale nata per promuovere nei ristoranti, nelle pizzerie e nei bar, la somministrazione di acqua del rubinetto, piuttosto che quella minerale imbottigliata.
L’UNICEF, dal canto suo, sta lavorando alla creazione di un sistema di rifornimento di acqua pulita e sicura nelle province tra le più povere del Vietnam, dove ha costruito oltre 500 pozzi, ha introdotto 190 sistemi di conduttura, attraverso i quali l’acqua pulita viene trasportata dalle montagne ai villaggi.
Un motivo di riflessione in più al prossimo bicchier d’acqua.
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