Fai e Milano Film Festival. Per scoprire i luoghi del cuore

“I luoghi del cuore” è il censimento nazionale proposto dal Fai (Fondo ambiente italiano) che chiede agli italiani di indicare luoghi particolarmente importanti per loro, lo scopo è puntare i riflettori su siti dimenticati.

“C’è un’analogia tra il Milano Film Festival e il Fai”,
dichiara Federica Armiraglio, responsabile del censimento “Fai: i
luoghi del cuore”: “Esterni e il Milano Film Festival svolgono un
grande lavoro di tutela del cinema scoprendo film definiti minori
che altrimenti non sarebbero proiettati, così il Fai tutela
i beni naturali e artistici del nostro paese”.

 

“I luoghi del cuore” è il censimento nazionale proposto
dal Fai (Fondo ambiente italiano) che chiede agli italiani di
indicare luoghi particolarmente importanti per loro, lo scopo
è puntare i riflettori su siti dimenticati: castelli,
rocche, monumenti, che hanno bisogno di essere tutelati e per
questo conosciuti.

 

I film che hanno partecipato al concorso sono di quattro
giovani registi italiani che narrano diversi aspetti
dell’unicità italiana, sia essa culturale, naturale o
artistica.

 

Bruno Chiaravalloti con “Rinnovata la chiamò”, porta la
sua cinepresa nella scuola Rinnovata Pizzigoni; Bruno e Fabrizio
Urso, autori di “La fortezza dell’Unità”, ci guidano nel
castello di Santa Caterina a Favignana; infine Simona Risi, in gara
con “Un Po wild”, gira un poetico ritratto, dal sapore vagamente
western, del Lungo Po di Piacenza.

 

Vince “Rinnovata la chiamò” in cui Chiaravalloti
racconta la scuola elementare milanese Rinnovata Pizzigoni,
eleggendola a luogo simbolo di un patrimonio culturale estremamente
ricco, all’interno del sistema scolastico italiano, da raccontare e
preservare. La Rinnovata Pizzigoni è stata la scuola
più votata al Censimento 2010, sia per la bellezza
architettonica, ma soprattutto per la sua originalità
didattica basata sull’esperienza diretta.

 

“Non avevo intenzione di fare interviste frontali sulla storia
della scuola e sul metodo educativo, ma cercavo una classe, dove
l’insegnante principale adottasse il più possibile il metodo
della fondatrice. Vorrei riuscire a trasmettere l’energia e la
sorpresa che ho ricevuto osservando il lavoro d’insegnanti e
studenti”, dichiara il documentarista romano.

 

Come evento speciale, proiettato in anteprima a Milano,
è stato presentato l’ultimo lavoro di Werner Herzog: “Cave
of Forgotten Dreams” che rispecchia pienamente lo spirito dei
luoghi del cuore. Il maestro tedesco ci guida all’interno della
Grotta Chauvet, nelle Rhone Alpes, sito archeologico mai filmato
prima d’ora. Il documentario, girato interamente in 3D, esplora la
grotta francese che ospita pitture rupestri risalenti a oltre
30.000 anni fa. Inizia un viaggio indimenticabile a ritroso nel
tempo, Herzog evidenzia le analogie tra la più antica forma
d’arte che conosciamo e la più moderna: i cavalli e i
bisonti disegnati nella grotta hanno molte zampe e trasmettono
l’idea del movimento come un primigenio film.

 

L’arte, come i luoghi del cuore, non ha tempo.

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