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Abbiamo intervistato Elisabetta Gnone, la scrittrice della saga fanatasy di Fairy oak e del fumetto W.I.T.C.H.
Elisabetta Gnone, ne “L’Incanto del Buio” le due protagoniste, Pervinca e Vaniglia, dicono spesso che non si può interferire con la natura perché altrimenti la natura stessa si ritorcerebbe contro di loro.
Sì. Da un lato c’è il gioco della magia delle fate e delle streghe, con cui i bambini si divertono. Dall’altro c’è la magia della natura. In Fairy Oak, i poteri dei magici del buio e della luce sono i poteri stessi della natura: è la metafora di una magia possibile, quella dell’equilibrio della natura stessa, che andrebbe conosciuta e rispettata. Rompere l’equilibrio è sbagliato.
Salviamo il mondo è una parola grossa. Piuttosto salviamo questa Terra, non per una missione assoluta nella vita, ma perché ci viviamo dentro. Maggiore sarà la nostra cura verso il nostro ambiente, meglio vivremo. È importante preservare l’equilibrio, in tutte le cose.
Ho un pessimo rapporto con l’ambiente moderno e caotico di oggi. Fairy Oak per me rappresenta il desiderio di evadere dalla città, dal rumore del traffico, dal caos. Fosse per me andrei a vivere in cima a una montagna e non scenderei più!
Non si può dire! (ride) Non posso rivelarlo! Nel terzo libro tutti i nodi verranno al pettine?
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