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Molti pensavano si trattasse di uno scherzo, invece il fondatore di SpaceX e Tesla Motors, Elon Musk, ha davvero lanciato nello spazio un’automobile elettrica. Non solo, l’ha fatto con il razzo più grande del mondo: ad accompagnare il suo viaggio, le canzoni di David Bowie.
In questo momento, nelle buie profondità dell’universo, un’autoradio è accesa su Space Oddity. Purtroppo nello spazio non si propaga alcun suono e il silenzio regna sovrano, coprendo le note dolci e malinconiche della canzone di David Bowie. Sarà il brano del 1972 ad accompagnare un viaggio di miliardi di anni, quello di una Tesla Roadster color ciliegia. A bordo, un manichino vestito da astronauta, destinazione: Marte.
Ebbene sì, Elon Musk non smette mai di stupirci. L’imprenditore sudafricano naturalizzato statunitense, fondatore della compagnia aerospaziale SpaceX e della Tesla Motors, ha lanciato in orbita una delle vetture elettriche prodotte dalla sua azienda, per la precisione la prima sportiva dell’era moderna a non essere alimentata a benzina. “Amo l’idea di un’auto che viaggi alla deriva nello spazio senza una fine apparente, e che potrebbe essere scoperta da una razza aliena tra milioni di anni”, ha detto Musk.
View from SpaceX Launch Control. Apparently, there is a car in orbit around Earth. pic.twitter.com/QljN2VnL1O
— Elon Musk (@elonmusk) 6 febbraio 2018
La Roadster era a bordo dal mastodontico Falcon Heavy, il razzo più grande e potente disponibile sulla Terra, a cui la SpaceX lavora dal 2011. È costituito da tre missili distinti (i lanciatori), dispone di 27 motori ed è in grado di trasportare un carico da 64 tonnellate. L’obiettivo è quello di utilizzarlo per mettere in orbita satelliti molto pesanti, robot da esplorazione e telescopi di grandi dimensioni. Nonostante le enormi potenzialità, i costi saranno ridotti: i tre lanciatori sono progettati per tornare sulla Terra una volta completata la missione, quindi possono essere riutilizzati. Questo consentirà di spendere “solo” 90 milioni di dollari per portare in orbita un satellite, contro i 350 chiesti da altre compagnie spaziali (che comunque non hanno la possibilità di trasportare carichi così pesanti).
Il lancio del Falcon Heavy è avvenuto dal famoso Kennedy space center, in Florida, alle 15:45 ora locale (21:45 ora italiana) ed è stato un successo. Soltanto i lanciatori laterali, però, sono riusciti ad atterrare sulla Terra, eseguendo una perfetta coreografia a cui lo staff di SpaceX e centinaia di americani armati di smartphone hanno assistito sbalorditi. Il missile centrale era composto da due unità, chiamate stadi: quella contenente la Tesla ha proseguito il suo viaggio nello spazio, mentre l’altra, che doveva planare su una piattaforma nell’oceano, è andata distrutta perché non è riuscita a rallentare in fase di atterraggio.
https://youtu.be/wbSwFU6tY1c”]https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=sRudUWG7e7A&has_verified=1
Le sorprese non erano finite: le telecamere a bordo della Roadster hanno inquadrato un cartello sul cruscotto dell’automobile con la scritta “Don’t panic!”, citazione dal romanzo Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams. Elon Musk aveva annunciato a dicembre che l’autoradio sarebbe rimasta accesa su Space Oddity. Nel video di simulazione del lancio, però, a fare da sottofondo sono le note di Life on Mars?, altro successo di David Bowie che ha accompagnato anche le prime immagini trasmesse dallo space center. Piuttosto azzeccata, considerano che nei piani di Musk e della SpaceX, la Tesla sarebbe dovuta entrare nell’orbita di Marte. È invece arrivata nella fascia di asteroidi compresa tra l’orbita di Marte e quella di Giove.
Third burn successful. Exceeded Mars orbit and kept going to the Asteroid Belt. pic.twitter.com/bKhRN73WHF
— Elon Musk (@elonmusk) 7 febbraio 2018
Il Falcon Heavy è rivoluzionario, proprio come lo sono le automobili vendute dalla società di Elon Musk. Certo, a differenza delle vetture elettriche inquina parecchio, ma almeno ci consentirà di fuggire dalla Terra nel caso diventasse inospitale. E potremo addirittura potarci dietro qualche Tesla.
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