Faragola, cosa sappiamo della villa romana distrutta dalle fiamme

La villa romana di Faragola, nota per i suoi mosaici tardo antichi ed esempio di valorizzazione del territorio foggiano, è stata data alle fiamme. Ecco quello che sappiamo

Un altro pezzo dell’immenso patrimonio culturale italiano è stato gravemente offeso e danneggiato. Stavolta la “vittima” è il sito archeologico di Faragola, ad Ascoli Satriano (Foggia): nella notte tra il 6 e il 7 settembre, la copertura in legno e lamiere della villa romana è andata in fiamme, danneggiando irreparabilmente non solo le strutture di sostegno ma anche i preziosi mosaici e cotti di IV e V secolo.

La notizia dell’incendio è stata data da Giuliano Volpe, presidente del Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggistici del ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo (Mibact), professore all’Università di Foggia e grande conoscitore del sito. “Tutta la sistemazione opera di anni di lavoro e di finanziamenti della Regione, di Arcus e ora del Mibact e della Regione andati in fumo”, è intervenuto Volpe sul suo profilo Facebook. ” Quattordici anni di scavi, di ricerche, di studi, di lavoro sul campo, di pubblicazioni, di progettazione di un modello di musealizzazione in situ per uno dei parchi archeologici considerati più importanti di Puglia e d’Italia: persi, distrutti, inceneriti dalla malavita o dalla stupidità o da altri interessi? A chi dava fastidio un sito come Faragola?”

Si sono salvati solo i pochi oggetti portati al museo in quattordici anni di scavi e lì conservati, mentre fa sapere lo stesso Volpe che un oscillum (una piccola scultura di forma circolare, ndr) decorato con una figura di danzatrice, risalente al I secolo d.C., è stato rubato.

L'oscillum rubato. Foto tratta dal profilo Facebook di Giuliano Volpe
L’oscillum rubato. Foto tratta dal profilo Facebook di Giuliano Volpe

Faragola: aperto fascicolo contro ignoti

La procura di Foggia ha aperto un fascicolo di indagine contro ignoti, ipotizzando un’azione dolosa (anche se non si escludono del tutto le cause accidentali), nel tentativo di individuare i potenziali responsabili del rogo. Fino a questo momento, sul posto non sono state trovate tracce di liquido infiammabile e neppure inneschi.

Il parco archeologico di Faragola, inaugurato appena un anno fa alla presenza del Presidente della Camera Boldrini e che si dice sgomenta per l’accaduto, ha ottenuto da parte del Ministero dei Beni culturali e della Regione un finanziamento di 1 milione e 600mila euro per recupero e valorizzazione dell’area: tra gli interventi volti a migliorare la fruizione del sito, c’erano per esempio il completamento del percorso per bambini e del laboratorio multimediale. Il termine dei lavori, fissato al 2018, a causa del rogo non potrà evidentemente essere rispettato.

Faragola non si arrende

In tutti questi anni di scavi, sono stati diversi gli archeologi, gli architetti e i restauratori che hanno lavorato al sito e che hanno contribuito alla sua valorizzazione, credendo fermamente nel valore del coinvolgimento del pubblico per uno sviluppo sostenibile e sano del territorio. Nonostante l’incendio al parco archeologico sia stato un duro colpo, questi professionisti hanno promesso di non arrendersi, riprendendo il lavoro da dove l’avevano lasciato e lanciando anche l’hashtag su twitter #faragolasiamonoi.

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