La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
Si è conclusa il 2 novembre la Cop16 sulla biodiversità, in Colombia. Nonostante le speranze, non arrivano grandi risultati. Ancora una volta.
In Puglia, all’interno di un giardino botanico, è stata creata Farfalia: un’oasi per le farfalle in pericolo di estinzione. Un luogo protetto per un insetto importantissimo.
Sappiamo che le api sono in pericolo – LifeGate si occupa di tutelarle anche grazie al progetto Bee my future – ma non sono gli unici insetti a esserlo: le farfalle, impollinatori anch’esse, sono a rischio. Indicatori della salute dell’ambiente, in Italia sono presenti 289 specie di farfalle diurne, che rappresentano il 37 per cento della fauna euro-mediterranea. Purtroppo numerose specie di questi lepidotteri sono a rischio di estinzione per cause come il cambiamento climatico e la sottrazione degli habitat naturali. Un progetto, Salviamo le farfalle italiane, vuole proteggere alcune specie di farfalle ad alta vulnerabilità e favorire il loro ripopolamento in natura.
In Italia circa 18 specie di farfalle sono in pericolo di estinzione e Friend of the Earth, l’organizzazione non profit che ha come obiettivo la tutela e la conservazione degli ecosistemi, ha deciso di unire le sue forze con l’Associazione Polyxena, partner scientifico nel progetto, per proteggerle. Nel giardino botanico Lama degli Ulivi a Monopoli, in Puglia, è stata costruita la casa delle farfalle Farfalia dove verrà riprodotto l’intero ciclo vitale di alcune specie di farfalle minacciate, a partire dalla deposizione delle uova sulle piante, fino allo sfarfallamento degli individui che saranno poi ripopolati in natura.
Tra le specie presenti all’interno di Farfalia rientrano Zerynthia cassandra, Melanargia arge, Hipparchia sbordonii e Charaxes jasius. Dopo un primo periodo di popolamento, la casa delle farfalle sarà in grado di autosostenersi in quanto all’interno della stessa i lepidotteri potranno nutrirsi, accrescersi e riprodursi. In aggiunta, tutti i cittadini potranno partecipare attivamente alle diverse attività tra cui il monitoraggio della liberazione delle farfalle in natura.
Esiste l’organizzazione Butterfly conservation Europe che si occupa di studiare e salvaguardare le farfalle e periodicamente il loro rapporto permette di avere una panoramica sulla situazione di questi insetti in Europa. Sappiamo, in generale, che il declino degli insetti utili è dovuto all’uso di pesticidi nocivi e alla diminuzione degli habitat naturali e della biodiversità a disposizione degli insetti: negli ultimi 50 anni urbanizzazione e moderne tecniche agricole hanno fatto diminuire la biodiversità delle varietà coltivate e ridotto gli spazi naturali. Così, sembrerà paradossale, ma è proprio in campagna che gli insetti scompaiono di più. La città potrebbe quindi essere un luogo dove creare zone protette, atte alla salvaguardia delle specie nutrici degli insetti utili, e della difesa di specie botaniche che sempre più sono meno diffuse. Oasi all’interno di città densamente abitate possono trasformarsi in luoghi per la conservazione della biodiversità. Tutti quindi possiamo, nel nostro piccolo e autonomamente, rallentare la scomparsa degli insetti utili grazie alla creazione e cura di zone verdi con fiori graditi alle farfalle e non solo.
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