Secondo il dossier Stop Pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, su 4.682 campioni di alimenti, il 48 per cento contiene residui di sostanze chimiche.
Dal 24 gennaio 2023 la farina di grillo potrà essere immessa nel mercato della Ue in prodotti come pane, cracker, minestre, sostituti della carne.
Via libera all’immissione sul mercato dell’Unione europea della farina di grillo come nuovo alimento. Si tratta più precisamente della “polvere parzialmente sgrassata” di Acheta domesticus, nome scientifico del grillo comune, che potrà dunque arrivare sulle nostre tavole come ingrediente di diversi cibi.
Secondo la Fao, gli insetti rappresentano una potenziale fonte di proteine, oltre che di acidi grassi e sali minerali, per una popolazione mondiale in crescita, con un impatto ambientale inferiore alle altre proteine animali in termini di risorse utilizzate e di CO2 emessa durante la produzione. Secondo diversi studi, il contenuto proteico della farina di grillo può variare tra il 60 e il 70 per cento, mentre quella della carne di manzo è del 26 per cento. Si stima che si nutrano regolarmente di insetti due miliardi di persone dall’Asia all’Australia e dall’Africa al Sud America, mentre sono circa 2mila le specie commestibili.
La commercializzazione di insetti commestibili è resa possibile in Europa dal regolamento europeo sui “novel food”del 2018. Dopo l’immissione sul mercato della larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e della Locusta migratoria, ora – con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale comunitaria del Regolamento di esecuzione Ue 2023/5 della Commissione europea – è arrivato l’ok anche per la farina di grillo, che l’Efsa, nel marzo 2022, aveva dichiarato sicura per il consumo umano.
L’immissione sul mercato della farina di grillo è autorizzata per i successivi cinque anni dall’entrata in vigore del regolamento, ovvero dal 24 gennaio 2023, ma solo per la Cricket One Co. Ltd, società vietnamita che aveva fatto richiesta per l’autorizzazione alla commercializzazione nel 2019, salvo per successivi richiedenti che otterranno l’autorizzazione.
Come descritto dal regolamento la “polvere parzialmente sgrassata di Acheta Domesticus” si ottiene dal grillo domestico attraverso diverse fasi. Gli insetti vengono tenuti a digiuno per 24 ore al fine di svuotarne l’intestino, quindi vengono congelati, essiccati, ne viene estratto l’olio e infine vengono macinati. Secondo la norma, accanto alla dicitura dell’ingrediente in etichetta deve essere indicato il rischio allergenico a cui potrebbero essere esposti alcuni soggetti, in particolare deve fare attenzione chi è allergico ai crostacei.
La farina di grillo potrà essere commercializzata in vari prodotti alimentari che vengono elencati nel regolamento: pane e panini multicereali, cracker e grissini, barrette ai cereali, premiscele per prodotti da forno, biscotti, prodotti secchi a base di pasta e pasta farcita, salse, piatti a base di leguminose e di verdure, pizza, prodotti a base di pasta, siero di latte in polvere, prodotti sostitutivi della carne, minestre, snack a base di farina di granoturco, bevande tipo birra, prodotti a base di cioccolato, frutta a guscio e semi oleosi, snack diversi dalle patatine e preparati a base di carne.
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