Il governatore della California Gavin Newsom ha firmato un’ordinanza che punta al divieto totale di vendite di auto a benzina e diesel.
Opel sulla transizione elettrica, il punto con Federico Scopelliti
Federico Scopelliti fa il punto sulla transizione elettrica di Opel. Dall’addio ai motori endotermici nel 2028 alla necessità di creare un senso di propensione per l’elettrico.
Dal novembre scorso guida il marchio Opel in Italia, con un obiettivo sfidante, “dare piena attuazione all’elettrificazione della gamma che vede già in vendita, in Italia, quattro modelli completamente elettrici (Opel Corsa-e, Mokka-e, Combo-e Life e Zafira-e Life) e tre ibridi plug-in (Opel Astra e Grandland), come spiega una nota. A cui si aggiungono le versioni elettriche dei commerciali Combo-e Cargo, Vivaro-e e Movano-e. Federico Scopelliti, direttore del brand Opel, milanese, una laurea in economia aziendale in Bocconi, dopo aver seguito la complessa integrazione tra i gruppi FCA (l’italo statunitense Fiat Chrysler Automobiles guidata a lungo da Sergio Marchionne) e PSA (il gruppo industriale francese a cui appartenevano i marchi Peugeot, Citroën, DS Automobiles e Opel, oggi confluiti nel gruppo Stellantis) e aver ricoperto il ruolo di responsabile per l’e-mobility del gruppo, oggi è la guida del brand tedesco. Una transizione progressiva quella di Opel, che entro il 2024 prevede l’introduzione di una versione elettrificata per ogni modello, con la rinascita (elettrica) di modelli iconici come la Manta.
Nel 2028 l’addio ai motori endotermici
“Opel ha una strategia molto chiara che quella di diventare un brand 100 per cento elettrico a partire dal 2028. Abbiamo già in gamma 12 modelli ed entro l’anno prossimo avremo tutti i modelli elettrificati, oggi siamo il quinto brand nel mercato elettrico”, ha spiegato Scopelliti, sottolineando come l’idrogeno rappresenti per Opel una tecnologia parallela, già disponibile su mercati dove esiste una rete di distribuzione, come Olanda, Francia e Germania. Ma la transizione elettrica di Opel ha origini lontane: nel 1971 il primo prototipo elettrico, si chiamava Elektro GT e montava 2 motori elettrici a corrente continua che generavano 88 kW (120 cavalli) di potenza; le 4 batterie al nichel cadmio erano fornite dalla Varta e installate di fianco e dietro al guidatore.
Sull’elettrico serve creare un senso di propensione nelle persone
Poi, decenni dominati da modelli diesel e benzina, fino all’addio ai motori endotermici fissato per il 2028, almeno in Europa. Un marchio per anni riconosciuto per la sua concretezza, Opel oggi pensa all’elettrico come a un futuro ormai presente, includendo nelle sue strategie lo sviluppo dell’idrogeno. Fra le aziende automobilistiche più antiche, la prima autovettura risale al 1899, nel 2011 Opel lancia la Ampera, un’ibrida rivoluzionaria, dove il motore endotermico aveva il ruolo di un generatore, permettendo all’auto di muoversi sempre in elettrico.
“Oggi i modelli elettrici del marchio sono 12”, (dalla city car Corsa alla 8 posti Zafira Life), inclusi i veicoli commerciali, “ma su un mercato come quello italiano, oltre all’offerta serve creare un senso di propensione nel consumatore”. Insomma, un percorso complesso quello che aspetta Federico Scopelliti, al quale abbiamo chiesto di fare un “gioco”, ossia commentare con lui alcune delle parole chiave che definiscono la nuova mobilità, presente e futura. Ed ecco come è andata.
Sostenibilità
Mi vengono in mente due parole, urgenza e responsabilità. Perché, se è vero che “È finita l’era del riscaldamento globale, è iniziata quella dell’ebollizione globale”, come ha detto recentemente António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, credo sia necessario lavorare per un futuro che pensi in modo prioritario alle nuove generazioni. E dobbiamo farlo oggi. C’è un’urgenza che deve spingerci ad intervenire a tutti i livelli, e in questo senso credo che l’industria automotive possa fare la sua parte.
Veicoli autonomi
Sulla guida autonoma dobbiamo procedere per gradi. La parola d’ordine per la mobilità è la sicurezza e in questo senso credo che il principale valore aggiunto dell’auto autonoma sia proprio quello di garantire un livello maggiore di sicurezza stradale, in tutte le condizioni e soprattutto per tutti gli utenti. Noi stiamo investendo molto sullo sviluppo, tracciando diversi livelli di guida autonoma, dall’attuale livello 2 già disponibile, fino al livello 5 (quello in cui l’auto guida da sola, senza intervento umano, ndr). Già oggi siamo capaci di offrire al cliente un livello di guida autonoma che permette di sperimentare l’incremento di sicurezza in diverse condizioni, per gli altri livelli occorre da un canto che la tecnologia faccia ulteriori passi avanti, dall’altro che la normativa stradale si adatti al cambiamento, un mutamento complesso pensando al tessuto urbano delle nostre città.
Mobilità elettrica
In Opel vogliamo relazionarci con il potenziale cliente interessato all’auto elettrica in totale trasparenza. Per questo investiamo molto sulla formazione alla nostra rete di vendita che è il punto di contatto principale per raccontare anche agli scettici i vantaggi benefici dell’elettrico. Ma anche come gestire l’eventuale passaggio all’elettrico con serenità, considerando tutti gli aspetti legati agli stili e ai contesti di vita. La mobilità elettrica è un’evoluzione che va portata avanti per gradi, non può essere un passaggio immediato, perché oggi non ci sono le condizioni perché accada. Possiamo certo però fare passi avanti, fare in modo che anche l’Italia raggiunga una diffusione dell’elettrico maggiore, come accade in altri paesi europei. Sicuramente dobbiamo lavorare su quelle persone che già oggi potrebbero passare all’elettrico, cogliendone tutti i benefici, ma che sono frenate da una diffusa disinformazione. Ecco, è a loro, alla risoluzione di questa incertezza, che stiamo lavorando in Opel.
5G e veicoli connessi
Credo che il lockdown abbia dato un’accelerazione notevole in generale sul tema della connettività e dei vantaggi dell’essere connessi. Abbiamo imparato a lavorare a distanza, pensavamo fosse impossibile invece lo stiamo facendo anche ora. Stiamo trovando un equilibrio tra il fisico e il virtuale anche nel nostro settore, soprattutto nei processi di vendita della vettura. Abbiamo introdotto un canale online che sta funzionando bene. I processi offline e online devono essere due mondi che si incrociano, dove il cliente possa passare da una fase di valutazione online a una fase di prova della vettura in concessionaria, per poi finalizzare l’acquisto. Nel gruppo Stellantis Opel è il brand che sta spingendo molto sull’online.
Urban Air Mobility
Sicuramente è uno scenario molto affascinante e che potrebbe rivoluzionare la mobilità di merci e persone. Se pensiamo di poter ordinare un bene online e poi riceverlo in giornata grazie a un drone che magari ti atterra sul terrazzo… Anche qui potrebbero esserci delle analogie con la guida autonoma; da una parte credo che lo sviluppo tecnologico attuale sia già molto avanzato, dall’altra penso che sul versante batterie e dunque autonomia e sulla rumorosità si debba fare ancora molto, insieme all’aspetto normativo sicuramente molto complesso.
Sharing
Lo sharing è un canale che stiamo sviluppato in maniera molto veloce negli ultimi anni, una rivoluzione che sostanzialmente sta interessando tutte le case automobilistiche. Attualmente siamo in una fase di transizione, da formule di car sharing tradizionale, penso al free floating classico, a soluzioni differenti, che permettano all’utente di accedere a forme di noleggio pensate su modelli di sottoscrizione, dove il cliente può semplicemente gestire l’auto come fosse un abbonamento, dove è possibile selezionare l’auto, utilizzarla anche solo per un mese e poi sostituirla.
Futuro
A futuro associo la parola ottimismo. Dobbiamo essere ottimisti. Credo che solo con un approccio ottimistico si possa vivere al meglio la grande transizione che sta vivendo la mobilità, verso modelli sempre più sostenibili. Se facciamo un lavoro di squadra sono convinto che riusciremo ad evolvere e superare i problemi attuali. Serve però una direzione comune. Fra dieci anni, ripensando all’oggi, probabilmente guarderemo alle auto a benzina o diesel come a un passato remoto, sorridendo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Mirai significa futuro in giapponese e sora è cielo. Un glossario delle parole chiave per orientarsi durante le Olimpiadi di Tokyo 2020 e scoprire il piano di mobilità sostenibile dei giochi, realizzato insieme a un partner d’eccezione.
Uno studio indica che il 45 per cento delle aziende italiane prevede di inserire nelle proprie flotte modelli elettrici o ibridi. Anche se il gasolio rimane ancora il carburante dominante.
650 chilometri di autonomia. Il “pieno” in pochi minuti, viaggiando a zero emissioni, o meglio emettendo unicamente particelle d’acqua. Nel massimo silenzio. E no, non stiamo sognando. E nemmeno vaneggiando. Molto più semplicemente, abbiamo avuto modo di provare la nuova Clarity Fuel Cell; la berlina a idrogeno realizzata dalla Honda, rivale diretta della Toyota Mirai.
Zone a limite di velocità 30 km/h, più aree pedonali e pista ciclabili, boschi urbani, una mobilità sempre più a emissioni zero, riqualificazione degli edifici: ecco le proposte anti smog che Legambiente ha lanciato nel dossier Mal’aria 2017.
Solo pochi giorni fa, la berlina a idrogeno Toyota Mirai aveva fatto registrare uno storico record di percorrenza, “macinando” 2.300 km in 24 ore attraverso la California e il Nevada. Un primato senza alcun impatto ambientale – Mirai emette infatti solo vapore acqueo – sul quale ha influito positivamente l’autonomia dichiarata di 550 km. Ora,
Risultati entusiasmanti nella gara per auto a bassi consumi. Gli studenti italiani vincono le categorie a idrogeno e batterie.
Al via il Salone di Detroit con 40 debutti. Fca svela il crossover Chrysler Pacifica, nuove A4 per Audi, bolidi M2 Coupè e X4 M40i per Bmw e Tiguan ibrida per Volkswagen. Sono 40, mondiali e nordamericane, le ‘prime’ di questa edizione del Naias che fino al 24 gennaio mostrerà al mondo i modelli e i prototipi nuovi
Continua la ricerca per sviluppare una rete di ricarica intelligente e puntare ad una mobilità a basse emissioni. In Gran Bretagna parte la sperimentazione.