È possibile raccontare un contesto naturale come un lago senza mostrarlo? A quanto pare sì, lo dimostra il documentario “Oltre il lago – La biodiversità del Lario”.
Come nasce un piccolo fenicottero rosa, in un video di Parco natura viva
Il primo pulcino della colonia di fenicotteri rosa più popolosa d’Italia è nato nel Parco natura viva di Bussolengo, in provincia di Verona, in Veneto. Proprio qui, quest’anno si è registrato il record di deposizioni, con più di 40 uova in cova. Così, presto nasceranno molti altri pulcini, visto che le coppie di questa primavera
Il primo pulcino della colonia di fenicotteri rosa più popolosa d’Italia è nato nel Parco natura viva di Bussolengo, in provincia di Verona, in Veneto. Proprio qui, quest’anno si è registrato il record di deposizioni, con più di 40 uova in cova. Così, presto nasceranno molti altri pulcini, visto che le coppie di questa primavera hanno deposto in quasi sincronia e sono passati quasi per tutti i 28 giorni necessari alla schiusa.
“Questo piccolo non si muoverà dal suo grande nido per ancora 6 o 7 giorni finché non si reggerà abbastanza sulle zampe per cominciare a girovagare nelle vicinanze, sempre attentamente seguito da mamma e papà”, spiega Camillo Sandri, veterinario direttore tecnico del Parco natura viva. “Infatti, entrambi i genitori, che si sono alternati nella cura delle uova, ora si alternano anche nella cura del pulcino, seguendolo, guidandolo e nutrendolo”.
I nidi dei fenicotteri rosa sono costruiti dagli esemplari adulti con fango e terra smossa e servono per proteggere i pulcini dall’acqua, raggiungendo fino a 40 centimetri di altezza. Quando nascono, i pulcini sono di colore bianco, tendente al grigio, ma con il passare dei giorni acquisiscono il tipico colore rosaceo.
Le nidificazioni di fenicotteri rosa in Italia sono ricominciate nei primi anni Novanta e oggi sono presenti principalmente in Sardegna e alle foci del Po. “Si tratta di circa 15mila coppie, che tuttavia devono fare i conti con un problema di difficile gestione”, aggiunge Sandri. “I cani randagi predano i nidi indisturbati, senza che gli adulti possano fare nulla per proteggere i loro piccoli”. La trasformazione dell’habitat naturale, poi, rischia di incrinare l’equilibrio fragile tra i fenicotteri rosa e le coste italiane.
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