La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
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I fenicotteri, secondo un nuovo studio, possono stringono amicizie che durano per anni, denotando un certa complessità delle strutture sociali.
A lungo abbiamo considerato gli uccelli come animali semplici, se non addirittura stupidi, dalle capacità cognitive limitate. Le scoperte effettuate negli ultimi venti anni hanno però totalmente sovvertito questa convinzione, mettendo in luce le loro sofisticate abilità, paragonabili a quelle dei primati. Alcune specie sanno utilizzare strumenti, hanno consapevolezza di sé, sanno contare, possono trasmettere le conoscenze da una generazione all’altra e hanno tradizioni culturali.
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Sono anche in grado di stringere complessi legami sociali che, nonostante i trecento milioni di anni che ci separano evolutivamente, sono talvolta molto simili ai nostri. È il caso dei fenicotteri, che possono stringere amicizie che durano per anni.
È quanto rivelato dallo studio Evaluating the social networks of four flocks of captive flamingos over a five-year period: Temporal, environmental, group and health influences on assortment, pubblicato sulla rivista Behavioural Processes. Per cinque anni i ricercatori dell’università di Exeter hanno osservato quattro specie di fenicotteri al Wwt Slimbridge wetland centre, riserva faunistica vicino a Slimbridge, nella contea inglese di Gloucestershire.
Gli scienziati hanno documentato una vasta gamma di legami sociali, dai rapporti monogami, alle amicizie tra esemplari dello stesso sesso e persino la formazione di gruppi di tre o quattro amici intimi.
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Le abitudini gregarie dei fenicotteri sono note da tempo, sono infatti animali dalla spiccata socialità che vivono abitualmente in stormi molto numerosi. La nuova ricerca ha però scoperto che, nonostante vivano in grandi stormi, i fenicotteri trascorrono costantemente del tempo con specifici “amici”. Non solo, evitano anche deliberatamente alcuni individui, dimostrando di non andare d’accordo con tutti i fenicotteri dello stormo.
“I nostri risultati indicano che le società di fenicotteri sono complesse – ha affermato Paul Rose, ricercatore dell’università di Exeter -. Sono costituite da amicizie di lunga data piuttosto che da connessioni casuali. I fenicotteri non si limitano a trovare un compagno e a trascorrere il loro tempo con quell’individuo. Alcune coppie trascorrono molto del loro tempo insieme, ma esistono anche molti altri legami sociali. Vediamo coppie di maschi o femmine che scelgono di frequentasi, vediamo trii e quartetti che si incontrano regolarmente. I fenicotteri sono animali longevi, alcuni degli uccelli che abbiamo studiato si trovano a Slimbridge dagli anni Sessanta, e il nostro studio dimostra che le loro amicizie sono stabili per un lungo periodo”.
Proprio come gli esseri umani, sembra che i fenicotteri stringano legami sociali per una serie di ragioni, e queste amicizie durature, hanno ipotizzato gli scienziati, potrebbero essere importanti per la sopravvivenza in natura. Legami di amicizia possono verificarsi anche tra fenicotteri di specie diverse, come suggerisce il rapporto tra 492, maschio di fenicottero minore (Phoeniconaias minor), protagonista di una gloriosa fuga da uno zoo del Kansas e un fenicottero dei Caraibi (Phoenicopterus ruber). I due fenicotteri sono infatti stati osservati insieme in diverse occasioni tra il 2006 e il 2013.
Gli autori dello studio hanno tuttavia scoperto che non sembra esserci alcune legame tra stato di salute e socialità dei fenicotteri, a dimostrazione che la socializzazione potrebbe essere così importante per questi animali da non venire accantonata neppure quando non si sentono bene.
Le scoperte dei ricercatori, oltre ad ampliare la nostra conoscenza delle capacità cognitive e sociali dei fenicotteri, aiutandoci ad aggiungere un tassello alla nostra conoscenza degli uccelli, che, come classe, esistono da più di cento milioni di anni, possono essere importanti nella gestione dei fenicotteri in cattività.
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“Quando si spostano gli uccelli da uno zoo all’altro, dovremmo stare attenti a non separare i fenicotteri che hanno stretto saldi legami tra loro – ha spiegato Rose -. Gli stormi di fenicotteri in cattività dovrebbero inoltre comprendere il maggior numero possibile di uccelli”.
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