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Fermiamo il genocidio in Brasile, la campagna che mostra il lato oscuro di Rio 2016
Survival International, ong che tutela i diritti dei popoli indigeni in tutto il mondo, si sta battendo per portare alla luce la situazione che affligge le tribù del Brasile. In vista delle Olimpiadi di Rio de Janeiro l’organizzazione ha lanciato la campagna Fermiamo il genocidio in Brasile, chiedendo di proteggere i diritti delle tribù incontattate – che sono alcune delle popolazioni più
Survival International, ong che tutela i diritti dei popoli indigeni in tutto il mondo, si sta battendo per portare alla luce la situazione che affligge le tribù del Brasile. In vista delle Olimpiadi di Rio de Janeiro l’organizzazione ha lanciato la campagna Fermiamo il genocidio in Brasile, chiedendo di proteggere i diritti delle tribù incontattate – che sono alcune delle popolazioni più vulnerabili del mondo – e di opporsi alle proposte per modificare la costituzione brasiliana. Tra queste, l’emendamento costituzionale 215 (PEC 215), che indebolirebbe drasticamente il controllo delle popolazioni indigene sulle terre da cui dipendono per la propria sopravvivenza.
In attesa dell’inizio dei Giochi olimpici previsto per il 5 agosto, LifeGate ha parlato con l’attivista di Survival International Sarah Shenker per capire meglio le azioni che dovrebbe intraprendere il Brasile per proteggere i suoi cittadini nativi.
Con quali ostacoli si devono fronteggiare le popolazioni indigene in Brasile?
Gli indiani del Brasile sono vittime di violenza genocida, della schiavitù e del razzismo. Le loro terre e le loro risorse vengono rubate in nome del “progresso” e della “civilizzazione”. La costituzione del paese prevede che tutte le terre indigene siano demarcate per permetterne l’uso esclusivo da parte delle comunità, ma molto spesso questi territori vengono invasi e distrutti dai taglialegna illegali, dai minatori e dai trafficanti di droga. In alcuni casi vengono usati per creare dighe e autostrade, in altri, invece, le tribù vengono allontanate dalle proprie terre ancestrali perché queste sono controllate da proprietari terrieri ricchi e potenti.
Ad esempio, la maggior parte delle terre ancestrali dei Guaraní è stata rubata e distrutta dagli allevatori per fare spazio ai pascoli e alle coltivazioni di soia e canna da zucchero. Questo ha costretto migliaia di membri della tribù a vivere in riserve sovraffollate o in accampamenti sui cigli delle strade, soggetti a malnutrizione, malattie e con uno dei più alti tassi di suicidi del mondo. I capi delle tribù che lottano per tornare nelle proprie terre vengono uccisi uno a uno.
Le tribù incontattate affrontano la catastrofe se non si tutelano le loro terre. Survival International evidenzia come il popolo Kawahiva sia costretta a vivere fuggendo dai taglialegna illegali e come non sopravviverà se le sue terre ancestrali non verranno protette. Le pressioni fatte all’ex ministro della Giustizia Eugênio Aragão lo hanno spinto a firmare un decreto per mappare e proteggere i loro territori, e Survival si sta battendo perché questo venga attuato.
Cos’è PEC 215 e come influenzerà le comunità locali?
PEC 215 è una delle numerose minacce che devono affrontare le tribù brasiliane. È una proposta per modificare la costituzione e, se implementata, darebbe ai proprietari terrieri anti-indiani la possibilità di bloccare il riconoscimento di nuovi territori indigeni e, probabilmente, anche di annullare quelli già esistenti. Tribù come i Guaraní temono che in questo modo non saranno più in grado di recuperare le terre sottrattegli. Survival si batte fianco a fianco con le popolazioni indigene di tutto il paese per bloccare questa proposta.
La gente come ha reagito alla campagna Fermiamo il genocidio in Brasile?
La campagna lanciata da Survival in vista delle Olimpiadi chiede che tutto il mondo si mobiliti. Ha già raggiunto centinaia di migliaia di persone, aumentando la consapevolezza su quali sono i problemi che devono affrontare gli indiani del Brasile e quali sono i loro bisogni. Migliaia di persone hanno già mandato numerose email alle autorità brasiliane per esortare la protezione delle terre indigene. Le nostre campagne sono fondamentali per fare pressione sul governo affinché faccia qualcosa.
Che tipo di Olimpiadi sognate?
Sogniamo che i Giochi olimpici diano spazio alle popolazioni indigene per parlare al mondo, che riconoscano che le discipline sportive si disputano su terre indiane e che incoraggino i milioni di spettatori ad aiutare le tribù a difendere queste terre per le generazioni future e per tutta l’umanità.
Se anche voi sognate che le Olimpiadi vengano ospitate da un paese che rispetta le persone, e i diritti delle popolazioni indigene, sostieni la campagna Fermiamo il genocidio in Brasile.
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