Festival della fotografia etica, da 15 anni a Lodi si racconta il mondo

L’umanità tutta, scandagliata grazie alla fotografia, etica è in mostra a Lodi dal 28 settembre per un mese intero. Per avere a fuoco la realtà.

È l’edizione numero 15 quella del Festival della fotografia etica che si svolgerà a Lodi dal 28 settembre al 27 ottobre. Un’occasione per avere uno spaccato del mondo e delle sue complessità attraverso l’arte della fotografia e lo sguardo di quasi 150 fotografi provenienti da 40 paesi diversi. In diverse location della città, saranno oltre 20 le mostre proposte, per un racconto globale composto da un migliaio di immagini esposte. Un appuntamento da non perdere per chi vuole mettere a fuoco la realtà.

Festival della fotografia etica Lodi
La siccità è alle porte © Mehemet Aslan – Drought Is On Our Doorstep

I reportage vincitori del World report award

Il festival di Lodi ogni anno lancia il World report award, un concorso rivolto ai fotografi di tutto il mondo che intende dar voce ai lavori di autori che raccontano il sociale, in ogni sua sfaccettatura. L’umanità, ciò che la scuote e le storie che la caratterizzano sono il fulcro delle sue mostre. Per quest’edizione, nella categoria master, è stato premiato il reportage di Giles Clarke che documenta la tragica situazione ad Haiti dove nel 2023 si sono registrati 5mila omicidi, più del doppio di quelli del 2022, dopo l’uccisione del primo ministro del paese e la conseguente illegalità che ne è scaturita. La menzione speciale è andata al lavoro di Ingmar Björn Nolting, che scandaglia attraverso l’obiettivo il contrasto tra le intenzioni e le norme del governo tedesco che puntano a una trasformazione del paese in senso sostenibile, e le proteste e remore di buona parte dei cittadini che si trovano concretamente a fronteggiare i cambiamenti che ne derivano. La fotoreporter polacca Kasia Strek per la sezione Spotlight offre uno spaccato sulla questione dell’aborto nel mondo dove ancora ogni giorno muoiono circa 130 donne perché lo affrontano in situazioni e luoghi non sicuri e protetti. La categoria Short story è stata vinta da Francesco Comello con i suoi scatti durante il viaggio in un villaggio rurale a 900 chilometri da Mosca per documentarne la resilienza e l’abissale distanza dal mondo moderno come lo conosciamo. Nella medesima sezione, la menzione speciale è per Laetitia Vançon, francese, che durante la sua permanenza a Odessa nel 2022 ha colto le conseguenze della guerra nelle vite dei giovani ucraini. Grazie al suo lavoro, Camilla Richetti — sezione Studentci porta nella Repubblica del Congo alla scoperta dei riti ancestrali del popolo Bayaka. Infine, il Single shoot premiato quest’anno è quello di Patryk Jaracz con l’immagine Kids learning how to ride a bicycle, scattato in Ucraina, teatro di guerra ormai da oltre due anni.

Gli scatti e i fotografi del World press photo a Lodi

Come accade ormai da tempo, Lodi e il suo festival di fotografia etica saranno anche la location per una mostra dedicata al World press photo, il grande concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria più famoso al mondo che si svolge da quasi 70 anni. Presenti in città saranno anche alcuni degli autori vincitori dell’edizione 2024: Rena Effendi, Pablo Piovano, Julia Kochetova, Alejandro Cegarra, protagonisti di una serie di  visite guidate e incontri per amplificare e approfondire i progetti esposti. Un’occasione unica, dunque, per ammirare le oltre 150 immagini  provenienti dai cinque continenti che raccontano pezzi di mondo e dei popoli che li abitano.

Le altre mostre per un mese di fotografia

Negli altri spazi espositivi, dal 28 settembre al 27 ottobre, vi segnaliamo la mostra The nature of hope che, partendo dalla ricorrenza dei 90 anni dell’etologa Jane Goodall, vuole celebrare  il suo ruolo fondamentale nell’ispirare le donne di tutto il mondo, oltre che renderle omaggio. Per la sezione Uno sguardo sul Mondo, il festival quest’anno propone di strettissima attualità The war in Gaza through the eyes of its photojournalists, promossa dall’ufficio per il Coordinamento degli Affari umanitari (Ocha). Nello Spazio outdoor che ospita mostre nei giardini pubblici, presenterà il reportage della fotografa Robin Schwartz che racconta la storia di Mikayla, la fondatrice di Save a Fox, un santuario per animali nel Minnesota, dove gli animali scartati dagli allevamenti e gli animali domestici esotici trovano una nuova casa. Lo spazio espositivo dedicato alle no profit nell’edizione 2024 dà casa a quattro diversi progetti e realtà: un reportage su PizzAut, la pizzeria rivoluzionaria dove a lavorare sono tutti giovani con autismo; African women rising presenta una mostra sulle possibilità di riscatto di donne in paesi di guerra, WeWorld pone l’attenzione sull’Africa e gli effetti  deleteri che la crisi climatica sta portando a un paese già fortemente in difficoltà; infine il racconto della realtà San Camilo hospice che in Argentina garantisce cure palliative a malati terminali.

Nello spazio tematico Le vite degli altri, quattro reportage ci restituiscono le durezze della vita a diverse latitudini: Musuk Nolte ha documentato il dopo la guerra in Perù, durante la quale hanno perso la vita oltre 65miila cittadini di cui il fotografo segue le sorti attraverso i loro corpi. Terra Fondriest intreccia invece in immagini la storia della sua famiglia con quella delle persone della comunità in cui vive in Arkansas. Grazie alle fotografie di Andrea Agostini andiamo in Mozambico, per vedere gli effetti della carenza d’acqua. Il lavoro di Eszter Halasi è quasi un manifesto della resilienza di popolazioni rom e di comunità viaggianti che ancora esistono seppur osteggiate dai governi.

Festival della fotografia etica Lodi
Durante una manifestazione a Catia, una zona popolare dell’estremità ovest di Caracas, un anziano protesta contro la scarsità di cibo e chiede la presenza di un rappresentante del governo per discutere della distribuzione locale del cibo. Questa zona era una tradizionale roccaforte del governo dove questo tipo di proteste non avevano mai avuto luogo prima © Oscar Castillo 2017 – Nuestra guerra, nuestro dolor

Festival fotografia etica: dove e come

A completare la proposta del mese dedicato alla fotografia etica a Lodi ci sono le letture portfolio; diverso progetti per le scuole e laboratori per i più piccoli, oltre a un circuito Off molto nutrito che dà spazio ad altre esposizioni in diversi  esercizi e luoghi della città. Tutte le mostre del Festival sono visitabili solo nei weekend dalle 9:30 alle 20:00, fino al 27 ottobre. Le sedi espositive alcune sono i palazzi storici più belli di Lodi sono facilmente raggiungili  a piedi ma c’è anche la possibilità di noleggiare una bicicletta.

Palazzo Barni, Lodi, una delle sedi del Festival della fotografia etica
Palazzo Barni, Lodi, una delle sedi del Festival della fotografia etica © FFE

Questa edizione è stata resa possibile grazie al supporto del Comune di Lodi e di tanti altri partner, che a diverso titolo hanno contribuito con il loro sostegno.

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