
Donald Trump ritiene che abbattendo le foreste si possano limitare gli incendi e produrre più legname. Gli esperti gli danno torto.
La terra è un bene comune che dispensa benessere alla collettività, produce cibo e lavoro, mantiene identità, assicura biodiversità per ogni forma di vita. È questo il filo conduttore che lega i tanti festival di Legambiente in autunno, lungo tutta la penisola. Saranno organizzati incontri d’autore e musicali, laboratori didattici e dibattiti sulla forza dei territori, sulla
La terra è un bene comune che dispensa benessere alla collettività, produce cibo e lavoro, mantiene identità, assicura biodiversità per ogni forma di vita. È questo il filo conduttore che lega i tanti festival di Legambiente in autunno, lungo tutta la penisola. Saranno organizzati incontri d’autore e musicali, laboratori didattici e dibattiti sulla forza dei territori, sulla lotta al consumo di suolo e l’amore per la terra, la cultura e il cibo, sul rapporto con il mar Mediterraneo e l’importanza di una nuova agricoltura, sempre più sostenibile e di qualità. Siamo convinti che un’agricoltura di questo tipo, accompagnata da una tutela, valorizzazione e gestione sostenibile del territorio, possa avere un ruolo chiave nella lotta al consumo di suolo, nella mitigazione delle conseguenze del riscaldamento globale e nel rilancio dell’economia e dell’occupazione.
Un pensiero condiviso anche da molti territori italiani dai quali arrivano tante storie ed esperienze di chi crede in un futuro sostenibile, fatto di amore e rispetto per la terra. Nonostante la grave crisi economica degli ultimi anni che ha colpito il Paese ampliando le differenze e le diseguaglianze territoriali e sociali, c’è da dire che c’è un’altra Italia capace di andare oltre la crisi, di riscoprirsi, più sensibile ai temi ambientali, che scommette su nuovi stili di vita e di consumo e ha voglia di guardare e tornare anche alla terra. Ci sono comuni e comunità virtuose che hanno “bloccato” il consumo di suolo, valorizzato un’area protetta, avviato esperienze di rigenerazione umana o di custodia del territorio, dichiarato ogm free i loro territori, valorizzato le reti e le produzioni agroalimentari di qualità, favorito pratiche sociali e ambientali. Ci sono poi imprese che hanno investito nell’innovazione e aperto strade ambientalmente e socialmente sostenibili.
È questo il Paese che ci piace, capace, quando vuole, di rispettare, valorizzare e tutelare il proprio territorio. Perché parlare di territorio significa parlare di gestione sostenibile, di agricoltura di qualità che rispetti i processi naturali e la biodiversità, di alimentazione, di progetti che valorizzino il recupero di terreni incolti o abbandonati (come ad esempio quello della banca della terra, che in Toscana ha portato ottimi risultati). Come al Festival della Terra che si tiene a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, il 16 e il 17 settembre e che si apre con un forum nazionale sul consumo di suolo, anche in vista del lancio della grande petizione popolare europea People4Soil. Una campagna che vede impegnate, insieme a Legambiente, tante altre associazioni per chiedere regole efficaci contro il consumo di suolo, condivise dall’Europa. Siamo convinti che per frenare il consumo di suolo servano norme e regole efficaci, azioni e strategie concrete non più rimandabili e che mettano al centro la rigenerazione urbana e il suolo inteso come bene comune e preziosa risorsa da tutelare.
Di terra, alimentazione e rigenerazione urbana si parla anche a Festambiente Mediterraneo 2016 in programma ai Cantieri culturali alla Zisa a Palermo dal 16 al 18 settembre, per riflettere anche sulla condivisione di un modello che leghi le agricolture del mediterraneo. E ancora appuntamento con Festambiente Terra Felix al Casale Teverolaccio, a Succivo, in provincia di Caserta, dal 22 al 25 settembre.
Sempre in Campania a metà novembre (la data è in fase di definizione) ci sarà Festambiente agricoltura, il festival dedicato alla Piana del Sele: una festa itinerante tra Battipaglia, Eboli e Pontecagnano, organizzata dai rispettivi circoli di Legambiente e dedicata sempre alla terra, al cibo e a un’agricoltura sostenibile e di qualità. Ma c’è anche spazio per parlare di agromafia e caporalato, oltre alle tante esperienze positive di Terra Felix. Proprio dalla Campania, per troppi anni sfregiata dalle ecomafie e dal traffico illecito dei rifiuti, arriva una bella lezione di riscatto e di legalità grazie anche all’esperienza e al successo degli orti urbani. Proprio a Pontecagnano ed Eboli, in provincia di Salerno, e Succivo, in provincia di Caserta, in dieci anni Legambiente ha già sperimentato e attivato oltre 100 orti che hanno permesso di riconvertire alla coltivazione bio di frutta e verdura aree prima dismesse o abbandonate.
È questa la strada del cambiamento in cui crediamo e che racconteremo in giro per l’Italia con i festival di Legambiente. Un cambiamento fatto di rispetto per il territorio, agricoltura di qualità, rigenerazione urbana e spazi urbani in chiave sostenibile, in grado di fermare l’inarrestabile consumo di suolo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Donald Trump ritiene che abbattendo le foreste si possano limitare gli incendi e produrre più legname. Gli esperti gli danno torto.
In un nuovo decreto previsti limiti più stringenti per queste molecole chimiche eterne, ma ancora superiori a quelle indicate dalle agenzie ambientali.
Trovato un accordo sul testo del trattato di pace con Baku, che non è ancora stato firmato e presuppone grosse concessioni da parte di Erevan. Intanto il parlamento approva un disegno di legge per la richiesta di adesione all’Ue.
Siamo stati a Montespluga per lo Skialp Fest di Homeland per capire perché lo scialpinismo sia un modo bellissimo e meno impattante di vivere la montagna.
Il premio Wood Architecture Prize by Klimahouse ha rappresentato anche un modo per celebrare la Giornata internazionale delle foreste.
Per la prima volta nel 2025 si celebrano le più grandi fonti di acqua dolce del pianeta, che fronteggiano la sfida dei cambiamenti climatici.
Un tribunale condanna Greenpeace a pagare 660 milioni di dollari. L’accusa? Aver difeso ambiente e diritti dei popoli nativi dal mega-oleodotto Dakota Access Pipeline.
In Italia sono 265 gli impianti ormai disuso perché non nevica più: rimangono scheletri e mostri di cemento. E l’esigenza di ripensare la montagna e il turismo.
Temendo la presenza di rifiuti tossici, la Groenlandia ha interrotto l’estrazione dell’uranio. Ora potrebbe essere costretta a ricominciare. O a pagare 11 miliardi di dollari.