Riconoscere l’insieme per curare. Alla base della medicina olistica, l’identificazione di corpo, mente e spirito quali componenti di un sistema unificato.
Ficodindia, una fonte di sostanze nutritive
Il ficodindia appartiene al genere Opunzia (famiglia delle cactacee). Si presenta costituito da più fusti piatti chiamati…
Il ficodindia appartiene al genere Opunzia (famiglia
delle cactacee).
Si presenta costituito da più fusti piatti chiamati
pale che, insieme ai fiori e
frutti tutti commestibili, sono un vero e proprio
magazzino di sostanze nutritive.
Il ficodindia contiene infatti una buona dose di
minerali come il potassio, il
magnesio, il calcio, il ferro insieme a
vitamine dalle proprietà antiossidanti, come la
vitamina A (sotto forma di betacarotene) e la
vitamina C.
Dispone inoltre di una varietà di amminoacidi (proteine di
alta qualità) che insieme a minerali e vitamine ne fanno un
alimento nutriente, ricco di fibre e con limitato contenuto di
grassi.
In estate maturano i frutti che variano, secondo la specie, per
colore (verde, rosso o violaceo) e dimensioni (da 5 a 6 cm di
lunghezza e da 2 a 3 cm di diametro). Hanno una forma simile a
quella del kiwi e si vendono così come si raccolgono, nella
loro buccia spinosa, o già sbucciati in vaschette
sigillate.
In primavera, dal corpo dei frutti nascono fiori di color giallo,
arancione o rosa. Come le pale e i frutti, anche i petali dei fiori
contengono sostanze attive ricche di proprietà curative,
soprattutto flavonoidi. I fiori vengono raccolti, essiccati e
venduti, sfusi o in bustine, sotto forma di capsule o di estratto
liquido.
Diverse sono le proprietà come rimedio
antidiabetico…
Diverse sono le proprietà come rimedio
antidiabetico.
Alcune ricerche pubblicate su giornali specialistici hanno
documentato l’efficacia dell’uso delle pale dell’Opunzia
nel trattamento del diabete di tipo II.
Per quanto riguarda gli effetti delle Opunzie sul
metabolismo del colesterolo è stato provato
che le fibre solubili (pectina) contenute soprattutto nel frutto,
diminuiscono le concentrazioni di colesterolo.
Se invece ci vogliamo affidare alla tradizione, esistono ricette
che insegnano i principali usi del ficodindia a scopo curativo e
non solo…anche in cucina il ficodindia viene utilizzato nella
preparazione di marmellate, gelatine, bevande, dessert. In Sicilia,
terra dove i fichidindia crescono spontaneamente, la polpa delle
pale era tradizionalmente usata per riassorbire le contusioni,
mentre i decotti avevano uno scopo diuretico ed erano impiegati per
espellere i calcoli.
Come scegliere e preparare pale, frutti e fiori?
Le pale
Vanno preferite le pale e i fusti più
spesse e gonfie di linfa. Si possono cogliere in qualsiasi periodo
dell’anno. Unica precauzione: indossare guanti di gomma e non avere
braccia, collo e gambe scoperte, per non riempirsi delle minuscole
spine che crescono sui fichidindia.
Prima azione: scottare in acqua per 10-20 minuti. Così
ammorbidite, è più facile pulire le pale, togliendo
le spine, le parti ammaccate, secche o dure. Una volta tolta la
buccia si può tagliare la polpa, frullarla e farne una purea
da bere subito.
I negozi di alimenti naturali potrebbero avere sia pale fresche,
sia conservate in lattine e vasetti di vetro. Le pale di opunzia
sono solitamente imbottigliate con il nome di cactus,
opunzia o nopal.
I frutti
Il periodo migliore per la raccolta va
da agosto a metà settembre. Per capire se il frutto è
pronto per essere colto, valutare il colore della buccia, poi farlo
ruotare (usare sempre i guanti), se si stacca facilmente è
pronto. La buccia del frutto è priva di aculei ma ha
numerose spine difficilmente visibili a occhio nudo, attenzione a
quando si sbuccia il frutto perché è facile che le
spine finiscano nella polpa. Meglio raschiare il frutto con una
spazzola dura sotto l’acqua corrente e poi sbucciare.
I fiori
Da metà maggio a metà
giugno fioriscono direttamente sul frutto. Vanno preferiti i fiori
rossi, che hanno una concentrazione più alta di flavonoidi
biologicamente attivi. Dopo averli essicati si possono utilizzare
in infusione.
a cura di
Sonia Tarantola
tratto dal libro: Ran Knishinsky, Cactus
Medicine. Le sorprendenti prorpietà curative del ficoindia e
di altre Cactacee, edizioni Red
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