La finanza ha la fondamentale responsabilità di traghettare i capitali verso la transizione energetica. Se ne è discusso al Salone del Risparmio 2022.
Filippine, sono le banche occidentali a finanziare (ancora) il carbone
In un territorio fragile come le Filippine, sono in costruzione decine di centrali a carbone. “Merito” delle grandi banche americane ed europee.
Le Filippine sono tra gli Stati più vulnerabili in assoluto di fronte alle disastrose conseguenze dei cambiamenti climatici. Tanto da essere state flagellate a più riprese, negli ultimi anni, da catastrofici tifoni: uno degli ultimi in ordine di tempo è stato Haima, alla fine del 2016. E ospitano già numerose centrali a carbone attive, con una capacità installata di 7.282 MW. In sintesi, non si può certo dire che la strada da intraprendere sia quella del carbone. Eppure, le grandi banche continuano imperterrite a finanziare le energie fossili, chiudendo gli occhi di fronte alle loro drammatiche conseguenze.
Tutto il carbone delle Filippine
Il duro atto d’accusa arriva da uno studio pubblicato da una serie di ong: Rainforest Action Network, BankTrack, Sierra Club e Oil Change International. Per cominciare, i numeri. Al momento, nelle Filippine, sono attive 38 centrali a carbone. Ma per altre 52 sono stati presentati i progetti o sono già stati avviati i lavori. Il carbone, però, risulta proprio l’opzione meno responsabile e sostenibile. Proprio di recente, uno studio ha ribadito che – per la particolare conformazione geografica del territorio delle Filippine, costituito da oltre 7mila isole – le rinnovabili si rivelano nettamente più competitive rispetto alle fonti fossili, che risultano inaffidabili.
Le banche che finanziano il carbone
Ma chi continua a foraggiare la costruzione di centrali a carbone? Inaspettatamente, stiamo parlando di nomi molto noti nei Paesi occidentali. La compagnia statunitense AES Corporations riceve finanziamenti da JPMorgan Chase, Morgan Stanley, Citi, Goldman Sachs e Credit Suisse. La filippina San Miguel Corporations, invece, da Standard Chartered, Credit Suisse, UBS e ING. Le banche elvetiche Credit Suisse e UBS, e l’olandese ING, finanziano anche la coreana Kepco.
Le proteste della popolazione filippina
Al di là dell’impatto ambientale, il carbone è anche una minaccia per la popolazione, che da mesi fa sentire la propria voce per opporsi ai progetti più critici e impattanti. Come Batangas, Altimoa e Limay, che comportano spostamenti forzati di decine e decine di famiglie, che non sono nemmeno state consultate preventivamente. Il 4 luglio 2016 queste manifestazioni hanno avuto risvolti tragici con l’uccisione dell’ambientalista Gloria Capitan, che si batteva contro i progetti di espansione del colosso del carbone Mariveles nella provincia di Bataan, a circa sessanta chilometri da Manila.
Foto in apertura © 350.org / Flickr
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il Green Deal europeo e i piani di ripresa post-Covid incideranno sulla finanza sostenibile? L’abbiamo chiesto a Davide Tentori, ricercatore dell’Ispi.
Servono investimenti immensi per realizzare gli Sdgs, ma il percorso è tracciato. Ne abbiamo parlato con Francesco Timpano di Asvis.
Il Pnrr potrebbe aprire una stagione diversa per gli investimenti a impatto nel nostro paese. Parola di Giovanna Melandri, presidente di Human foundation e Social impact agenda per l’Italia.
Cos’è un investimento responsabile? Come può il risparmiatore orientarsi in un panorama sempre più articolato? Ecco una breve guida.
La finanza sostenibile cresce, ma il nostro Pianeta resta in crisi. Eurosif, il Forum europeo per gli investimenti sostenibili e responsabili, propone alcune vie d’uscita.
Entro il 2026 l’Unione europea emetterà 250 miliardi di euro in obbligazioni verdi per finanziare le iniziative previste dal piano Next Generation Eu.
La finanza sostenibile crea valore nel lungo periodo, sia per l’investitore sia per il Pianeta e la società. Un approccio che riscuote sempre più successo.
La ripresa post-Covid è un’opportunità da non perdere per rendere più sostenibile la nostra economia. Anche grazie alla finanza etica.