Disastro ambientale nelle Filippine per il naufragio di una petroliera

La MT Terra Nova, che trasportava 1,4 tonnellate di carburante, è affondata nel mare delle Filippine causando uno sversamento lungo chilometri.

  • L’imbarcazione si è capovolta nei pressi della baia di Manila e un marinaio è morto.
  • La macchia di petrolio si è estesa per quasi quattro chilometri.
  • Il tifone Gaemi ha causato danni e morti nelle Filippine, a Taiwan e in Cina.

Una petroliera che trasportava carburante industriale è affondata al largo delle Filippine, facendo scattare l’allerta per disastro ambientale. L’imbarcazione si è trovata nel mare in tempesta causato dal tifone Gaemi, che ha fatto decine di vittime nei giorni scorsi tra Cina, Taiwan e le Filippine. La petroliera trasportava 1,4 tonnellate di carburante, che si sono riversati in mare. Un membro dell’equipaggio è morto mentre gli altri sono stati tratti in salvo.

Il naufragio della petroliera

La MT Terra Nova, battente bandiera delle Filippine, era partita dal porto di Limay senza che fosse stato emesso alcun avviso di pericolo. A pochi chilometri dalla partenza si è però trovata nel mare in tempesta, a causa del tifone Gaemi.

L’imbarcazione, che trasportava 1,4 tonnellate di carburante industriale, si è capovolta il 25 luglio nei pressi della baia di Manila e l’equipaggio è finito in mare. Un marinaio è morto mentre le autorità hanno fatto sapere che i restanti 16 membri dell’equipaggio sono stati tratti in salvo. Quello che non si è riuscito a evitare è stato però lo sversamento del carburante in mare. La macchia di petrolio si è estesa per quasi quattro chilometri e le autorità filippine sono intervenute con barriere galleggianti per cercare di contenere il disastro ambientale.

L’associazione ambientalista Oceana ha chiesto al governo filippino una valutazione dell’impatto ambientale dell’incidente e che si accertino le responsabilità tanto delle agenzie governative quanto dei proprietari privati ​​della petroliera.

Corsa contro il tempo

“È una corsa contro il tempo”, ha sottolineato un portavoce della Guardia costiera filippina, ammettendo che potrebbe trattarsi del più grande sversamento di petrolio in mare nella storia del paese. A rischio c’è anche la capitale Manila e la sua costa, che si trovano a pochi chilometri dal luogo dell’incidente, così come la fauna marina e un pilastro dell’economia nazionale quale è la pesca. “La capitale e le aree limitrofe sono a rischio paralisi”, ha detto alla Bbc Hernando Bacosa, esperto di scienze ambientali alla Mindanao State University.

Nel marzo 2023 un incidente simile aveva riguardato la petroliera MT Princess Empress, che trasportava 800mila litri di carburante industriale (molto meno delle 1,4 tonnellate della MT Terra Nova). In quel caso la bonifica durò tre mesi. La buona notizia oggi è che la nave è affondata a poche decine di metri di profondità e questo potrebbe rendere più semplici e rapide le operazioni di messa in sicurezza. La Guardia costiera ha sottolineato che l’obiettivo è di completare le operazioni di estrazione del carburante in sette giorni. Ma dipende anche dalle condizioni metereologiche.

I danni del tifone Gaemi

Il tifone Gaemi sta causando non pochi problemi nelle Filippine e nei paesi limitrofi. L’affondamento della MT Terra Nova causato dalla coda del tifone è solo l’ultimo evento drammatico.

Le Filippine sono state le prime a essere colpite e tra frane e inondazioni il bilancio è di circa 15 morti. Il tifone si è poi spostato su Taiwan, dove centinaia di migliaia di case sono rimaste senza elettricità, migliaia di case sono state evacuate, sono stati interrotti i trasporti aerei e marittimi e sono state chiuse molte scuole. Lungo le coste di Taiwan c’è stato il naufragio di una nave cargo battente bandiera della Tanzania, mentre si sono arenate altre tre imbarcazioni.

In Cina venti, pioggia e inondazioni hanno portato all’evacuazione di circa 240mila persone nella regione di Fujian. Ora il tifone punta sul Giappone.

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