Come costruire un nuovo multilateralismo climatico? Secondo Mark Watts, alla guida di C40, la risposta è nelle città e nel loro modo di far rete.
Un nuovo ultimo giorno alla Cop 25 di Madrid
La Cop 25 si avvia lentamente verso il fallimento. L’ambizione sperata, urlata, implorata non si è vista. Così entriamo nel decennio decisivo.
Com’è consuetudine i lavori della conferenza sul clima proseguono ben oltre il tempo massimo previsto dal calendario. Questa volta, però, non sembra che l’extra time sia finalizzato a ultimare o definire gli ultimi dettagli, togliere le ultime parentesi dalle bozze negoziali. Il tempo supplementare questa volta sembra utile solo a certificare il fallimento di questa conferenza il cui obiettivo era: strappare promesse ambiziose per ridurre drasticamente le emissioni di CO2 e mantenere l’aumento della temperatura media ben al di sotto dei 2 gradi.
Leggi anche: L’ultimo giorno della Cop 25 parte col botto
Alla Cop 25 ci voleva più ambizione
Nel 2020, infatti, scade il quinquennio previsto dall’Accordo di Parigi e concesso agli stati per migliorare i piani di mitigazione che, ad oggi, portano dritti verso un aumento di oltre 3 gradi. In questi giorni solo 73 “piccoli stati” – in termini di emissioni – hanno risposto alla chiamata di migliaia di scienziati, del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, degli attivisti per il clima, della Persona dell’anno Greta Thunberg che hanno chiesto più “ambizione”. Più coraggio. Più qualcosa, qualunque cosa.
On the last day of #COP25 I appeal to countries to send a message of ambition to the world – to align their climate objectives to science, and commit to stronger #ClimateAction. pic.twitter.com/uxRU2P8iHB
— António Guterres (@antonioguterres) December 13, 2019
Durante gli ultimi giorni di negoziati, l’Europa ha varato il suo piano, il Green new deal, per dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, salvo non aver ancora chiaro come ripartire le quote di riduzione tra i 28 membri. Le ong, pur sapendo quanto sia importante l’Unione europea nel processo negoziale, avrebbero voluto un taglio delle emissioni del 65 per cento per costruire quella fiducia che i paesi sviluppati si aspettano da paesi industrializzati. A conferma di ciò, l’iniziativa europea non è stata sufficiente per convincere paesi come Australia, Arabia Saudita, Brasile e Sudafrica a fare di più. Anzi, “vengono qui e distruggono l’Accordo di Parigi riempiendolo di cavilli che gli impediscono di funzionare come dovrebbe”, ha dichiarato ieri Jennifer Morgan di Greenpeace.
.@WWF‘s @VPerezCirera on #COP25 talks: “The extremely weak draft decision text made available this morning is shocking, especially in regards to #ClimateAmbition. We cannot kick-off the #ParisAgreement with pledges that take us to a 3°C plus world.” https://t.co/OLJCGoxGcK pic.twitter.com/44KcXtbq6a
— WWF Climate & Energy (@climateWWF) December 14, 2019
Nell’area riservata ai giornalisti, alla fiera di Madrid, si respira l’aria di Copenaghen, la Cop fallimentare di dieci anni fa, quando tutte le speranze di raggiungere un accordo si scontrarono con la realtà. Per questo sono partite le scommesse su quando finirà questa conferenza sul clima, la numero 25. Stasera, domani pomeriggio, lunedì mattina? Sul risultato finale, nessuno ha più dubbi.
Leggi anche: Stiamo per entrare nel decennio più importante per il clima. Il discorso di Greta Thunberg a Torino
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Pubblicate nella notte le nuove bozze di lavoro alla Cop29 di Baku, compresa quella sulla finanza climatica. Strada ancora in salita.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.
La digitalizzazione è il tema del 16 novembre alla Cop29 di Baku. Perché non possiamo farne a meno, anche nelle strategie climatiche.
Per mitigare i cambiamenti climatici e adattarsi ai loro impatti servono fondi. Alla Cop29 i Paesi sono molto distanti su quanto e chi debba pagare.
L’ad del colosso statunitense, Darren Woods, ha parlato dalla Cop29 di Baku. Exxon prevede di investire nella transizione oltre 20 miliardi di dollari entro il 2027.
Il governo del Regno Unito ha scelto la Cop29 di Baku per annunciare il suo prossimo piano di riduzione delle emissioni di gas serra.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla Cop29 a Baku, ha ribadito il proprio approccio in materia di lotta ai cambiamenti climatici.