
L’aderenza alla dieta mediterranea è stata associata dai ricercatori a una salute cerebrale ottimale, con una migliore integrità della sostanza bianca, riduzione dell’infiammazione e dello stress ossidativo.
Definita come “killer silenzioso”, l’ipertensione, se trascurata, può causare gravi conseguenze per la salute. Un modo per tenere la pressione sanguigna sotto controllo è l’alimentazione. E proprio in questo ambito arriva una scoperta recente, che riguarda i flavonoidi, le sostanze antiossidanti della famiglia dei polifenoli presenti per esempio in frutti di bosco, uva nera, mele, pere, cioccolato fondente,
Definita come “killer silenzioso”, l’ipertensione, se trascurata, può causare gravi conseguenze per la salute. Un modo per tenere la pressione sanguigna sotto controllo è l’alimentazione. E proprio in questo ambito arriva una scoperta recente, che riguarda i flavonoidi, le sostanze antiossidanti della famiglia dei polifenoli presenti per esempio in frutti di bosco, uva nera, mele, pere, cioccolato fondente, tè e vino rosso.
Secondo una ricerca condotta dalla Queen’s University di Belfast, una dieta più ricca di flavonoidi è associata a una riduzione clinicamente rilevante dei livelli di pressione sanguigna. Ma non solo. Per i ricercatori irlandesi anche il benessere della flora intestinale ne giova. La salute e la ricchezza del microbiota, infatti, è importante affinché l’intestino metabolizzi meglio i flavonoidi, sostenendoli nel loro “lavoro” protettivo del sistema cardiovascolare.
Non è la prima volta che la scienza mette in evidenza la relazione tra dieta ricca di flavonoidi e salute del sistema cardiocircolatorio, ma quello irlandese è il primo studio che rivela il ruolo chiave del microbiota, ovvero la popolazione di microrganismi (batteri, funghi, protozoi e virus) che colonizza il nostro intestino, nell’abbassare la pressione sanguigna.
Studi recenti avevano già scoperto una connessione tra batteri intestinali e infarto e anche che il microbiota dei soggetti con problemi cardiaci o circolatori è diverso da quello di chi non soffre di questo tipo di patologie. Una diversità che hanno riscontrato anche i ricercatori irlandesi. I soggetti analizzati hanno, infatti, risposto in modo differente alla dieta ricca di flavonoidi perché ciascuno li ha elaborati, attraverso i propri batteri intestinali, in modo diverso.
Lo studio, condotto su oltre 900 individui, tra i 25 e gli 82 anni e pubblicato su Hypertension, ha messo in evidenza che mangiando tutti i giorni una tazza di frutti di bosco la pressione sistolica (quella alta) diminuisce di 4,1 mm Hg (millimetri di mercurio). Un abbassamento determinato per il 12 per cento dalla ricchezza della flora intestinale; bevendo circa 2,8 bicchieri di vino rosso alla settimana la pressione massima scende di 3,7 mm Hg, miglioramento dovuto per il 15 per cento alla salute del microbiota.
“Il nostro microbioma intestinale (la totalità del patrimonio genetico espresso dal microbiota, ndr) svolge un ruolo chiave nel metabolizzare i flavonoidi per migliorare i loro effetti cardioprotettivi”, ha detto Aedín Cassidy, il ricercatore principale dello studio che ha aggiunto: “lo studio ha fornito prove che questi effetti di riduzione della pressione sanguigna sono ottenibili con semplici modifiche alla dieta quotidiana. I risultati indicano che studi futuri dovrebbero esaminare i partecipanti in base al profilo metabolico al fine di studiare più accuratamente i ruoli del metabolismo e della flora intestinale nella regolazione degli effetti dei flavonoidi sulla pressione sanguigna”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’aderenza alla dieta mediterranea è stata associata dai ricercatori a una salute cerebrale ottimale, con una migliore integrità della sostanza bianca, riduzione dell’infiammazione e dello stress ossidativo.
In Italia lo spreco di cibo è cresciuto, basterebbe però che ognuno di noi lo tagliasse di 50 grammi ogni anno per raggiungere l’obiettivo dell’Agenda 2030.
Dalla crema di ceci e bergamotto al burger di fagioli neri, ecco 5 idee per portare in tavola i legumi, buoni per noi e per il Pianeta.
Nonostante le varie forme di greenwashing, il mercato del bio in Italia resiste e cresce. I dati del Rapporto Bio Bank 2024.
Il giudice ha dato ragione a Greenpeace: entro il 2030 i Paesi Bassi dovranno abbassare i livelli di azoto in metà delle aree interessate dall’inquinamento.
Più frutta e verdura, meno salumi e dolci. E poi più tempo lento in cucina. Le tendenze sui consumi alimentari per il 2025 secondo il Rapporto Coop.
L’associazione è stata osservata in uno studio statunitense. Consumando molta carne rossa processata il rischio di demenza aumenta del 13 per cento, il declino cognitivo soggettivo del 14 per cento.
Il fotografo George Steinmetz ha girato il mondo per raccontare la produzione di cibo e ha raccolto i suoi scatti in un libro che ci restituisce più consapevolezza su quello che mangiamo.
Alcune fotografie del libro “Nutrire il pianeta” di George Steinmetz su come viene prodotto il cibo nel mondo.