I Fleet Foxes diventano Father John Misty

Uno strano tizio, appoggiato a un furgone bianco, fuma una sigaretta. Lunghi capelli castani, occhi cerulei, una folta barba.   Difficile dargli un’età, sembra un incrocio tra un giovane hippie e un vecchio sciamano. La sua camicia rosso fuoco attira gli sguardi incuriositi dei passanti e lui ricambia elargendo grandi sorrisi tra un anello di

Uno strano tizio, appoggiato a un furgone bianco, fuma una sigaretta.
Lunghi capelli castani, occhi cerulei, una folta barba.

 

Difficile dargli un’età, sembra un incrocio tra un giovane hippie e un vecchio sciamano.
La sua camicia rosso fuoco attira gli sguardi incuriositi dei passanti e lui ricambia elargendo grandi sorrisi tra un anello di fumo e l’altro.

 

 

Sta aspettando Joshua Tillman, ex batterista dei Fleet Foxes che, da quando ha lasciato la band che ha conquistato il mondo del folk rock, ha perso l’ispirazione e non vuole più suonare.
“Bisogna che qualcuno lo riporti sulla retta via”, ha detto quel tizio nei giorni scorsi agli amici. Così ha caricato sul furgone lo stretto indispensabile per un viaggio, una macchina da scrivere e un sacchetto con abbastanza funghi allucinogeni da stendere un cavallo.

 

“Hey dove stiamo andando?” chiede Josh tra l’impaurito e il divertito.
“A caccia di melodie, fratello. E tu, Joshua Tillman, rinascerai a nuova vita col nome di Father John Misty” gli risponde l’altro.
Nessuno saprà mai cos’è successo durante quel viaggio.

 

Ma da qualche parte, lungo il cammino, Josh deve aver ritrovato l’ispirazione, perché il risultato è Fear Fun, un album solista, il primo del batterista sotto il nuovo nome di Father John Misty. Un album ricco di melodie psichedeliche, che parla di sciamani, viaggi, allucinazioni e romanzi.
Tillman aveva lasciato la sua vecchia band alla fine del tour Helplessness Blues, il secondo album del gruppo: “Addio fan e amici dei Fleet Foxes. Me ne torno fra le fauci spalancate dell’oscurità. Quello di Tokyo è il mio ultimo show”.

 

Aveva salutato così i fan dal suo profilo Tumbler. Gli è servito un anno di silenzio assoluto per rinascere dalle sue ceneri.

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