La finanza ha la fondamentale responsabilità di traghettare i capitali verso la transizione energetica. Se ne è discusso al Salone del Risparmio 2022.
Slow Food lancia la moneta “slow” per promuovere l’agroalimentare sostenibile
Slow Food Italia e la società di gestione Garnell lanciano AgrifoodOne, fondo di investimento a sostegno delle piccole e medie imprese italiane dell’agroalimentare di qualità.
Ci sono voluti 18 mesi di dialogo e di progettazione, perché una società di gestione del risparmio e un movimento di promozione dell’alimentazione di qualità riuscissero a dare vita a un progetto comune: Agrifood One, un fondo di investimento destinato a promuovere e a valorizzare l’economia reale, l’innovazione e la sostenibilità dell’agroalimentare italiano.
La slow money al servizio dello slow food
Quando si pensa al legame tra finanza e alimentazione, non possono non tornare in mente le immagini delle “rivolte della fame” scoppiate nel biennio 2007-2008 nel mondo anche a causa di massicce operazioni speculative sulle materie prime. Questo non significa però che non esista un modo di fare finanza in maniera sostenibile nel settore agroalimentare. “Ormai da molti anni Slow Food ragiona sulla funzione che l’economia reale e la finanza possono avere in una società che ricerca il buono e il giusto, sostiene il Presidente Onorario di Slow Food Italia, Roberto Burdese. Non a caso, da diverse edizioni di Terra Madre parliamo di slow money”. Garnell, gruppo milanese attivo nella finanza d’impresa e nella consulenza a grandi investitori che ha da poco ottenuto da Banca d’Italia l’autorizzazione a operare come Società di Gestione del Risparmio (Sgr), ha così concepito un fondo di private equity per “capitali pazienti”: i futuri investitori dovranno infatti attendere almeno dieci anni prima di poter recuperare le loro quote. Secondo gli obiettivi, Agrifood One dovrebbe riuscire a raccogliere fra i 40 e i 100 milioni di euro che serviranno ad aiutare le piccole e medie imprese italiane del settore agroalimentare a migliorare i loro parametri di sostenibilità, crescere economicamente ed espandersi all’estero.
Birra e olio ritrovati campioni del made in Italy
Un obiettivo di questo tipo comporta un approccio attivo del fondo nell’accompagnamento alla gestione delle aziende e limita quindi il numero di beneficiari. Non più di sei o sette realtà, dichiarano i fondatori. Ed è qui che entra in gioco l’esperienza di Slow Food Italia. La storica associazioni nata nel 1986 per iniziativa di Carlo Petrini sarà chiamata a valutare la sostenibilità economica, sociale e ambientale dei progetti d’investimento. Ogni scelta di investimento sarà infatti condizionata non soltanto dai tradizionali indicatori economici ma anche da un’apposita batteria di indicatori di performance non monetarie. Pochi limiti invece rispetto alla tipologia di attività: dalla produzione agricola alla trasformazione alimentare, dalle macchine per la produzione e la trasformazione alla distribuzione. Quanto ai settori, l’agroalimentare è vasto ma Roberto Burdese richiama l’attenzione in particolare su due settori estremamente vivaci negli ultimi anni come i birrifici artigianali – piccoli Davide contro le multinazionali dell’alcool – e i produttori di olio d’oliva, alle prese con la concorrenza straniera ma anche con un ruolo importante nel mantenimento del paesaggio italiano.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il Green Deal europeo e i piani di ripresa post-Covid incideranno sulla finanza sostenibile? L’abbiamo chiesto a Davide Tentori, ricercatore dell’Ispi.
Servono investimenti immensi per realizzare gli Sdgs, ma il percorso è tracciato. Ne abbiamo parlato con Francesco Timpano di Asvis.
Il Pnrr potrebbe aprire una stagione diversa per gli investimenti a impatto nel nostro paese. Parola di Giovanna Melandri, presidente di Human foundation e Social impact agenda per l’Italia.
Cos’è un investimento responsabile? Come può il risparmiatore orientarsi in un panorama sempre più articolato? Ecco una breve guida.
La finanza sostenibile cresce, ma il nostro Pianeta resta in crisi. Eurosif, il Forum europeo per gli investimenti sostenibili e responsabili, propone alcune vie d’uscita.
Entro il 2026 l’Unione europea emetterà 250 miliardi di euro in obbligazioni verdi per finanziare le iniziative previste dal piano Next Generation Eu.
La finanza sostenibile crea valore nel lungo periodo, sia per l’investitore sia per il Pianeta e la società. Un approccio che riscuote sempre più successo.
La ripresa post-Covid è un’opportunità da non perdere per rendere più sostenibile la nostra economia. Anche grazie alla finanza etica.