Politiche frammentarie, discontinue e incerte. Così sull’elettrico l’Italia fa peggio persino della Grecia. Ne approfitta la Cina, che allarga l’offerta; ultimo caso la BYD Sealion 7.
Ford: “Per aumentare la produttività dell’elettrico servono servizi dedicati”
Ford lancia nuovi servizi dedicati alle imprese che scelgono la mobilità elettrica: dai software di gestione alla ricarica, fino ai servizi finanziari. L’intervista al presidente e Ad Fabrizio Faltoni.
Ford ha appena annunciato di essersi unita all’appello di numerosi big dell’industria perché la Ue fissi una data certa per dire basta ai motori termici. L’appello, inoltrato alla Commissione Ue, fa riferimento al 2035 ed è aperto e chiunque voglia sottoscriverlo. Ad oggi, tra i firmatari della open call, insieme a Ford anche numerose altre aziende impegnate in settori diversi: Enel X, Novamont, Ikea, Sky, Uber, Volvo, LeasePlan, tutti insieme per chiedere che per quella data l’Europa stabilisca norme obbligatorie per le infrastrutture di ricarica, nel rispetto degli obiettivi parte del pacchetto “fit for 55”, che mira a ridurre le emissioni complessive di almeno il 55% entro il 2030, per poi raggiungere le emissioni zero entro il 2050.
Cresce così, malgrado le forti criticità che l’industria automotive sta affrontando a causa delle tensioni internazionali, il contributo del settore mobilità a favore della transizione elettrica. In cambio però, come più volte sollecitato, di un equivalente impegno delle istituzioni che sia a livello locale, sia Ue, stabiliscano obiettivi nazionali obbligatori.
Intanto, Ford annuncia l’arrivo, entro il 2024, di 7 modelli elettrici che si aggiungono alla recente Mustang Mach-E, al commerciale E-Transit e al E-Transit Custom All-Electric, che entrerà in produzione nella seconda metà del 2023 in Turchia. A questo si aggiungono gli obiettivi europei del marchio che, entro il 2035, prevede di raggiungere la carbon neutrality in tutti gli impianti produttivi, la logistica e i fornitori, con un’attenzione crescente per le modalità di approvvigionamento delle risorse, inclusa l’energia impiegata nei siti produttivi europei, già oggi al 100% da fonti rinnovabili.
Con Ford Pro intendiamo sostenere chi sceglie una flotta elettrica
Insomma, anche Ford, come la quasi totalità dei costruttori, ha capito che produrre veicoli elettrici non basta più. Serve un ecosistema che aiuti chi sceglie l’elettrico a gestirne l’utilizzo, specialmente se si tratta come nel caso dei veicoli commerciali, di imprese con piccole o grandi flotte. Così nascono progetti come Ford Pro, pensati per le flotte commerciali, che aiutano chi decide di passare all’elettrico a trovare i modelli più adatti al tipo di impiego e professione, oltre a una serie di software di gestione, di soluzioni di ricarica fino ai servizi di manutenzione e finanziari. In pratica sempre più una mobilità elettrica e “chiavi in mano”. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Faltoni, presidente e Ad di Ford Italia.
Da produttori auto a fornitori di servizi: cosa comporta questa trasformazione?
Il mondo dell’automobile inteso sia come vetture sia come veicoli commerciali nei prossimi anni sarà certamente segnato da un profondo cambiamento guidato dal progressivo passaggio dai veicoli a combustione interna a modelli completamente elettrici. Una trasformazione che sta sempre più coinvolgendo le aziende che producono veicoli che andranno sempre più a produrre anche applicativi software per dialogare con i veicoli e con i clienti. Una trasformazione, quest’ultima, se vuoi ancora più difficile. Perché se la prima fa parte del nostro Dna, quindi evolvere lo sviluppo dei prodotti verso una progressiva elettrificazione, creare nuovi applicativi software che ci permettano di accedere ai dati, sia del cliente che del veicolo, utilizzando anche l’intelligenza artificiale, è la complessità maggiore sul quale dobbiamo investire di più.
Una trasformazione complessa, che richiede nuove competenze dunque?
Esatto. Per questo l’azienda a livello globale sta investendo su questo aspetto, a partire dagli Stati Uniti dove stiamo coinvolgendo nuove figure provenienti dalla new economy, da società tecnologiche e big tech come Apple, dai comparti dell’energia. Lo scopo è attrarre talenti che hanno già un know how e che aiutino Ford a vincere una delle nuove e più difficili sfide per i prossimi anni, dove avremo sempre più la necessità e l’obbligo di seguire meglio i nostri clienti, di anticipare le loro esigenze. Tutto questo ancor di più nell’area dei veicoli commerciali.
L’auto sempre più come uno smartphone quindi?
Quasi. La progressiva elettrificazione dei veicoli richiede sempre più servizi, applicativi software che un po’ come accaduto per i nostri telefonini ci consentano di passare da semplici produttori di hardware, ossia il veicolo, a fornitori di tutta una serie di servizi e applicazioni che è appunto quello che noi dobbiamo sviluppare. E tutto questo vale ancora di più nell’ambito dei veicoli commerciali dove tutti i servizi devono girare intorno alla facilità con la quale il cliente utilizza il proprio mezzo. Ma soprattutto occorre creare servizi per minimizzare e ridurre il più possibile i tempi di fermo del veicolo e i costi. Vale ricordare, infatti, che per le imprese i maggiori costi di gestione del parco di veicoli non sono tanto la manutenzione come si potrebbe pensare, piuttosto l’eventuale costo legato al fermo del veicolo.
Cosa serve per migliorare l’efficienza di una flotta?
Serve una maggiore efficienza, appunto. Perché un veicolo fermo significa perdita di denaro per l’impresa. Per questo è nata Ford Pro, una divisione che si sviluppa in quattro aree che si aggiungono alla quinta che è quella ovviamente dello sviluppo dei prodotti. Faccio un esempio: attraverso un supporto tecnico dedicato e basato sui dati è possibile programmare interventi di manutenzione più intelligenti e tempi di consegna più rapidi, il che, in definitiva, è un bene per il nostro cliente. Il tutto pensato per un’offerta che va dai veicoli per l’edilizia alle consegne di cibo, fino al trasporto speciale di persone. Ford Pro è un’iniziativa totalmente rivolta ai clienti, pensata per aumentare la produttività dei mezzi ma soprattutto la produttività di chi li utilizza.
Più efficienza significa anche più sostenibilità…
Ovviamente. E questo per noi significa soprattutto sviluppare veicoli (auto e commerciali) ed “emissioni zero”, e far sì che rimangano accessibili sia all’acquisto che nell’utilizzo. Per noi sostenibilità significa anche l’obiettivo di stabilimenti produttivi carbon free, di una filiera produttiva più virtuosa. Ma il nostro impegno per la riduzione delle emissioni si misura anche dai nuovi modelli che proporremo sempre più nei prossimi anni. Modelli sempre più elettrici, come il nuovo E-Transit che abbiamo appena lanciato, a cui seguiranno altri 4 veicoli commerciali elettrici nei prossimi 24 mesi. Abbiamo stimato che da qui al 2030, il 70% dei nuovi veicoli commerciali Ford venduti sarà ibrido plug-in o completamente elettrico.
Cosa ferma ancora la piena espansione della mobilità elettrificata? È solo un problema di incentivi?
La più grande difficoltà da superare rispetto all’elettrificazione oggi è la pianificazione della ricarica. In particolare, in Italia le infrastrutture sono insufficienti e quelle installate non sempre funzionano correttamente. Ancora di più per il sistema distributivo delle merci, la capillarità dei sistemi ricarica nel territorio è fondamentale. I costruttori che sviluppano e costruiscono veicoli commerciali elettrici hanno fatto enormi investimenti per aumentare la disponibilità di modelli, incrementandone anche l’autonomi elettrica. Ma oggi chi sceglie un veicolo commerciale elettrico per la sua attività, comunque, deve dotarsi di sistemi di ricarica dedicati. Ed è proprio per questo che abbiamo sviluppato la divisione Charging di Ford Pro, in modo che i nostri consulenti possano offrire ai clienti che scelgono l’elettrico tutti gli strumenti necessari per una gestione del parco veicoli ottimale, ricarica inclusa.
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