La decisione è arrivata nella giornata di venerdì 11 giugno. L’amministrazione degli Stati Uniti, guidata dal democratico Joe Biden, ha deciso di assestare un nuovo colpo alle decisioni assunte dal precedente presidente Donald Trump. La Casa Biancaha infatti avviato le procedure per cancellare una norma che aveva aperto alla possibilità di disboscare, costruire strade e strutture risorse minerarie nella più grande foresta nazionale americana, quella di Tongass, in Alaska.
La foresta di Tongass era stata esclusa dalla Roadless Rule del 2001
L’intenzione del governo statunitense è di “abrogare o sostituire” la normativa che esclude l’area dalla Roadless Rule del 2001, normativa approvata nel 2001 da Bill Clinton, subito prima di concludere il proprio mandato, che impedisce la costruzione di strade in 58,5 milioni di ettari di foreste nazionali. Una legge che aveva già salvato la zona di Tongass da un tentativo di sfruttamento industriale di legname avanzato da George W. Bush e bloccato dalla giustizia.
La normativa, inoltre, è sopravvissuta anche alle pressioni di numerosi dirigenti dell’Alaska, che hanno chiesto nel corso del tempo di modificarla poiché essa, a loro avviso, ha comportato la perdita di posti di lavoro nello stato federale. Non a caso, con un messaggio pubblicato su Twitter, il governatore repubblicano dell’Alaska, Mike Dunleavy, ha chiesto di utilizzare “ogni strumento a disposizione” per bloccare il progetto di Biden. Secondo il dirigente, “il governo federale evidentemente si augura di vedere i cittadini soffrire di disoccupazione e mancanza di prosperità”.
Disappointed in the @POTUS latest suppression of AK economic opportunity. From tourism to timber, Alaska’s great Tongass National Forest holds much opportunity for Alaskans but the federal government wishes to see Alaskans suffer at the lack of jobs and prosperity. #akgov#alaska
— Governor Mike Dunleavy (@GovDunleavy) June 11, 2021
La soddisfazione delle organizzazioni non governative dell’Alaska
Un portavoce del dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, che si occupa anche della salvaguardia delle foreste, ha precisato invece che “la decisione assunta dall’amministrazione Trump sulla Roadless Rule in Alaska era controversa e non allineata alla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica dello stato federale e degli interi Usa”.
La decisione è stata accolta con favore dalle organizzazioni non governative ecologiste. Il direttore dell’Alaska Wilderness League ha spiegato in un comunicato che “ristabilire totalmente la Roadless Rule rappresenta un elemento fondamentale per preservare le foreste degli Stati Uniti“. Queste ultime sono inoltre cruciali nella lotta contro i cambiamenti climatici, e rappresentano in questo senso un grande alleato per Biden, alla luce delle rinnovate ambizioni americane in materia di abbattimento delle emissioni di gas ad effetto serra.
Il 29 ottobre 2018, le raffiche di vento della tempesta Vaia hanno raso al suolo 40 milioni di alberi in Triveneto. Una distruzione a cui si sono aggiunti gli effetti del bostrico, che però hanno trovato una comunità resiliente.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.