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Si chiama Yukõ e partirà a metà novembre. Sette le Yaris Hybrid disponibili in car sharing e prenotabili 24 su 24. L’assessore alla Mobilità del Comune: “Pensiamo a un futuro con un concetto diverso di mobilità”.
“Andiamo”: così si traduce Yukõ, ovvero il nome che Toyota ha pensato per il suo sperimentale car sharing ibrido. Approdato a Dublino lo scorso giugno, a metà novembre partirà anche in Italia, più precisamente a Forlì, scelta come città pilota per sviluppare il progetto. “Noi cercavamo un servizio di mobilità alternativa, Toyota cercava un comune di media grandezza e attento alle tematiche ambientali per sperimentare Yukõ. È stato un incontro sincronico di richiesta e offerta”, racconta l‘assessore alla Mobilità Marco Ravaioli.
Tecnologia Full Hybrid, cerchi in lega, touchscreen con navigatore, retrocamera e Bluetooth sono le caratteristiche e l’equipaggiamento delle Toyota Yaris Hybrid messe a disposizione dei cittadini che potranno prenotarle 24 su 24 tramite il sito o l’app. Le vetture, sette in tutto, saranno disponibili in tre punti della città: la stazione ferroviaria, le adiacenze di piazza Sassi e il campus universitario. “Il successo di un servizio del genere potrebbe essere favorito dal fatto che Forlì sia una città universitaria dove molti degli studenti non sono residenti e quindi non dispongono di un mezzo proprio”, continua Ravaioli. “Il nostro intento è quello di scardinare il concetto di “one man one car” e di abbassare i costi legati all’utilizzo dell’auto, oltre che quello di favorire l’ambiente. E l’ibrido si è presentato come la soluzione perfetta, pensando a un utilizzo del car sharing anche extra urbano. Nel caso dell’elettrico, ad esempio, si poteva contare meno sulla presenza di colonnine di ricarica al di fuori della nostra città”.
Le tariffe di Yukõ non sono state ancora rese note ma, dichiara l’assessore, i cittadini godranno certo di promozioni iniziali e di prezzi competitivi. Il costo del carburante è compreso nel noleggio, mentre l’accesso a Ztl e parcheggi con le strisce blu saranno gratuiti per chi usufruirà del car sharing. “L’investimento commerciale è stato tutto a carico di Toyota”, spiega Ravaioli. “Noi rinunciamo agli introiti di parcheggi e Ztl, ma il beneficio apportato dal servizio giustifica certamente il mancato incasso da parte del Comune”. Un esperimento che durerà almeno un anno, poi si vedrà: “A Forlì da un po’ di tempo è già attivo un servizio di bike sharing e, con l’approvazione del Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile), stiamo pensando a tanti altri progetti. Iniziative come questa aprono la mente ad un nuovo modo di intendere gli spostamenti e ci consentono di pensare al futuro. Un futuro in cui magari questo tipo di car sharing connetterà le diverse città dell’Emilia Romagna e consentirà una riduzione di emissioni ancora più importante e una sostenibilità economica e ambientale maggiore”.
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