Dal mischiglio della Basilicata alla zucca malon del Friuli al cappero di Selargius, in Sardegna: i presìdi Slow Food che valorizzano prodotti dimenticati, ma di fondamentale valore per la biodiversità, il territorio e le comunità.
Quali sono i formaggi magri
Esistono davvero i formaggi light? Per cosa si distinguono da quelli grassi? Ecco un elenco dei formaggi magri, quark incluso.
Ottima fonte di proteine nobili e di sali minerali, i formaggi sono anche piuttosto ricchi di grassi e di calorie. Si ottengono facendo “concentrare” le proteine e i grassi del latte, ed eliminando nel contempo la maggior parte dell’acqua. I grassi del formaggio poi sono prevalentemente quelli saturi, cioè i più pericolosi per il sistema cardiovascolare.
Formaggi magri, esistono davvero?
La maggior parte dei formaggi contiene dal 15 al 60 per cento di grassi totali. Una quantità piuttosto rilevante, se consideriamo che altre fonti di proteine nobili, come il pesce o le uova, ne contengono decisamente meno (11 per cento circa le uova, dal 2,5 al 12 per cento il pesce azzurro). Nel pesce poi cambia anche la qualità dei grassi: è infatti presente una buona quantità di omega-3, dal potere antiossidante e cardioprotettivo.
L’elenco dei formaggi magri
Non si salvano nemmeno i formaggi solitamente considerati “magri” come la mozzarella, che contiene dal 16 al 20 per cento di grassi. Ad esempio, un bocconcino (il formato più piccolo di mozzarella, grande quanto una piccola noce), ha le stesse calorie di una fetta di vitellone di circa 200 grammi. È un errore quindi pensare che la mozzarella sia un piatto “dietetico”, adatto a una dieta ipocalorica.
Un po’ meglio la ricotta, molto più digeribile e con una percentuale di grasso che non supera il 15 per cento. Del resto, i formaggi più magri come il quartirolo, sono anche quelli meno gustosi e piacevoli al palato, perché sono proprio le sostanze grasse che danno sapore e cremosità a un formaggio.
Il quark
Il quark è un formaggio fresco a pasta molle, originario dell’Europa centrale. Viene prodotto con latte caprino o misto caprino-ovino da razze miste. In Germania arriva a coprire circa la metà della produzione totale di formaggi.
In questo caso, il latte viene scremato e pastorizzato e fatto coagulare aggiungendo batteri dell’acido lattico e una piccolissima percentuale di caglio. Per portare il quark magro alla percentuale di grassi desiderata bisogna arricchirlo con una quantità di panna che viene amalgamata per ottenere un composto omogeneo e cremoso che può modificare il contenuto calorico. Ecco perché tra i diversi tipi di quark in commercio si possono trovare grandi differenze nel contenuto di grassi e di calorie.
Il quark magro resta un formaggio ipocalorico (contiene solo 90 calorie) ed è caratterizzato da una percentuale di materia secca molto bassa.
I formaggi light sono davvero più leggeri?
E i formaggi light sono davvero leggeri come dicono? Alcuni prodotti dichiarano una riduzione percentuale (ad esempio, con il 40 per cento di grassi in meno) calcolata presumibilmente rispetto alla percentuale di grassi che era presente nella versione precedente dello stesso prodotto. Ora, mettiamo che la versione grassa contenesse il 30 per cento di grassi; la versione magra conterrà pur sempre il 18 per cento di grassi, cioè una quantità comunque rilevante. Alcuni studi del resto dimostrano che se si pensa che un prodotto sia magro, si è portati a consumarne una quantità maggiore, finendo così per assumere una quantità di grassi uguale o superiore a quella che si assumerebbe consumando il cibo considerato “grasso”.
Per non sbagliare basta un po’ di buon senso: senza rinunciare al valore nutritivo dei formaggi, fonte privilegiata di calcio e fosforo, basta non esagerare nelle quantità, alternando i latticini con altre fonti di proteine come uova, pesce, legumi, semi oleosi. Devono stare attenti soprattutto i neo-vegetariani, che tendono a “sostituire” la carne con grandi quantità di formaggio, senza pensare che i formaggi, rispetto alla carne, sono ancora più ricchi di grassi saturi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Vegetariano, di stagione, dai sapori mediterranei, ma anche profumato con spezie che vengono da Paesi lontani: ecco il nostro menù per ricordarci, anche a tavola, che il Natale è unione e condivisione!
I dati emersi dall’ultimo rapporto Ismea, l’ente pubblico che analizza il mercato agro-alimentare, ci obbligano a riflettere sul costo del cibo e su come buona parte del prezzo pagato non arrivi agli agricoltori.
Secondo una ricerca dell’Università di Tor Vergata, la dieta biologica mediterranea aumenta i batteri buoni nell’intestino e diminuisce quelli cattivi.
Tutti parlano della dieta mediterranea, ma in pochi la conoscono davvero. Ecco in cosa consiste e come possiamo recuperarla. L’incontro di Food Forward con gli esperti.
Secondo Legambiente, le analisi effettuate sugli alimenti restituiscono un quadro preoccupante sull’uso dei pesticidi.
Cosa deve esserci (e cosa no) nella lista degli ingredienti di un buon panettone artigianale? Cosa rivela la data di scadenza? Sveliamo i segreti del re dei lievitati.
A dirlo è uno studio della Commissione europea che ha fatto una prima stima del potenziale contributo della Pac agli obiettivi climatici.
Il residuo fisso indica il contenuto di sali minerali nell’acqua. Meglio scegliere un’acqua con un valore alto o basso? Scopriamolo.