Formula SAE Italy. Arrivederci al prossimo anno, aspettando di guidare le auto del 2040

I motori si spengono, i ragazzi fanno ritorno alle loro università: chi con un premio, chi senza, ma tutti con immagini bellissime in testa. Si è conclusa l’edizione 2018 di Formula SAE Italy, ecco cosa ci lascia.

Talento ed emozione: sono queste le parole chiave di Formula SAE Italy 2018, la “Formula 1 degli studenti” che ha infiammato la pista di Varano de’ Melegari dall’11 al 15 luglio. I numeri di quest’anno sono impressionanti: oltre duemila partecipanti, provenienti da 79 atenei di 16 paesi del mondo, per un totale di 84 team. Hanno presentato la loro idea di mobilità del futuro, progettando e assemblando durante mesi di duro lavoro un prototipo di vettura da competizione.

Alcune squadre avevano a disposizione un’ampio budget – il team Joanneum racing Graz per citarne uno dei più competitivi – altre meno come il team Surena, i cui membri hanno fatto i salti mortali pur di venire in Italia dall’Iran. Altre ancora non sono riuscite a presentare il prototipo, sono arrivate alla Formula SAE con un sogno, con il loro progetto ben chiaro in mente e pronto ad essere realizzato.

Le risate, l’intelligenza, le idee sulla mobilità del futuro

Tutte le squadre, però, erano accomunate dalla passione, dall’entusiasmo, dalla voglia di mettersi in gioco e di farsi valere, nessuna si è tirata indietro di fronte alle interviste; fino all’ultimo i membri hanno lavorato per risolvere qualunque tipo di problema. Le difficoltà non sono mancate – quando le cose non andavano bene, lo si leggeva immediatamente nei loro occhi, pieni della sincerità che solo ragazzi così giovani possono trasmettere – ma ancor di più non sono mancate le risate, le soddisfazioni, l’orgoglio e la voglia di essere notati dalle aziende, di poter dimostrare il proprio valore e per questo trovare il lavoro che si desidera da sempre.

È bello vedere gente di nazionalità diverse ridere insieme, aggirarsi per l’autodromo con pentoloni di pastasciutta fra le mani, stendere i panni su uno stendino improvvisato fuori dal proprio box, sporcarsi le mani di grasso lavorando sui motori, sorridere alla domanda: “Mi fai vedere?”. E per la maggior parte dei ragazzi, l’auto del futuro sarà elettrica perché, lo conferma Giampaolo Dallara, “dovremo imparare a non inquinare più e le vetture dovranno fare la loro parte per un mondo più verde”.

Formula SAE Italy 2018, il bilancio di questa edizione

Secondo molti studenti, poi, la guida autonoma si diffonderà sempre di più. E l’introduzione di questa categoria è proprio la novità di quest’anno, ci spiega Gianmarco Giorda, direttore di Anfia – l’associazione che dall’anno scorso ha preso in carico l’organizzazione della Formula SAE in Italia. “Possiamo dire che la sfida è stata vinta, visto l’elevato livello tecnologico delle vetture driverless presentate e la partecipazione dei migliori team europei: sicuramente proseguiremo in questa direzione”.

I team che hanno trionfato

La manifestazione si è conclusa domenica sera con l’attesissima cerimonia di chiusura, quando finalmente sono stati rivelati i nomi dei vincitori: nella categoria delle vetture elettriche ha trionfato l’Estonia, al secondo posto troviamo il team Global formula racing, rosa e multiculturale, mentre in terza posizione è arrivata l’Italia con la Squadra corse del Politecnico di Torino.

Il primo posto nella guida autonoma se l’è aggiudicato il team AMZ driverless di Zurigo, mentre la vettura a combustione interna migliore apparteneva al TU Graz racing team. Gli italiani dell’Università politecnica delle Marche, che hanno sfoggiato un bellissimo simulatore di guida, hanno vinto la Classe 3 (categoria riservata alle squadre che presentavano soltanto il progetto).

Nell’ambito della cerimonia sono stati consegnati anche i premi relativi agli eventi statici – Business presentation event, Design event e Cost event – e quelli offerti dagli sponsor, tra cui Abarth, Lamborghini e Dallara. Quello che conta davvero, alla Formula SAE, è avere idee innovative e saperle argomentare: non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riserverà l’edizione del prossimo anno.

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