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Formula E, ecco come le auto sfruttano l’energia in maniera più efficiente
Le vetture di Formula E sono dei laboratori sui quali si studia l’auto del futuro, per migliorare autonomia e prestazioni e ridurre consumi ed emissioni.
Una vettura di Formula E non è una semplice monoposto pensata per le corse. È anche, e soprattutto, un laboratorio per studiare le auto di domani. Elettriche, performanti, silenziose, in grado di sfruttare l’energia in maniera efficiente: le caratteristiche dei bolidi protagonisti dell’ottava stagione del Campionato mondiale saranno quelle tipiche delle vetture del prossimo futuro; e in parte già del presente, perché la Formula E vede impegnati alcuni dei più importanti marchi automobilistici che stanno gradualmente proponendo sui propri modelli elettrificati le soluzioni studiate nel corso delle competizioni.
L’importanza della franata rigenerativa, dalle piste alle strade
Sui circuiti di gara allestiti nel cuore delle più grandi metropoli del mondo non si corre solo per la classifica stagionale dei team e dei piloti, ma si apre la strada alle auto del futuro. Non a caso, in pochi anni l’evoluzione tecnologica delle monoposto è stata rapidissima. Tutti i team e i piloti utilizzano lo stesso telaio e la stessa carrozzeria; ma rispetto alla prima stagione – quando tutte le vetture erano identiche – già dal secondo anno di gare team e costruttori hanno potuto progettare e sviluppare autonomamente componenti decisivi come il motore, l’inverter, il cambio e la sospensione posteriore.
È su questi aspetti che si basa la competitività di una scuderia. E in particolare sulla capacità di sfruttare l’energia nella maniera più efficiente possibile. Caricata all’inizio della gara, ogni batteria può immagazzinare 54 kWh: durante la corsa i piloti possono ricaricarla grazie alla frenata rigenerativa, un meccanismo di recupero dell’energia cinetica già presente su molti modelli stradali ibridi ed elettrici. Se nei veicoli tradizionali la frenata viene trasformata in calore attraverso l’attrito tra la pastiglia e disco del freno, sulle auto elettriche si trasforma in energia ogni volta che si rallenta o si agisce sul pedale del freno. Ciò a vantaggio dell’autonomia, dell’efficienza e dei consumi.
All’E-Prix di Monaco un altro podio per il team DS Techeetah
La vettura utilizzata oggi, che debuttò nella quinta stagione del Campionato mondiale, è chiamata “Gen 2” e presenta grandi novità rispetto alla versione precedente. A partire proprio dalla nuova batteria, che con una capacità di energia praticamente doppia (da 28kWh a 54kWh) permette ai piloti di completare l’intera gara senza dover effettuare il pit stop per il cambio dell’auto. È inoltre aumentata la potenza dei motori, che ora è arrivata a 220Kw e che sale fino 250Kw in modalità “attack mode”, una spinta di potenza supplementare che i piloti possono attivare solo in alcuni momenti della gara.
DS E-TENSE FE21 ad esempio, la vettura di gara del team DS Techeetah che ha conquistato tutti i titoli piloti e team nelle stagioni 2019 e 2020, è capace di passare da 0 a 100 chilometri orari in 2,8 secondi. La vettura utilizza l’energia nel modo più efficiente grazie alla frenata rigenerativa, tecnologia che il marchio Ds ripropone su tutti i modelli E-Tense. Lo scorso 30 aprile, sul leggendario circuito del Principato di Monaco, è andato in scena il sesto round dell’ABB FIA Formula E World Championship. I due piloti del team DS Techeetah, Jean-Eric Vergne e Antonio Felix Da Costa, hanno tagliato il traguardo rispettivamente al terzo e al quinto posto; con 15 punti segnati, il pilota francese è ora secondo in classifica, a sole sei lunghezze dal leader Stoffel Vandoorne, mentre la classifica a squadre vede il team DS al secondo posto dietro il team Mercedes.
Le novità attese nella prossima stagione di Formula E
Dopo la prestigiosa gara del Principato, il Campionato mondiale farà tappa a Berlino il 14 e 15 maggio. E per la prossima stagione si annunciano grandi novità sul circuito con il debutto delle vetture “Gen 3”, con propulsori in grado di spingerle fino a 320 chilometri orari e un rapporto tra peso e potenza due volte più efficiente di un equivalente motore a combustione interna. Oltretutto, ben il 40 per cento dell’energia utilizzata in gara sarà prodotta dalla frenata rigenerativa. Saranno infine introdotte due novità in linea con la missione della competizione, nata nel 2004 per promuovere a livello globale la mobilità sostenibile: tutte le parti danneggiate in fibra di carbonio saranno riciclate dall’industria aeronautica e aerospaziale in nuove fibre riutilizzabili, mentre gli pneumatici saranno composti per un quarto da materiali interamente sostenibili.
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