Una forte alluvione si è abbattuta nelle Marche, colpendo molti paesi e la città di Senigallia. Ci sono 12 vittime.
Aggiornamento del 23 settembre. A una settimana dal tragico alluvione, è stato rinvenuto uno dei due dispersi nelle Marche: si tratta di un minore, il piccolo Mattia di cui finora era stato ritrovato solamente lo zainetto. Il particolare inquitante, e molto significativo, è che il suo corpo è stato ritrovato a ben 17 chilometri di distanza dal luogo in cui era scomparso. Sale dunque a 12 il numero delle vittime accertate.
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Una forte alluvione ha colpito l’entroterra marchigiano e in particolare il paese di Cantiano, dove la situazione è drammatica a causa dell’esondazione del fiume Misa. Sono 11 i morti accertati, ma ci sono ancora 2 dispersi. Sono caduti 420 millimetri di pioggia dalle ore 15 di ieri alle ore 22,30 (di cui quasi 200 tra le ore 17 e le ore 19), circa la metà di quanto piovuto in tutto il 2021.
Non è però l’unico dato inquietante: secondo i sistemi di monitoraggio delle precipitazioni della rete pluviometrica nazionale del Consiglio nazionale per la ricerca, nel pomeriggio-sera di giovedì 15 settembre l’intensità della pioggia registrata a Cantiano, in provincia di Pesaro, è risultata essere la più intensa degli ultimi 10 anni.
Anche a Sassoferrato, Arcevia e Serra Sant’Abbondio la situazione è gravissima. L’esondazione del torrente Sanguerone nei pressi di Sassoferato ha generato effetti devastanti. Danni al momento incalcolabili anche nell’entroterra di Pesaro-Urbino e Ancona, dove sono crollati alcuni ponti e distrutte alcune abitazioni e attività. Intere aree sono da ore senza corrente elettrica.
Dichiarato lo stato di emergenza
Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza, su richiesta della Regione Marche. Alessandro Piccini, sindaco di Cantiano, il comune più colpito dall’alluvione, a Radio24 ha spiegato che “tutto è avvenuto in poco tempo e senza alcuna allerta particolare: era prevista solo pioggia, invece in poco più di mezz’ora sono caduti 300 ml di acqua, più di 3 quintali a metro quadro, una cosa inimmaginabile”. Al momento “metà paese è senza elettricità e senza acqua, le strade sono allagate, attività economiche e zone industriali sommerse e compromesse”.
Secondo l’assessore marchigiano con delega alla Protezione Civile Filippo Saltamartini, raggiunto da RaiNews24, “è stato fatto di tutto per raggiungere persone con cui eravamo in contatto telefonico ma che non erano raggiungibili via terra, non erano previste piogge così forti nella valle del fiume Misa”.
Il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti ha disposto, per oggi e domani, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, i servizi per l’infanzia 0-3 anni, centri diurni disabili, centro diurno alzheimer, centro pomeridiano germoglio e tutti gli impianti sportivi. Rimarranno chiusi anche i musei e la biblioteca Antonelliana; tutti gli eventi in programma sono annullati. Negli stessi giorni sono sospese le attività vaccinali programmate e previste in via Po.
Il racconto da Senigallia
Secondo la testimonianza di un cittadino di Senigallia, “il disastro è stato sopratutto nelle frazioni vicine. Il Misa però, di cui fino all’altro ieri si vedeva il fondo talmente era secco, ieri sera era cresciuto enormemente e si teme che la piena che arrivava da monte potesse farlo esondare”.
L’alluvione della scorsa notte, aggiunge, arriva al termine “di una estate straordinariamente calda e siccitosa, seguita da fenomeni climatici estremi. Tutto come previsto. Ma dopodomani a nessuno importerà più e non farà pressione sulla classe politica per affrontare la crisi climatica….”.
Gli allarmi inascoltati degli esperti
Serena Giacomin, fisica e climatologa, presidente dell’Italian climate network, concorda: “Non dovrebbero servire fenomeni come questi per ricordarci quanto le azioni di adattamento siano necessarie sul nostro territorio per la messa in sicurezza della cittadinanza. Il rischio a cui siamo esposti (in caso di pericolo determinato dal passaggio di una perturbazione) dipende anche dalla nostra vulnerabilità e dalla nostra esposizione. La pericolosità non farà altro che aumentare nel prossimo futuro a causa del cambiamento climatico e dell’estremizzazione dei fenomeni meteo, quindi sulla riduzione del rischio dobbiamo lavorarci nell’immediato. Altrimenti continueremo a parlarne solo e ogni volta che ci sarà da fare la conta delle vittime. E non è accettabile”.
A questo proposito, il presidente della Camera Roberto Fico ha parlato di “una tragedia che lascia sgomenti e ci ricorda l’urgenza assoluta di politiche serie contro il cambiamento climatico. L’emergenza clima deve essere al primo posto dell’agenda di tutte le forze politiche”.
Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione nazionale dei Consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue esprime “tanta rabbia e tanto dolore per le persone, che stanno perdendo beni e soprattutto affetti familiari. Oltre a ciò, la consapevolezza che eventi meteo come quello, che sta colpendo le Marche, possono ripetersi già nelle prossime ore in altre zone d’Italia. Nessuno ora dica di non sapere, perché sono anni, che lo denunciamo in sintonia con la scienza, accrescendo l’allarme nei mesi scorsi: il territorio italiano è alla merce’ dei cambiamenti climatici e dell’estremizzazione degli eventi meteo dopo anni di mancati investimenti nella sicurezza idrogeologica dei territori”.
“Lo ripetiamo ancora una volta a lettere cubitali, perché proprio ieri l’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche aveva segnalato: le Marche e l’Italia centrale sono state colpite da una straordinaria siccità, cui è collegato un poco percepito, ma alto rischio idrogeologico, conseguenza di finora inusuali fattori climatici, cui si uniscono terreni inariditi dalla siccità ed infrastrutture idrauliche, rese insufficienti anche dalla crescente cementificazione. ”
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