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Grandi donne della fotografia: Dorothea Lange e Margaret Bourke-White in mostra a Milano
Una mostra al Centro culturale di Milano racconta il lavoro di due fotografe americane che seppero raccontare gli epocali cambiamenti del XX secolo. La grande fotografia è donna.
Due grandi fotoreporter, due professioniste della macchina fotografica: Dorothea Lange e Margaret Bourke-White, a distanza di pochi anni una dall’altra, intrapresero la medesima carriera e riuscirono ad arrivare ai vertici grazie a uno stile del tutto nuovo e insieme emotivo, sociologico e d’inchiesta. Una bella mostra al Centro culturale di Milano ci dà l’occasione di celebrare queste due grandi donne del XX secolo e di scoprire una sede culturale di prestigio nel cuore del capoluogo lombardo.
Ricevere l’avvenimento: la mostra di Dorothea Lange e Margaret Bourke-White
Ricevere l’avvenimento. Due donne nei tornanti della storia è il titolo completo della mostra in programma fino al 15 marzo 2020 al Centro culturale di Milano. Quale sia il significato dietro a queste parole non è forse immediatamente comprensibile. Ciò che si è voluto sottolineare è la capacità di entrambe le fotografe di lasciarsi sorprendere dagli accadimenti e di restituirli attraverso l’utilizzo del tutto personale della macchina fotografica. Margaret e Dorothea non sono quindi state travolte dai fatti del XX secolo, ma hanno, con la loro arte, saputo tradurre e trasmettere ad altri con immediatezza cause ed effetti di una società in mutamento. Società tutt’altro che astratta che viene ben rappresentata nei volti degli uomini e delle donne immortalati sia da Margaret che da Dorothea. Tutte persone “vittime” dei fatti di quei tempi: la depressione a seguito della crisi del 1929, l’ascesa della tecnologia industriale, le nuove scoperte aerodinamiche, la guerra, il fronte europeo e russo, la liberazione dei campi di sterminio, le nuove città, la nascita dell’India moderna, le minoranze, l’apartheid. Una fotografia sociale la loro, a cui nessuno rimane indifferente.
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Margaret e Dorothea, due moderne donne del Novecento
Se pensiamo a quali e quante siano ancora oggi le disugaglianze riguardanti il mondo femminile, specie nell’ambito professionale, è facile capire quanto queste due artiste siano state esemplari per quegli anni. Entrambe infatti sono un ottimo esempio di come, già agli inizi del 1900 – la Lange nasce nel 1895 , la Bourke-White nel 1904 – fosse già possibile affermare le proprie capacità in ambiti che erano solitamente appannaggio del genere maschile. Forse il loro talento, la loro bravura era talemente evidente, e in un certo senso rivoluzionaria, da non poter essere taciuta. Del resto: come avrebbe potuto passare inosservata una fotografa – la Margaret Bourke-White – che nel 1934 salì sul Chrysler Building per averne una visuale inedita, migliore da immortalare? O la Lange che affermava in merito alla macchina fotografica:”bisognerebbe utilizzarla come se il giorno dopo si dovesse essere colpiti da improvvisa cecità”. Non a caso due donne così determinate e capaci furono allieve dello stesso maestro di fotografia, Clarence H. White di New York, collaborarono con la rivista Life (la Bourke-White firma la copertina del primo numero), di Magnum e della mitica galleria Aperture.
Non essendo queste due fotografe ancora conosciute al grande pubblico, specie a quello italiano, quella di Milano è una buona occasione per ammirare 75 dei loro scatti più rappresentativi, in bianco e nero original print e vintage print, che costituiscono anche un incontro e un confronto tra le loro sensibilità.
Chi è Margaret Bourke-White
La carriera di Margaret Bourke-White nella fotografia iniza già a vent’anni: comincia con lo scattare soggetti industriali che lasceranno per sempre un’impronta e un tratto distintivo nel suo lavoro. Si intravede infatti nelle sue immagini ancora una certa geometria legata agli inizi, che sembra quasi avvicinarsi al cubismo. Quando però si trasferisce a New York negli anni della grande Depressione, cambiano anche i soggetti: il suo lavoro diviene quasi di denuncia, inchiesta e reportage. Analizza per esempio, attraverso la macchina fotografica, cosa accadde nella campagne del sud degli Stati Uniti in quegli anni di grandi cambiamenti, ma ciò per cui certamente la si ricorda maggiormente, sono gli scatti legati ai tremendi fatti della Seconda guerra mondiale.
È a Buchenwald il giorno dopo la liberazione dei prigionieri e fece parte del gruppo che scoprì, prima ancora dell’esercito, il campo di Erla. Viaggiò molto e documentò con il suo stile paesi e avvenimenti occorsi in Russia, Nord Africa, Artico, India, Corea, Cecoslovacchia. Dopo aver scoperto di essere affetta dal morbo di Parkinson, scattò sempre meno e si dedicò con più intensità alla scrittura e alla pubblicazione della sua autobiografia – Il mio ritratto – che divenne un successo. La Bourke-White rimane la prima corrispondente di guerra donna e la prima donna fotografa per il settimanale Life e venne definita proprio dall’entourage del suo giornale “Maggie l’indistruttibile”.
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Chi è Dorothea Lange
Le carriere delle due fotografe per alcuni aspetti si somigliano, anche Dorothea arrivò gradualmente alla fotografia di tipo sociologico e documentarista partendo però da una predilezione per i ritratti attraverso i quali faceva passare il racconto di un’epoca e dei suoi avvenimenti. Elesse San Francisco come sua città, allora considerata capitale della fotografia americana, dove aprì il suo studio. Tra gli scatti scelti per la mostra a Milano, ci sono alcune foto degli anni Quaranta, della seconda parte di carriera, dedicate alla complessa e dolorosa storia che ha per soggetto i giapponesi dopo l’attacco a Pearl Harbor.
Comunque, sia che ritraesse povere donne, lavoratrici e madri, o immortalasse l’esodo di migliaia di giapponesi dettato dal Governo americano, a contraddistinguerla sono sempre il rispetto e la delicatezza con cui si avvicina alle persone. Quello che pare chiaro, è che la fotografia per queste due donne, sia scaturita quasi naturalmente e a questo proposito una citazione di Dorothea Lange è significativa: “Non è un caso che il fotografo diventi un fotografo più di quanto il domatore di leoni diventi un domatore di leoni.”
La mostra Ricevere l’avvenimento Dorothea Lange e Margaret Bourke White: donne nei tornanti della storia al Centro culturale di Milano è aperta sino al 15 marzo con i seguenti orari: dal lunedì al venerdi dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:30; il sabato e domenica dalle 15:00 alle 19:00. Per l’ingresso è consigliata una donazione di 10 euro. Il centro in largo Corsia dei servi a Milano, oltre che sede espositiva, è un luogo di incontri, corsi ed eventi durante tutto il corso dell’anno.
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